Alessandro Cruto: un inventore piemontese dimenticato

Indipendentemente da Edison, realizzò la prima versione della lampadina moderna di lunga durata

Alla lampadina a incandescenza di solito si associa il nome dell’inventore americano Tomas Alva Edison (1847- 1931). Ma c’è un altro “papà”, oggi dimenticato: il piemontese Alessandro Cruto (1847- 1908).

Alessandro Cruto (Piossasco, 24 maggio 1847 – Torino, 15 dicembre 1908) è stato un inventore e imprenditore italiano.

Completò l'invenzione della sua lampada ad incandescenza prima di Thomas Edison.

A Torino gli è stata dedicata una via nel quartiere Barriera di Milano e un murales nel quartiere Lesna. Un'altra via è stata a lui intitolata a Roma, nel quartiere Portuense, vicino al Lungo Tevere e a Pisa, nel quartiere Porta a mare.

Il 5 marzo 1880, nel laboratorio di fisica dell’Università di Torino, Cruto accese la sua prima lampadina grazie alla messa a punto di un filamento di sua invenzione e ignoto a Edison. La lampadina risultò molto più efficiente di quella realizzata appena 5 mesi prima da Edison (500 ore di durata contro le 40 del collega americano).

Nato a Piossasco, non lontano da Torino, Cruto fu avviato agli studi tecnico-industriali e fin da giovane iniziò a cimentarsi come inventore. Nel suo laboratorio mise a punto tra l’altro un sistema di graduazione per i termometri.

Nel 1879 si “convertì” agli studi sull’elettricità, allora pionieristici. Quell’anno Cruto aveva assistito a Torino alla presentazione dei prototipi di Edison, che il fisico e ingegnere Galileo Ferraris aveva introdotto come una mera curiosità, dati i loro limiti funzionali. Il problema era il filamento, che diventando incandescente per il passaggio della corrente elettrica si consumava troppo in fretta.

Cruto trovò, pochi mesi dopo, la soluzione: usò all’interno del bulbo di vetro filamenti di carbonio purissimo, ottenendo non solo una maggior durata, ma anche una luce più chiara.

Cruto si sposò in tarda età e trascorse l'ultimo periodo di vita oscillando tra la famiglia e il vecchio laboratorio; continuò i suoi esperimenti come quello per immagazzinare energia atmosferica oppure la creazione di un giocattolo denominato mosca elettrica. Cruto morì nel 1908 pressoché dimenticato da tutti.

Coprotagonisti

Altri italiani lavorarono alla lampadina (oltre a numerosi stranieri) come Ferdinando Brusotti (1839-1899), che nel 1877 aveva brevettato una “lampada elettrica a incandescenza”, e Arturo Malignani (1865- 1939), che aumentò la durata fino a 800 ore.

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Articolo pubblicato il 16/02/2016