Vedova del suo gatto ora vuole sposare il suo nuovo amore… un cane

La signora Dominique Lesbirel, olandese, nel 2003 ha fondato un sito internet (marryyourpet.com) in cui è possibile, per chi lo desidera, suggellare il rapporto d’amore con il suo animale domestico tramite la celebrazione di un matrimonio.

Il sito conta migliaia di visitatori ogni giorno e sono diverse decine i matrimoni celebrati ogni mese dall’eccentrica signora olandese, la quale si appresta a convolare a nuove nozze con il suo cagnolino Travis, dopo essere rimasta vedova di Doerack … il suo gatto.

Dominique è ancora molto provata dalla perdita del marito gatto: «Doverlo seppellire è stato devastante. Abbiamo trascorso insieme 16 anni, 8 come marito e moglie. La perdita di Doerack mi ha distrutta e per questa ragione, anche se ora amo Travis, voglio aspettare ancora un pò per dire sì».

La signora Dominique tiene a precisare che attraverso il suo sito non intende promuovere il reato di bestialità, ma in realtà «Si tratta di un modo per amare fino in fondo i nostri animali, celebrando questo legame. E per questa ragione il divorzio non è contemplato. Non voglio che nessuno abbandoni Fido» (Leggo, 31 gennaio 2016).

Nell’epoca attuale, in cui tutto è relativo, anche il concetto di amore non ha più dei contorni chiari e definiti, bensì è divenuto un enorme contenitore dove è possibile collocare qualsivoglia relazione affettiva e/o sessuale basata sulle passioni o sui sentimenti. L’amore autentico, in realtà, ha un oggetto ed un fine preciso ed è il frutto di un libero atto di volontà conforme alle leggi di natura.

Pertanto, anche il solo chiamare amore tutto ciò che non può essere tale, rappresenta un nefasto errore gravido di conseguenze: ad esempio, quando si parla, seppur in buona fede, di legittime relazioni d’amore tra due uomini o tra due donne si tende a dare conferma, nei suoi principi distorti, all’ideologia dominante, che ha come fine instaurare la dittatura del desiderio e sostituire il diritto naturale e divino con una innaturale esaltazione di pseudo diritti individuali, del tutto slegati dalla verità.

È opportuno dunque ribadire che è possibile parlare di una relazione d’amore che genera diritti e doveri solamente quando si è in presenza di un rapporto stabile e definitivo tra un uomo ed una donna, uniti nel matrimonio. Altrimenti, se vale il principio secondo cui “l’amore libera tutti”, lo Stato si vedrà costretto, prima o poi, a riconoscere qualsiasi relazione, anche quelli della signora Dominique prima col suo gatto e poi col suo cagnolino.

Aurelio Foglia

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Articolo pubblicato il 13/02/2016