Torino, Regie Sinfonie, Il violino di Wolfgang Amadeus Mozart

Sabato 20 febbraio, alle ore 21 a Palazzo Barolo, si tiene il secondo concerto della stagione musicale

Prosegue il ciclo Bach + Mozart all’interno della stagione Regie Sinfonie, con il secondo appuntamento per l’edizione in corso, già in programma per il 13 febbraio e ora spostato a sabato 20 febbraio 2016 alle ore 21.00 presso Palazzo Barolo in via delle Orfane 7 a Torino.

Per l’occasione il violinista Roberto Ranfaldi e il pianista Maurizio Fornero interpreteranno opere di Wolgang Amadeus Mozart, secondo il seguente programma

Sonate per violino e pianoforte

Wolfgang Amadeus Mozart (1756 — 1791)

Sonata per pianoforte e violino in do maggiore K 29
Allegro vivace — Andante sostenuto — Rondò allegro

Sonata per pianoforte e violino in sol maggiore K 301
Allegro con spirito — Allegro

Sonata per pianoforte e violino in mi bemolle maggiore K 302
Allegro — Rondeau. Andante grazioso

Sonata per pianoforte e violino in sol maggiore K 379
Adagio—Allegro — Andantino Cantabile (Tema e variazioni) — Allegretto

Roberto Ranfaldi — violino
Maurizio Fornero — pianoforte


Lo stesso giorno, alle ore 17.30 si terrà anche l’incontro Educational rivolto ai più giovani, questa volta dedicato alla storia del pianoforte. Per prenotazioni, rivolgersi a press@musicidisantapelagia.com

Ingresso a 12 euro, ridotto a 8 euro per under 18, over 65, studenti e tesserati Abbonamento Musei Torino Piemonte. Sarà inoltre possibile acquistare l’Abbonamento Famiglia che, al costo di 20 euro, comprende due ingressi per i genitori al concerto, l’ingresso omaggio per uno o due figli oltre alla partecipazione al laboratorio Educational nel pomeriggio per uno o due bambini. Prevendite presso la Feltrinelli di piazza C.L.N. 251 (+ 2 euro d.p.).

Note al programma

«Queste Sonate, uniche nel loro genere e ricche di nuove idee, recanti il segno del genio musicale dell’autore si adattano molto al violino. L’accompagnamento del violino è così artisticamente intrecciato con la parte pianistica che entrambi gli strumenti attrarranno continuamente l’attenzione dell’uditorio.

“Queste Sonate richiedono dunque pari grado di abilità dai due esecutori”: con queste parole il Magazin der Musik di Vienna nel novembre 1781 recensiva una raccolta di sei sonate per violino e pianoforte di Wolfgang Amadeus Mozart.

Il compositore si era trasferito da poco nella capitale dell’Impero asburgico e cercava da subito di affermarsi come autore e insegnante di grande fama, attraverso le lezioni di pianoforte impartite ai figli della ricca nobiltà cittadina e attraverso la pubblicazione delle composizioni da camera per il mercato editoriale, sempre alla ricerca di novità da eseguire nei salotti.
Le sei sonate della raccolta — in programma quella in do maggiore K 296 e quella in sol maggiore K 379 — risalgono a periodi compositivi diversi e sono state selezionate da Mozart per completare la raccolta di altre quattro sonate appena ultimate; in esse si può riscontrare come la struttura si sia normalizzata in una forma di tre movimenti e come la scrittura violinistica sia compiutamente matura e trattata allo stesso livello del pianoforte.

Si possono riscontrare i primi esperimenti in questa direzione nelle sonate K 301 e K 302 che risalgono all’ultimo viaggio parigino di Wolfgang nella primavera del 1778 e sono pubblicate dall’editore parigino Sieber nello stesso anno: in un clima di sostanziale scoraggiamento per l’indifferenza che l’ex enfant prodige suscita nei salotti parigini, Mozart gioca la carta della pubblicazione di queste sonate per poter guadagnare sulla vendita delle copie.
Le sonate sono il primo esempio di trattamento del violino come strumento principale da parte di Mozart: egli aveva appreso pochi mesi prima questo nuovo uso del violino a Mannheim, ascoltando i duetti per violino e clavicembalo di Schuster e aveva scritto al padre «Non sono cattivi, se mi fermerò, ne scriverò io stesso nel medesimo stile, dato che essi sono molto popolari quaggiù».

Nonostante entrambe le sonate in programma abbiano solo due movimenti, come i duetti per violino e cembalo di gusto musicale proprio degli anni Sessanta, la scrittura appartiene già alla nuova corrente compositiva, che vede pianoforte e violino dialogare sullo stesso piano espressivo.

Biografie

Iniziato lo studio del violino con Mario Ferraris, nel 1982 Roberto Ranfaldi è a Boston, vincitore di una borsa di studio per seguire i corsi di E. Rosenblyth. Nel 1983 si esibisce come solista in tournée con la Schweizer Streichorchester di Engelberg (Svizzera). Conseguito il diploma nel 1984, con il massimo dei voti, presso il Conservatorio “A. Vivaldi” di Alessandria, si perfeziona con Corrado Romano prima a Ginevra e poi presso l’Accademia Internazionale “L. Perosi” di Biella.

Nel 1989 entra a far parte dell’Orchestra Sinfonica di Torino della RAI; dal 1995 è violino di spalla dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI. Ha suonato sotto la direzione di alcuni fra i più grandi direttori contemporanei, compiendo numerose tournée in Francia, Germania, Giappone, Inghilterra, Spagna, Stati Uniti e Svizzera.

Come solista ha interpretato concerti di Bach, Bruch, Mozart, Respighi, Viotti e Vivaldi. È stato invitato a collaborare come violino di spalla dall’Orchestra Filarmonica della Scala, dall’Orchestra del Teatro alla Scala, dall’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, dall’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino e da altre prestigiose istituzioni. Svolge attività didattica presso l’Accademia Internazionale “L. Perosi” di Biella ed è spesso invitato a far parte di giurie di concorsi nazionali e internazionali. Suona un violino Gennaro Gagliano ex Chumachenco del 1761.

Maurizio Fornero si è diplomato in Organo e Composizione organistica, Pianoforte e Clavicembalo presso il Conservatorio “G. Verdi” di Torino. Nel 2005 consegue la Laurea di secondo livello in clavicembalo e tastiere storiche al Conservatorio “A. Vivaldi” di Alessandria.

Nel 1992 è giunto, come unico rappresentante italiano, alle finali dell’European Organ Festival di Bolton (UK). Perfezionandosi nell’esecuzione filologica del repertorio antico, svolge da anni un’intensa attività concertistica come solista nonché in formazioni cameristiche che lo ha portato ad esibirsi in festival nazionali ed internazionali di musica antica e barocca tra cui Musica en Catedral di Astorga (Spagna), Van Vlaanderen di Bruges (Belgio), Festival Internazionale dell’Aia e di Utrecht (Olanda),

L’altro suono-Unione Musicale di Torino, Festival Monteverdiano di Cremona, MITO Settembre Musica, Bologna Festival, Festival Bach Weimer (Germania). Dal 2009 collabora con la violinista Amandine Beyer e Gli Incogniti con la quale ha realizzato numerosi concerti in festival europei ed una tournée in Cina. Ha partecipato a numerose esecuzioni in diretta radiofonica su radio nazionali (Rai Radio 3, Rai Filodiffusione) ed Europee (Radio 3 Nazionale Belgio, Radio Classica Spagna). Collabora come organista e cembalista con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, il Teatro Regio di Torino e l’Academia Montis Regalis.

Ha inciso per le case discografiche Stradivarius, Opus 111, Niccolò, Syrius numerosi CD di musiche di compositori del XVI, XVII e XVIII secolo. Fondatore dell’ensemble strumentale I Musici di Santa Pelagia, ha inciso, in co-produzione con l’ensemble vocale Festina Lente di Roma, la Messa per il SS. Natale di Alessandro Scarlatti, l’Oratorio Santa Pelagia di Alessandro Stradella (Stradivarius) ed ultimamente i Concerti per violoncello ed orchestra di Carlo Graziani (Urania). Docente di pratica del Basso continuo presso il Conservatorio “G. Verdi” di Torino dal 2005, è stato direttore del Civico Istituto Musicale di Saluzzo, carica che attualmente ricopre presso la Scuola Comunale di Musica di Mondovì

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Articolo pubblicato il 17/02/2016