"Festiva Beat" X Edizione: non siamo Sanremo !!!

Ennesimo sold out al Le Roi (Via Stradella 8, Torino)

La storia a volte è fatta di avvenimenti improvvisi, non programmati e che capitano quasi per caso.

Anche nel campo musicale: il futuro a breve termine, per esempio, ci riserva degli eventi esaltati e pubblicizzati dai mezzi di informazione, come il Festival di Sanremo appena finito, oppure il tour Baglioni-Morandi o la reunion dei Pooh, ma a volte abbiamo la fortuna di assistere a spettacoli mediaticamente molto meno considerati, però decisamente più interessanti dal punto di vista artistico.

 

L’ennesimo scoop di Toni Campa & Luciana De Biase, promoter con la “P” maiuscola, riporta in Italia dopo ventisei anni dall’ultima apparizione durante il programma televisivo “Una rotonda sul mare” di Red Ronnie, il mitico Ricky Shayne, idolo delle teen-agers dei tardi anni sessanta, ed interprete di hit-single come “Uno dei Mods” o di film musicali, come “I ragazzi di Bandiera Gialla”.

 

E chi come me, la sera del 16 Febbraio era presente al music hall di Via Stradella, potrà dire “io c’ero”.

Perchè come sempre il Le Roi è...”tutta un’altra storia”...e anche in questa occasione l’assioma è stato confermato.

Infatti il cantante franco-libanese  si è esibito sul palco disegnato dall’Architetto Mollino accompagnato da  Alberto Radius e dalla sua band.

Si, avete capito bene: su espressa richiesta di Toni Campa, il chitarrista romano e i suoi musicisti, Alfredo Vandresi alla batteria e Enrico Bianchi alle tastiere, con la complicità di Martin Frederick Grice, fiatista dei Delirium, hanno dato vita ad una performance unica e probabilmente irripetibile, che ha lasciato a bocca aperta il pubblico presente in sala.

Come si dice in questi casi: “one night only”.

Pochi minuti per le prove durante il soundcheck e poi subito “on stage”: “Mamy blue” e “Uno dei Mods”, successi targati anni ‘60 e una versione da paura di “Hey Joe”, brano immortale di Jimi Hendrix.

Un pugno di musicisti, di grandi musicisti, ritrovatisi sullo stesso palcoscenico quasi per caso, ma che sembrava suonassero insieme da sempre.

Emozione pura.

Emozione che conferma le parole del Maestro Ezio Bosso durante il Festival di Sanremo: “...la musica è come la vita, bisogna farla insieme...” e se sono grandi musicisti a farla, insieme, allora diventa arte pura.

Lo show di Ricky Shayne si conclude con una versione acustica di “L’Italiano” di Toto Cutugno, della quale non dimenticherò mai quel “c’mon” urlato prima del ritornello.

Cose che capitano solo al Le Roi.

 

Una serata fantastica che ha celebrato la decima edizione del “Torino Beat”, manifestazione ideata da Toni & Luciana, e che anno dopo anno, sta diventando un “must” della musica live nella nostra città.

 

Una serata indimenticabile, a partire dal trasferimento in autobus verso il Ristorante Marechiaro, il ritrovo torinese degli artisti, per la cena prima dello spettacolo: musicisti, staff, giornalisti e fotografi, tutti insieme in un clima goliardico, informale e divertente, al grido di “...non siamo Sanremo!!!” al quale si è unito il grande Dino, ospite inatteso e acclamato, che sicuramente ha rievocato con Ricky i tempi del Cantagiro e di quegli anni in cui i due erano sex symbols incontrastati.

 

Poi lo show.

I Delirium, nella nuova formazione fortemente voluta da Ettore Vigo, fondatore della band, aprono lo spettacolo con una manciata di brani classici del loro repertorio, riarrangiati in chiave roccheggiante e moderna, tra cui naturalmente “Dolce acqua”, “Haum!” e la mitica “Jesahel” che infiammano la sala.


Poi è la volta di Alberto Radius e la sua Formula 3, che apre il mini show con una versione da brividi di “Non è francesca”  e la sempre bellissima “Il tempo di morire”, seguite dalle mitiche “Questo folle sentimento” e “Eppur mi son scordato di te” per chiudere con la richiestissima “Nel ghetto”, la chitarra con quel sound unico ed inimitabile, protagonista assoluta.


Salgono poi sul palco i Camaleonti, in gran spolvero, che come sempre hanno sincronizzato gli orologi del pubblico sull’ “L’ora dell’amore” portandolo verso l’ “Eternità”, e raccogliendo i meritati “Applausi” della platea, a cui hanno regalato anche la stupenda “Io per lei”.


Subito dopo lo show di Ricky Shayne è la volta dei Dik Dik che chiudono la serata. Pietruccio, Lallo & Pepe sono riusciti, come sempre, a creare un alone di magìa, coinvolgendo il pubblico che ha cantato in coro tutti i loro più grandi successi, fermando per un attimo il tempo e riportandolo ad un periodo in cui tutti sognavamo la California, la pace ed un mondo migliore.

Chicca finale un bellissimo medley che parte con “Another brick in the wall” dei Pink Floyd, prosegue con i Beatles, passando per Bruno Lauzi, Lucio Battisti e i Rockes.

 

 

Una serata come ho già detto indimenticabile, che ha registrato il sold-out, tanto che Toni & Luciana hanno deciso di replicare, il 19 Aprile, con un nuovo appuntamento di “Torino Beat”che vedrà protagonisti ancora i Camaleonti e i Dik Dik, insieme al Mito New Trolls, i Corvi, i Nuovi Angeli e il ritorno dei Primitives, naturalmente con Mal.

Affrettatevi perchè restano pochi biglietti disponibili!!!


P.S. Questo è il primo di una serie di tre articoli riguardanti il festival "Torino Beat". I prossimi usciranno Domenica 21 e Martedì 23 Febbraio, con le interviste esclusive ad Alberto Radius e Ettore Vigo dei Delirium.

Ringrazio come sempre Tina Rossi Photographer per le bellissime foto.

 

Stay always tuned !!!

 

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Articolo pubblicato il 19/02/2016