Aleppo, Sanremo e la stepchild adoption

Mentre la armi di distrazione di massa lavorano a pieno regime, non troppo lontano da noi si è sviluppata una situazione di altissima tensione tra Russia e NATO

Si sa, la politica estera non ha mai appassionato gli italiani, ancor di più in questo periodo che sono impegnati in questioni ben più importanti. Infatti siamo nella settimana di Sanremo, della partitissima Juventus Napoli e poi c’è la discussione sulla stepchild adoption che ha regalato momenti di vero cabaret durante la discussione al Senato mettendo a nudo le qualità della classe dirigente italiana.

Esiste però un problemino che potrebbe rubare dei minuti ai palinsesti televisivi, problemino che si chiama Aleppo. Ai più questa parola forse non fa venire in mente nulla, ma si tratta di quel punticino su google maps che tutte le war room delle potenze mondiali stanno monitorando.

Chi invece ha del tempo da perdere e si interessa di analizzare gli eventi in giro per il mondo, si sarà sicuramente accorto che vari attori stanno muovendo le loro pedine sullo scacchiere medio orientale e solo l’Europa agisce in modo del tutto schizofrenico.

Pavel Felgenhauer un ex analista del Ministero della Difesa Russa ha scritto un interessante articolo sull’Observer, articolo in cui ammonisce l’occidente dal dormire sonni tranquilli in queste settimane perché l’assedio di Aleppo potrebbe trasformarsi in un vero e proprio incubo non solo per gli sfortunati abitanti di quella città.

Effettivamente se si analizzano le carte in tavola c’è poco da stare tranquilli, due giorni fa a sorpresa la Russia ha annunciato l’inizio delle esercitazioni delle sue guarnigioni del sud del paese portando tutti i suoi uomini allo stato di ready to combat. L’ultima volta che è successo (con questi numeri) la Russia ha attaccato l’Ucraina mentre in passato nel 1968 invadeva la Cecoslovacchia. La cosa che colpisce è che queste esercitazioni vengono attivate a sorpresa proprio in uno dei massimi momenti di tensione e che queste guarnigioni russe del Sud distano poche centinaia di km dal confine est della Turchia.

La Turchia, che è un paese della NATO, si trova ora nella condizione di avere una città di due milioni di abitanti (Aleppo) a 50 km dai suoi confini, città che a breve potrebbe essere completamente circondata ed assediata. Vi sono già decine di migliaia di Siriani che fuggendo da Aleppo si sono dirette verso il confine turco ma nei prossimi giorni potrebbe diventare un vero e proprio esodo di massa.

A parte l’antica amicizia che lega gli abitanti di Aleppo con la Turchia, amicizia che l’Europa tenta di comprare con i tre miliardi di euro per evitare un intervento anche solo umanitario, non è dato sapere quanto faccia piacere a Erdogan avere i bombardamenti russi vicinissimi al proprio confine.

Intanto nel Mar Egeo la flotta della NATO a cominciato a muoversi, ufficialmente per portare aiuti a chi tenta di fuggire, ma in ambienti militari questa giustificazione fa alquanto sorridere.

Russia e Turchia in passato hanno spesso guerreggiato e dopo l’abbattimento del caccia il Cremlino ha promesso alla Turchia una ritorsione che non si sarebbe limitata al turismo. Al momento non è dato sapere se la ritorsione si sia limitata ai recenti attentati che si sono verificati nel paese o se bolle qualcosa in pentola.

Di sicuro è che passato Sanremo e Juve Napoli, probabilmente l’occidente si troverà a dover gestire la patata bollente di Aleppo, una città assediata che potrebbe contare in poche settimane decine di migliaia di morti. Questo sarà un problema solo occidentale in quanto la società russa non viene condizionata da questi numeri, basti pensare che durante l’assedio di Grozny in sole sei settimane i russi rasero al suolo la città facendo più di 35.000 morti, la maggioranza civili.

L’incubo per gli occidentali, ma anche per gli USA, è che la Turchia messa di fronte a tale scempio decida di intervenire anche solo per portare aiuti alla città assediata. Il conflitto sarebbe inevitabile e si aprirebbe quello scenario da tanti prospettato ma in cui in realtà pochi credono, un confronto Russia – NATO.

Coloro che hanno seguito la crisi Ucraina erano convinti che la guerra Russia NATO sarebbe cominciata nei Paesi Baltici ma forse anche per la deterrenza dovuta all’invio ingente di mezzi e uomini in quelle zone, quello scenario ha perso di credibilità. Ora si apre questo nuovo inedito scenario. L’Europa costretta a pagare altissimi costi economici e sociali pur di non impuntarsi contro la Russia e chiederle la fine dei bombardamenti dei civili, gli USA completamente assorbiti dalle primarie presidenziali con un Presidente in carica che ha perso ogni credibilità internazionale, non sembrano entrambi in grado di imporre alcunché ma il problema sarà se la Turchia giudicherà troppo pochi i tre miliardi di euro ottenuti in cambio della sua non belligeranza.

Chiunque analizzasse la follia di questi mesi proverebbe vergogna per i politici europei. L’Europa spende miliardi di euro solo perché  non ha il coraggio di mettere la Russia di fronte alle sue responsabilità. Oramai anche gli eschimesi sanno che i jet russi non bombardano l’ISIS (che rimane un formidabile tool utile a tanti) e che grazie a questi bombardamenti negli ultimi mesi sono arrivati in Europa centina di migliaia di profughi che stanno facendo barcollare diversi Stati. In pratica noi appoggiamo e supportiamo chi sta portando alla rovina le nostre società. E’ come se il nostro fabbro di fiducia fosse amico dei ladri che ci svaligiano la casa, e nonostante noi lo sappiamo continuiamo a chiamarlo e a pagarlo per le riparazioni, perchè abbiamo paura di dirgli in faccia che anche lui è un farabutto.

Una volta finito Sanremo provate a fare una riflessione su questo.

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 12/02/2016