" Siamo costretti ad usare bisturi scadenti " : la denuncia dei chirurghi ospedalieri italiani

L' Acoi, Associazione dei chirurghi ospedalieri italiani, ha raccolto questo appello da parte di migliaia di chirurghi

La denuncia dei medici chirurghi ospedalieri italiani: "siamo costretti ad usare bisturi scadenti"

L' Acoi, Associazione dei chirurghi ospedalieri italiani, ultimamente ha lanciato un allarme che noi raccogliamo e facciamo nostro, quali cittadini che assistono sempre più spesso alle criticità della Sanità pubblica, sottoposta da tempo ai tagli trasversali sulle spese sanitarie, molte delle quali non dovrebbero essere assolutamente ridotte, mettendo a rischio  la salute dei pazienti sottoposti agli interventi chirurgici nei nosocomi italiani

E per non mettere in difficoltà i chirurghi stessi che dovrebbero poter operare al meglio delle loro possibiltà senza far correre, non per colpa loro, ulteriori pericoli al paziente che ha già in corso un grosso problema di salute.

Migliaia di chirurghi in tutta Italia hanno già provveduto a segnalare all' Acoi il problema dei bisturi di mediocre qualità che sono costretti ad utilizzare, i quali presentano un duplice problema: infettivo, dovuto all' eccessiva esposizione del taglio all' aria e agli agenti patogeni, in quanto  usando bisturi scadenti spesso la pressione dev' essere aumentata rischiando un taglio largo ed irregolare, elevando così il rischio di contaminazione batterica della ferita. Ed estetico in second' ordine, in quanto un taglio da bisturi di cattiva qualità risulta spesso molto più visibile, nella fase di rimarginazione della ferita, di quello preciso dei bisturi affilati a regola d' arte.

L' appello dei medici chirurghi è diventato urgente in quanto il basso prezzo degli strumenti chirurgici, in primis uno strumento di precisione quale il bisturi, non può più essere il principale criterio di valutazione per la scelta dello strumento, a scapito della qualità del servizio e della sicurezza del paziente.

Il presidente dell' Acoi Diego Piazza afferma che “ la ricerca continua dei prezzi più bassi di mercato, con criteri spesso discutibili da parte delle commissioni regionali, ha determinato un abbassamento del livello di qualità ”.

Quanto ai costi”, prosegue Piazza, affermiamo che questa è una scelta antieconomica, in quanto per uno stesso intervento può essere necessario utilizzare più bisturi, cosa che non si verificherebbe con un buon bisturi che, al contrario, potrebbe essere utilizzato più volte durante lo stesso intervento “.

Come non dargli ragione? Se si continua a privilegiare l' apparato amministrativo in ordine alle scelte degli strumenti ospedalieri, invece di far prevalere la giusta priorità di scelta da parte dei chirurghi, è chiaro che la discesa verso la parte bassa della qualità sarà inarrestabile, compromettendo la salute dei pazienti.

Non vogliamo discutere di politica come nostro solito, almeno da parte mia, ma appare evidente che le scelte del governo sono quantomeno azzardate, nel senso che vediamo qui prevalere un concetto di salute pubblica in sottordine rispetto al mero rispetto del bilancio statale o regionale, mentre si sa che la prima e più importante  cosa da tutelare per l' essere umano è la salute.

Non si può assolutamente accettare, in questo caso, la scarsa qualità dei bisturi riscontrata nel corso delle operazioni chirurgiche da parte dei medici chirurghi che, in definitiva, sono i responsabili della riuscita dell' operazione. Mentre, invece, chi ha fatto la scelta degli strumenti chirurgici può facilmente ripararsi dietro il classico dito dicendo che è stato obbligato a scegliere  in base al prezzo, in quanto delegato solo al controllo delle spese di gestione.

Ricondurre l' operato di chi si occupa della nostra salute alla nota e oziosa locuzione “ Vada come vada” non è ammissibile, almeno in un Paese cosiddetto civile come l' Italia, che è uno Stato fondato sul diritto e non sulle opinioni di chi governa.

E' invece opportuno sempre, ed in ogni caso, anzi dovrebbe essere obbligatorio scegliere i mezzi migliori per le operazioni chirurgiche, nonostante le difficoltà che si possono incontrare per poter rispettare la legge di stabiità. A meno che non si arrivi a sostenere il principio, esiziale per tutti noi, che la stabilità della pubblica amministrazione, e dell' intera classe politica, è prevalente sulla stabilità della salute dei cittadini italiani, come sta avvenendo nel caso dei bisturi scadenti.

Sarebbe ed è un principio inaccettabile per  tutti noi, e un ulteriore vulnus all' articolo 32 della Costituzione italiana, che stabilisce quanto segue :      

La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.

Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana “.

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Articolo pubblicato il 21/02/2016