Il Consiglio Regionale del Piemonte s’impegna contro la violenza sulle donne

E’ iniziata la discussione di un disegno di legge con unanimi consensi, ma Gianna Gancia invoca la castrazione chimica

Nella seduta del 9 febbraio il Consiglio Regionale del Piemonte, ha iniziato la discussione generale del Disegno di legge n. 142 “Interventi di prevenzione e contrasto della violenza di genere e per il sostegno alle donne vittime di violenza ed ai loro figli”, presentato dall’assessora Monica Cerutti che già aveva riscosso il parere favorevole, a maggioranza dalla  Commissione competente il 3 febbraio 2016.

La relazione di maggioranza è stata svolta da Valentina Caputo (Pd), che ha sottolineato come “con il provvedimento venga ampliato il quadro delle disposizioni normative già esistenti, per l’inserimento o il reinserimento socio-lavorativo delle donne vittime di violenza, per la sperimentazione di interventi per gli autori della violenza, alla formazione degli operatori dei servizi, ad azioni di sensibilizzazione e prevenzione del fenomeno nell’ambito del lavoro, del sistema scolastico, educativo e del tempo libero, con una costante e specifica attenzione anche alla presenza di eventuali minori vittime di violenza assistita.

Il provvedimento prevede  500mila euro per il primo comma e per il secondo 150mila euro annui, per il biennio 2016-2017, vale a dire gli oneri destinati all’istituzione del fondo di solidarietà per il patrocinio legale alle donne vittime di violenza.

Caputo ha poi precisato che “le risorse destinate agli interventi in conto capitale (200mila euro) servono a sostenere la diffusione sul territorio dei punti ascolto dei centri antiviolenza, gli interventi di accoglienza per le donne vittime di violenza, sole o con figli. Centomila euro andranno per le donne vittime di tratta”.

Le relazioni di minoranza sono state svolte da Stefania Batzella (M5s), Maurizio Marrone (Fdi) e Daniela Ruffino (Fi).

Stefania Batzella, in un intervento appassionato che evidenzia il suo impegno anche professionale a contatto con donne che hanno, in solitudine, dovuto affrontare situazioni molto gravi, ha posto al consiglio la riflessione sulle 10 donne che dall’inizio dell’anno hanno perso la vita per le violenze subite quasi sempre nell’ambito della famiglia.

Ha ricordato che “il gruppo 5 stelle si è sempre impegnato su questo provvedimento, integrandolo anche con diversi emendamenti, perché è compito fondamentale della Regione garantire la salute e la dignità delle donne e dei loro figli”. Quali punti caratterizzanti evidenzia” l’aver inserito l’esenzione dal pagamento del ticket sanitario per le donne che abbiano subito violenza. C’è poi l’istituzione del codice rosa ed è stato inserito anche lo sfruttamento della prostituzione, le vittime della tratta e mutilazioni genitali”.

Maurizio Marrone  che ha svolto una delle relazioni di minoranza,  pur apprezzando “le misure concrete di assistenza per il minore e tutte le azioni pratiche e utili inserite nella legge , ha espresso contrarietà per alcuni punti del provvedimento, considerandolo limitato.” Assistiamo, ha precisato, a conflitti generazionali con ragazzine nate qui, represse dalle famiglie quando va bene con violenze leggere e quando va male persino con la morte, ma di questo non si parla.” Ha poi proseguito affermando che “Ci sono le mutilazioni genitali e grazie al cielo la cultura giuridica italiana continua ad avere un rigore contro queste pratiche, mentre negli Stati Uniti a volte configura una scriminante penale. Marrone conclude che” forse per ideologia, forse per calcolo elettorale, riscontriamo elementi negativi in questo disegno di legge, a esempio sull’identità di genere, inserita in modo subdolo”.

Daniela Ruffino, svolgendo l’ultima relazione di minoranza rileva che “ Il contrasto della violenza femminile è un tema che andrebbe affrontato  con metodo e concretezza e non con un testo ricco di annunci ma insufficiente nei contenuti e soprattutto nelle risorse previste. Se si vuole dare al Piemonte una legge in grado di sostenere realmente le donne vittime di violenza, prosegue Daniela Ruffino, serve affrontare questo tema con metodo per conoscere in modo approfondito il problema e dare a chi subisce abusi risposte concrete e reali, permettendo loro di affrontare il difficile percorso della denuncia in modo sereno e autonomo”.

“ Per aiutare le donne vittime di violenza– conclude Ruffino  -   servono servizi territoriali efficienti, sostegni economici e legali oltre che campagne di prevenzione ed informazione avviate con tutte le istituzioni statali e scolastiche. Purtroppo, la scarsità della risorse previste nel testo proposto dalla giunta mette a repentaglio l’efficacia della legge stessa”.

Nel dibattito generale è quindi intervenuto Marco Grimaldi (Sel), plaudendo “all’ottimo lavoro dell’assessora Cerutti e polemizzando con Marrone deprecando il bullismo, anche quello omofobo.

Per la Lega Nord, Gianna Gancia, pur apprezzando il lavoro svolto ha sostenuto che assistiamo da25 anni a parole, promozione di dibattiti e mozioni per combattere la violenza sulle donne, mentre il 20% dei maschi considera normale questo fenomeno ed il 90% delle violenze avviene all’interno delle famiglie.” Servono fatti, non frasi fatte.

Sarebbe ora, afferma la consigliera, che il Piemonte si facesse portatore di un progetto pilota che preveda la castrazione chimica di chi, specie se recidivo, si macchia del gravissimo e odioso reato di violenza sessuale”. So benissimo che la competenza è statale, ma anche la Regione, in termini di iniziativa legislativa, può fare la sua parte,»

Altro tema sviluppato dalla consigliera è l’esigenza di favorire con apposite iniziative formative l’autodifesa della donna.

Purtroppo anche con questo provvedimento che riguarda una materia delicatissima, conclude Gianna Gancia, la giunta omaggia i genderer in ossequio alle lobby gay che stanno ormai invadendo ogni ganglio della società.

. Silvana Accossato (Pd) ha espresso” soddisfazione per questo provvedimento, credo sia la testimonianza tangibile e concreta di un impegno sostanziale,”

Il testo proposto dall’assessore Cerutti – ha dichiarato Gian Luca Vignale (FI) -  sembra più il tentativo di accontentare gender e associazioni gay che uno strumento per aiutare le donne che subiscono il dramma dell’abuso. Dentro il cavallo di troia della violenza sulle donne, tema drammatico e condivisibile, si nasconde infatti l’inserimento dell’ideologia gender in una norma che nulla dovrebbe avere a che fare con l’ideologia sessuale e che nulla fa, se non mettere in fila senza alcun criterio una lista di interventi che peraltro non verranno mai realizzati. Ad esempio, vengono abrogate due importanti leggi regionali che istituiscono  le case rifugio e il patrocinio legale gratuito per le vittime di violenza,  per poi re-inserire questi stessi interventi in legge sommandoli ad una serie di misure che non hanno la copertura economica necessaria”.

“Nel testo – prosegue Gian Luca Vignale –  si inserisce inoltre un pericoloso principio di tutela dei minori, ovvero che un figlio che ha assistito alla violenza di un genitore sull’altro può essere allontanato. Se venisse votato significherebbe che chi subisce una violenza subito dopo la denuncia dovrà confrontarsi con il rischio allontanamento del figlio. Interventi di questo tipo potrebbero mettere le vittime di fronte alla tremenda scelta fra la denuncia o il continuare a subire per stare con i propri figli. È evidentemente una norma da rivedere. Bisogna fare attenzione a cosa si vota e a cosa si scrive”.

È quindi intervenuta l’assessore Cerutti, ringraziando tutti “per il lavoro di condivisione in Commissione e anche precedente, che ha permesso di costruire un Disegno dei legge che certo è molto ambizioso. Rispetto al testo iniziale abbiamo recepito una serie di modifiche, per cercare di migliorarlo il più possibile. Alcune di queste in effetti concernono anche il linguaggio di genere ed è corretto che sia così”.

La discussione generale proseguirà ed il provvedimento verrà votato nelle prossime sedute d’Aula.

Avremo modo dall’esame dell’articolato di capire se le misure proposte sono solamente di facciata o se alcune forzature potranno essere migliorate-

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Articolo pubblicato il 10/02/2016