Largo ai giovani ! Le iniziative delle banche straniere per le nuove leve

Le azioni concrete di alcune banche straniere per i più giovani. Poche chiacchiere ma fatti

Largo ai giovani ! ( Con diario minimo )


Mentre in Italia stiamo assistendo a casi estremamente negativi come quello di Banca Etruria, tecnicamente  in fallimento per una gestione scriteriata ed interessata, e i cui vertici verranno sottoposti, probabilmente, a giudizio per bancarotta fraudolenta, all' estero molte banche d' affari si sono già attrezzate per svecchiare i quadri e per incentivare i giovani talenti ad operare in una finanza sempre più complessa e competitiva.


A parte sporadiche, rare iniziative che non fanno massa critica, è difficile  che qui in Italia  vengano intraprese particolari azioni a supporto dell' avanzamento  dei giovani più meritevoli, sia da parte delle aziende private che dello Stato italiano.


Nel caso di Banca Etruria in particolare, salta subito agli occhi che le malversazioni sono state compiute dai seniores al vertice della banca, e probabilmente i giovani sarebbero stati più oculati ed onesti - e soprattutto meno proni alle vecchie logiche e consuetudini dei potentati locali - verso i clienti che hanno affidato i loro risparmi in gestione alla banca, fidandosi dei loro funzionari incentivati a proporre le ormai famose obbligazioni subordinate.


A qualcuno sembrerà strano che si possa immaginare di elevare a posti di comando le giovani leve, ma questo è esattamente ciò che avviene in moltissime aziende modernamente organizzate, anche di vecchia data e non solo start  up. Ecco alcuni esempi di manager di successo under 40:


I primi 4 che segnaliamo sono italiani: il responsabile strategie della Deutsche Bank, Fabrizio Campelli; della ‘startupper’ Silvia Console Battilana, ad della Auctionomics Geneva; del vice ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Michel Martone e dell’ economista Martina Viarengo del Graduate Institute of International and Development Studies di Ginevra.


Tra gli stranieri di grande successo ci sono i seguenti:


Mark Zuckerberg, 30 anni, di Facebook, diventato uno degli uomini più ricchi del mondo con il suo social network.  Andriy Kobolyev, 36 anni, numero uno di Naftogaz, il colosso energetico ucraino, e quindi Jan Koum, 38 anni, anche lui di origine ucraina,  Ceo di WhatsApp, che sta diventando leader mondiale nella messaggistica per gli smartphone.


Tra gli italiani, nella main list compilata da Fortune compare anche Matteo Renzi ( 39 anni).


Un altro triste primato che abbiamo - non per parlare male dell' Italia che ha ben altre bellezze rispetto agli squallori della gestione amministrativa dello Stato italiano, della sua burocrazia ingessata e di alcune strutture come le banche affamate di denaro facile - è quello dell' emigrazione dei cervelli. Quelli più giovani.


Un giovane laureato con una buona votazione finale, anche senza lode, trova molto presto un posto a tempo indeterminato in molti Paesi europei, ed è pagato molto meglio che in Italia. La media dell' età dei  laureati che trova lavoro in Italia si è assestata ben oltre un anno dalla laurea. In pratica uno studente, fino al conseguimento della laurea, è finanziato dalle famiglie e, in parte, dallo Stato. Poi si trova costretto molte volte ad emigrare per trovare un lavoro attinente alla  sua laurea, come dicono le statistiche,  con beneficio degli Stati esteri che approfittano della loro formazione, a costo zero. Non si direbbe proprio che questo della formazione universitaria, allo stato attuale, sia un buon investimento per il sistema Italia, ma un vero e proprio fallimento.


Recentemente è balzato agli onori della cronaca il caso di quel laureato italiano ad Harvard,  l' università più prestigiosa ed anche più costosa degli Stati Uniti, che è stato rifiutato dall' Università di Torino quale insegnante. Si ha un bel dire Università, che significa conoscenza universale aperta a tutti i cittadini, non certo esclusione da parte di certi schizzinosi gestori della cosa pubblica. Il sospetto fondato è che certi " professoroni" si sarebbero trovati a competere con un insegnante più aggiornato e preparato di loro.


 Non aveva il superlaureato esperienza per l' insegnamento, come si è detto? Beh, a 34 anni non si può avere certo una grande esperienza. Ma come mai, allora, nelle multinazionali la maggior parte dei manager non arriva a 40 anni, con meno esperienza di tanti altri più anziani? Misteri dei ministeri ( dell' istruzione in questo caso), diceva un mio vecchio insegnante delle medie.


Però, personalmente ho avuto in passato come mio collaboratore  scientifico, nella mia ex azienda d' informatica, un docente del Politecnico di Milano, il quale a soli 28 anni entrò a far parte, circa 45 anni fa, della Facoltà di ingegneria di Milano quale professore associato in ruolo. Quindi non è stato certo un bell' esempio quello dell' Università di Torino, specialmente in questi tempi di magra per i tanti laureati che preferiscono o, meglio, sono obbligati a trasferirsi all' estero, alcuni dei quali cercano di rientrare in Italia ma con scarso successo, a quanto pare.

 

Per tornare alle banche, ecco cosa succede nei maggiori istituti di credito stranieri per quanto riguarda la valorizzazione dei giovani, e per trattenerli nelle loro fila. 

 

Credit Suisse stabilirà un programma di rapida carriera per i migliori juniores nel settore di investment banking: fonti vicine alla banca hanno svelato all' agenzia di stampa internazionale Reuters che questa   banca di investimento intensificarà gli sforzi per trattenere i suoi migliori  ranghi ancora al loro primo livello di carriera.

 

La banca  ha annunciato che dovrà apportare modifiche al suo programma per le promozioni in Europa, Medio Oriente e Africa, portandolo in linea con gli Stati Uniti, dove la pratica è stata introdotta in estate 2013, come continua Reuters .

 

Un portavoce di Credit Suisse ha confermato i piani.

 

Il programma, che inizierà nel mese di luglio, consentirà agli analisti top-performing - il primo gradino della scala investment banking - di diventare soci in soli due anni anziché tre, nel senso che possono raggiungere il livello di vice-presidente dopo 5 1/2 anni anziché 6 1/2.

 

Le mosse del Credit Suisse sono parte rilevante di una tendenza ad incentivare e valorizzare i giovani talenti tra le banche di investimento. Anche la maggior banca tedesca, la Deutsche Bank, ha fatto capire di voler fare lo stesso, diminuendo i tempi della carriera tra i giovani meritevoli.

 

Citigroup Inc prevede di annunciare una simile iniziativa relativa a banchieri juniores nelle prossime settimane.

 

"Citigroup ritiene che il talento è tra le nostre massime priorità strategiche. Abbiamo condotto una vasta revisione delle nostre pratiche di gestione del personale, e abbiamo intenzione di annunciare alcuni cambiamenti e miglioramenti per i giovani bancari nelle prossime settimane", ha detto un portavoce della banca.

 

"Promuovere le persone in modo più rapido è uno strumento di fidelizzazione all' azienda in cui si lavora", ha dichiarato Jeanne Branthover, capo dei servizi finanziari globali a livello esecutivo società di ricerca a Boyden, New York. "Se sei talentuoso e attivo sarai promosso più velocemente e non penserai di lasciare la società"

 

Prima della crisi finanziaria globale, i bonus pagati come incentivi oltre allo stipendio erano più sostanziosi, ed il tempo di promozione più rapido. Ma da allora le banche sono andate in crisi, e stanno attrezzandosi per mantenere gli juniores, che sono sempre più attirati in altri settori, tra cui la tecnologia e il private equity, in cerca di salari più alti.

 

La banca di Wall Street Goldman Sachs ha presentato nel mese di novembre 2015 una serie di modifiche volte a trattenere i banchieri (*) più giovani, compresa la promozione più rapida e incoraggiando la mobilità all'interno dell'azienda.

 

JPMorgan nel mese di gennaio 2016 ha annunciato un ampliamento del suo programma di promozioni accelerate per giovani executive eccellenti, così come un nuovo programma di tutoraggio per aiutare i banchieri Junior volto ad ottenere più tempo a disposizione per trattare al meglio con molti banchieri di maggior esperienza lavorativa.

 

Allo stesso tempo, Credit Suisse amplierà il suo programma di mobilità, attualmente disponibile ai banchieri con più anzianità, per consentire al personale più giovane più opzioni per muoversi ed effettuare nuove e diverse esperienze nell'ambito delle aziende di investment banking e capital-market, ha detto una fonte vicina alla banca.

 

Poiché le banche sono attualmente alle prese con bassi tassi di interesse e un contesto economico incerto, esse hanno fatto ricorso al controllo dei costi per aumentare i profitti. Credit Suisse questo mese ha riportato la sua prima perdita per l'intero anno dal 2008, malgrado le previsioni positive, in parte a causa di un grosso deterioramento nella sua attività di investment banking.

(*) Il termine banchiere, al posto di bancario, anche per dipendenti responsabili di un consistente portafoglio clienti,  è ormai quello prevalentemente in uso nelle merchant e investment bank di tutto il mondo

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Articolo pubblicato il 27/02/2016