#Sanremo2016: #rifacciamoiconti serata finale

Stravincitori della 66° Edizione gli STADIO !!!

La serata si apre con due cose di cui avrei fatto volentieri a meno: la riproposizione della canzone vincitrice della sezione “Nuove Proposte” e il collegamento da New York con Il Volo, vincitori, ahimè, della scorsa edizione. Amen.

Irene fornaciari viene riammessa alla gara, e gli altri in bilico, Neffa, Dear Jack, Bluvertigo e Zero Assoluto...per fortuna...”eliminati”...parola pronunciata per la prima volta dal presentatore che, chissà, magari ha letto il mio articolo di ieri.

 

Non mi dilungherò a commentare le varie esibizioni, ormai sappiamo di che morte dobbiamo morire, ma vorrei proporvi qualche piccola considerazione, dopo il terzo ascolto delle canzoni in gara.

E’ stato un #Festival2016 senza dubbio “Mengoniano” a base di tonalità basse, molto basse, testi che invocano una flebo per arrivare alla fine e di voci impalpabili.

Salvo le eccezioni già evidenziate sempre nell’articolo di ieri: Enrico Ruggeri, Stadio e Dolcenera.

Ma c’è dell’altro.

La canzone di Caccamo-Iurato è stata scritta da Giuliano Sangiorgi, il testo di Noemi è di Marco Masini e la canzone di Valerio “Orietta” Scanu è di Alessandro Moro: credo proprio che se gli autori avessero presentato personalmente queste canzoni sul palco del’Ariston, avremmo probabilmente assistito ad un Festival completamente diverso.

Purtroppo i tempi di “Quello che le donne non dicono”, Festival 1987, sono lontani: canzone di Enrico Ruggeri (ma guarda un pò), cantata in maniera sublime da Fiorella Mannoia e che è diventata un "must".

Tempi andati che non torneranno più (?) e una generazione di artisti che non ha trovato i degni successori.

 

Dimostrazione lampante la canzone vincitrice, “Un giorno mi dirai”, interpretata dai grandissimi Stadio, che ha fatto incetta di premi e di riconoscimenti, sbaragliando una concorrenza “talentuosa” (sempre intesa come programma televisivo) a dir poco imbarazzante.

Pemio Bigazzi, Premio della Critica e I° posto.

Finalmente un risultato equo e meritatissimo.


Era ora, anche se mi chiedo perchè la stessa canzone sia stata scartata l’anno scorso, dallo stesso direttore artistico (il presentatore lampadato).

Una delle tante domande retoriche che mi sono posto quest’anno.

 

Sapete il mio pensiero riguardo ai “super ospiti” italiani, quindi non è il caso di ripetere, ma...tulle le regole hanno un’eccezione...quindi anche Renato Zero, due medley semplicemente da paura e un superbo inedito che preannuncia il nuovo album, poteva andare tranquillamente avanti fino a tarda notte. "Gli anni miei raccontano" ci ha già dato un assaggio di "Alt", il nuovo lavoro che uscira l'8 Aprile.

 

So che bramate questo momento e quindi vi accontento subito, con gli ultimi due oscar sul peggio della puntata finale.

#stendiamounvelopietoso sulla “super ospite” Cristina D’Avena. E non dico altro.

#stendiamounvelopietoso sulla performance della Lega Toscana, ormai una purga obbligatoria quando c’è di mezzo Carlo Conti (per lo meno Panariello ha evitato di imitare Renato Zero, è già qualcosa).

Il prossimo  #stendiamounvelopietoso,  invece, è un premio speciale alla carriera (sanremese): "the winner is" Dario Oliviero alias Gabriel Garko.Di lui si è detto e scritto tutto e il contrario di tutto, personalmente mi permetto di aggiungere solo che gli invidio i tempi delle superiori, quando c’era la fila per fargli da compagna di banco (per cominciare...).

 

Siamo giunti quasi al termine dell’avventura ed è doveroso da parte mia fare qualche ringraziamento: innanzitutto Civico20 News, il nostro Editore Natalino Gori, la Direzione, Massimo Calleri, Francesco Rossa ed Allegra Romana Monti, e il Webmaster Fabio Mandaglio che anche quest’anno mi hanno permesso di svolgere al meglio il mio lavoro.

Ringrazio poi tutte le persone che in queste cinque serate hanno condiviso con me i commenti e le ca##te sui socials e che, volenti o nolenti, mi hanno ispirato nella stesura degli articoli:Max Lo Buono, cantautore genovese, Marco Perani, produttore discografico, David Drama, sound engineer, Franco Deserto, grande musicista, Marco Caligaris, lead vocal dei TotoNero, tribute band ufficiale dei Toto, Serena Schillaci, deejay di Primaradio Piemonte da Asti, Alessandra Pipitone, esperta di look & fashon da Imperia, Emanuela Chiara, musicofila da Moncalieri, Mimmo Fiumara, arguto intenditore da Bari e Tina Rossi, manageressa-fotografa-compagna di vita.

Grazie perchè avete reso le serate più interessanti e divertenti. E’ stato un vero piacere. Ad maiora.

Chissà perchè, prima di salutarvi, mi tornano in mente le parole che mi ha detto l’amico Don Backy prima del recital al Teatro Gioiello, qualche mese fa e che riassumono perfettamente quanto avvenuto in queste cinque serate sanremesi: ...Carlo Conti quest’anno non vuole vecchi cantanti al festival. Al che, ho ritenuto la frase altamente offensiva, ma anche un po’ razzista, tutto sommato, una specie di apartheid musicale. Cioè.. i cantanti di una certa età, sia artistica che musicale, non hanno più il diritto di esprimere la loro arte? E chi ti dice che quelli di oggi sono più graditi di quelli di ieri? Rapper e compagnia bella a Sanremo? Chi ti ha dato il successo quando facevi “I migliori anni”?...I rapper o i cantanti degli anni ’60-’70?...Forse che son morti tutti quelli che guardavano quella trasmissione? Non pensi che, anche solo per una serata gradirebbero vedere e ascoltare noi della “vecchia generazione”? Magari abbiamo qualcosa da proporre, meglio degli ultimi anni di Sanremo, dove non è uscito un successo che è uno”. E ancora: “...discriminazione musicale...tu non ti puoi permettere di dire:”i vecchi cantanti”...i vecchi cantanti una mazza!...Abbi pazienza...io sono un cantante attuale, ho scritto testi come “Pregherò” nel 1962, quando certe cose non esistevano, si ascoltava per radio “Papaveri e papere”, ho scritto “Sognando” nel 1971...conosci qualcosa di quello che ho fatto negli ultimi vent’anni? No! E allora come fai a dire che son vecchio? Son più giovane io di tutta sta baraonda che fa finta di essere moderna, solo perchè fa il rap e si fa i tatuaggi nel collo. Ma mi faccia il piacere! La musica è un’altra cosa! Caro Carlo Conti, quando presentavi con quei bei riccioloni neri al “Giglio Bellavita” a Firenze, allora non dicevi che ero vecchio...”

Detto questo, dal profondo del cuore sgorga #aridatecepippobaudo

 

Stay always tuned !!! 

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 14/02/2016