#Sanremo2016: #rifacciamoiconti IV puntata

Serata un tantino soporifera, che ha condizionato anche il commento, in attesa della finalissima

Benvenuti alla cronaca semi seria della quarta serata del #Festival2016.

 

Diciamolo subito, così ci togliamo la paura: serata perfettamente inutile, figlia unica dell’auditel e nipote degli sponsor.

 

Lo show si apre con l’esibizione dei quattro finalisti della sezione “Nuove proposte”.

Faccio uno sforzo atroce per restare calmo e lucido, e mi limito a porre una domanda puramente retorica: dove andrà a finire la musica di casa nostra, se queste sono le premesse o se preferite le promesse?


Probabilmente da nessuna parte, visto anche il titolo alquanto profetico, “Amen”, della canzone vincitrice.

A questo proposito mi domando come mai tante vere promesse della musica italiana, due nomi a caso (ma non troppo), Max Lo Buono (tra l'altro genovese) e Federico Bormida, in arte Folclash, debbano vivere una gavetta indegna della loro bravura.


#stendiamounvelopietoso sul risultato e sul meccanismo delle votazioni, con tanto di “errore tecnico” della sala stampa durante la terza serata, che ha creato qualche grattacapo al pur compassatissimo conduttore, e che come conseguenza ci ha propinato una ri-esibizione di una certa Miele di cui avremmo fatto volentieri a meno.

 

Lo spettacolo prosegue con la riproposizione di tutti i venti  “campioni” in gara, che attraverso un complicatissimo sistema di valutazione e di ripescaggio, in puro stile Tafazzi, diventeranno sedici in previsione della serata finale.

Da sottolineare che la parola “eliminato” non viene mai pronunciata dal presentatore:evidentemente non fa parte del suo vocabolario, o forse non è politically correct, non so,fate voi.

 

Che dire?

Ben poco, se non la conferma di quanto emerso nelle prime due serate, dopo un primo ascolto: livello qualitativo decisamente basso, perfettamente in linea comunque con le ultime edizioni, compreso il back ground “talentuoso” (inteso come programma televisivo, sia ben chiaro) di buona parte dei concorrenti.

Personalmente salvo tre artisti, per quello che risulta il mio podio finale, in rigoroso ordine decrescente e che sicuramente verrà smentito dalla classifica ufficiale: Enrico Ruggeri, unico front man italiano e unico vero artista presente in gara, con una canzone “rouge-doc”, Stadio, bellissimo il testo, superba la performance live, compresa la serata cover, e Dolcenera, artista che in carriera ha raccolto meno di quanto effettivamente meritasse.


Come sempre profetico Toni Campa, che ha riportato in città per primo sia Enrico che Patty, nonché il duo Battaglia/Fogli. A dimostrazione che i veri intenditori e i Promoter, con la "p" maiuscola, non battono il parquet di Sanremo ma lavorano tutto l'anno dietro le quinte della musica italiana.


Dicevamo: Enrico Ruggeri, Stadio e Dolcenera.

Poi il nulla.

 

 

E se sui social, dopo tre serate passate a sparare stupidaggini...la parola giusta sarebbe un’altra, ma ci siamo capiti... divertenti e irriverenti sui concorrenti (rima assolutamente voluta, ndr), e ci si riduce a commentare i vari look, per altro con competenza e cognizione di causa, vuol dire che c’è qualcosa che non va.

Noia totale e serata che non decolla, vero Alessandra, cara amica di Imperia?

 

Per  fortuna ci ha pensato Elisa a risollevare il morale e a rendere la puntata degna di tal nome, con una performance da paura.

Nella norma e nella media il monologo di Enrico Brignano, che riesce comunque a far ridere e meditare nello stesso tempo.

Non mi pronuncio su J Balvin: detesto il reggaeton e tutta quella roba lì, quindi sarei prevenuto.

Devo invece ringraziare ufficialmente Carlo Conti per avermi reso edotto su uno dei tormentoni del momento, “Reality” (no amici e amiche, non quella del tempo delle mele): è cantata da un uomo e non da una donna.

 

Credo che ormai siano superflui i complimenti a Virginia Raffaele, vincitrice morale del #Festival2016, quindi oggi voglio celebrare il siparietto dei “Coniugi Salamoia” che puntata dopo puntata sta diventando un must di questa edizione: bravi, divertenti e graffianti, senza mai essere volgari.

 

A domani per il commento alla serata finale, sperando che risulti meno soporifera di questa appena passata.

 

Stay always tuned !!!

 

 

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Articolo pubblicato il 13/02/2016