L'EDITORIALE DELLA DOMENICA DI CIVICO20NEWS - Francesco Rossa: quale Europa intendiamo difendere?

Riflettiamo sulle frasi fatte e sulla demagogia dei capi popolo

La settimana che si conclude registra ancora l’andamento  schizofrenico delle Borse, rapporti tempestosi tra la Commissione Europea e l’Italia per il deficit, il mancato avvio di riforme incisive e lo stato delle nostre frontiere colabrodo che potrebbe concorrere a causare l’abbandono definitivo del trattato di Schengen.

L’altro capitolo irrisolto è rappresentato dal mancato risanamento della Grecia e per i flussi migratori continui provenienti dall’Egeo.

La carenza di sicurezza in tutto il continente è ormai un dato consolidato. La fotografia reale è impietosa. I governi sono impotenti con le realtà appena delineate, e non solo in Italia. Le forze dell’ordine depotenziate, rimediano brutte figure anche in Francia e in Germania. con la magistratura lottizzata ed i cittadini che per adottare uno slogan ormai vetusto, ma efficace, non si sentono più “Padroni a casa loro.”

Questa purtroppo è l’Europa politica dei nostri giorni.

Si sprecano le manifestazioni di protesta, le prese di posizioni ed i cortei, fomentati da parte di organizzazioni e partiti populisti e amplificati dagli organi di Stampa.

 Ad iniziare dalla Germania dove migliaia di persone  sono portate in piazza da Pegida, come in molte città europee, per opporsi all’islamizzazione della cultura ed a difesa della civiltà dell’Europa.

 Questa consapevolezza sta creando un incremento di consensi? Se dal principio teorico, ci caliamo nell’habitat del cittadino, non possiamo che porci riflessioni non marginali.

Di quale cultura stiamo parlando? Quale civiltà stiamo oggi difendendo?  Troppo spesso, la cultura che si vuol difendere è esclusivamente quella che gli invasori hanno pienamente abbracciato. La cultura non della libertà ma del permissivismo. La cultura del diritto a fare ciò che si vuole fregandosene di tutto il resto.

Vuoi spacciare droga? I magistrati, vincolati da legislazioni panneliane ti garantiscono la libertà di farlo. Vuoi rubare? Perché no?

In galera non vai comunque, mentre in galera finisce chi prova a difendersi. E se il ladro viene ferito sul “lavoro”, il derubato deve pagargli i danni e mantenerlo a vita. E’ questa la civiltà che vogliamo difendere contro i barbari che ai ladri tagliano le  mani?

Scendiamo in piazza per la tutela di ogni oscenità, per la libertà di inquinare in cambio di pochi posti di lavoro e di immensi profitti per gli inquinatori? Scendiamo in piazza per tutelare gli usurai, gli sfruttatori, gli approfittatori purché famigliari dei politici nazionali e locali?

Scendiamo in piazza per difendere una magistratura indifendibile, per garantire agli zingari l’impunibilità, per creare spazi dove le leggi non vengono applicate per non infastidire gli invasori?

Rischiamo di difendere una cultura europea che cancella le basi stesse della propria essenza, che rinnega le proprie origini in nome del politicamente corretto? Cosa ha da spartire con la Grecia antica, con il diritto romano e la cultura romano celtica e germanica, con la civiltà giudaico cristiana quella immondizia odierna che spacciano per cultura?

E dovremmo scendere in piazza per l’immondizia che ha rinnegato l’Europa?

La stragrande maggioranza dei terroristi islamici che sono partiti dall’Europa o che operano in Europa, é figlia di questa immondizia europea spacciata per  civiltà.

Ex galeotti finiti in carcere non per islamismo ma, per furti, rapine, violenze, perfettamente integrati in questa sedicente “cultura” europea.

Che amarezza!

                                                                                                  Francesco Rossa

 

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Articolo pubblicato il 14/02/2016