Torino, Gianluca Vignale lancia le primarie del Centrodestra per l’elezione del Sindaco

Colpo di scena a poche ore dalla designazione ufficiosa di Osvaldo Napoli da parte di Berlusconi

La scelta del candidato sindaco di Torino da parte del Centro destra si trascina ormai da mesi. Lunedì scorso, dopo l’incontro di Silvio Berlusconi con Matteo  Salvini e Giorgia Meloni era stata diffusa la notizia della designazione in pectore di Osvaldo Napoli ex parlamentare di lungo corso di Forza Italia e sindaco di Valgioie, mentre la spartizione dei candidati di Milano, Roma e di altre principale città non è ancora giunta in porto.

A sorpresa stamane Gianluca Vignale consigliere regionale di Forza Italia ed ex presidente di circoscrizione, lancia le primarie del Centro destra e si candida per sottoporsi al giudizio degli elettori.

Il ragionamento di Vignale è conseguente e logico, nello stile del personaggio.

La presente tornata elettorale, rispetto al passato, potrebbe portare in vantaggio un candidato di ampio respiro ed espressione della città, presentato dai partiti del centro destra , con il concorso di liste civiche di area .

Le candidature imposte dalle segreterie nazionali, non solo sono mal accettate dal cittadini, ma non entusiasmano e coinvolgono gli esponenti di rilievo dei partiti di riferimento, pronti poi a rinfacciare ai rispettivi vertici, i probabili insuccessi del candidato trombato.

Negli ultimi incontri per la designazione a sindaco di altre città sta emergendo la richiesta d’introdurre le primarie, quale istituto di democrazia diretta, anche tra le file del centro destra. Vignale, s’identifica  nel metodo e non intende contrapporsi alla figura di Osvaldo Napoli.

Propone quindi d’indire una consultazione da tenersi entro due, massimo tre settimane, così i potenziali elettori potranno rendersi maggiormente partecipi e coinvolti nella scelta del candidato sindaco.

Quest’annuncio, accolto non con entusiasmo dalla segreteria regionale di Forza Italia è destinato a creare inevitabili scompigli nelle segreterie cittadine dei partiti del centro destra ed aprire scenari sino ad oggi inimmaginabili.

Non  si deve dimenticare che da tempo Roberto Rosso, transitato, dopo l’uscita da Forza Italia, in diverse formazione del centro destra, ha invano invocato, sin dal suo interesse per la discesa in campo, la predilezione per le primarie.

Si è successivamente candidato a rappresentare la società civile contro la politica dei politicanti e delle consorterie istituzionali, rivendicando scelte concrete e attuabili, il notaio Alberto Morano, non preso in considerazione da Berlusconi.

Il tentativo Vignale potrebbe essere stroncato dal suo partito, oppure altri competitori, oggi in sordina, con probabilità s’affacceranno alla consultazione, rischiando di  mandare a gambe all’aria la scelta spartitoria del partiti nazionali.

Se poi consideriamo la realtà torinese, è nota la lacerazione della Lega Nord, in attesa del rinnovo del segretario Nazionale del Piemonte, che contempla l’uscita di scena di Roberto Cota, per cui non si possono prevedere, al momento posizioni ufficiali atte a coinvolgere i militanti e gli elettori.

Così l’attivissimo Marrone che come consigliere comunale, ben conosce i malesseri di Torino che denuncia puntualmente in consiglio comunale e sul territorio, non starebbe certo in panchina.

Altra incognita riguarda il notaio Alberto Morano. Già infastidito peri una notizia che descriveva il diniego di Berlusconi per la sua candidatura, in seguito ad un incontro, peraltro mai avvenuto, dichiara che “ In queste ore stiamo valutando la situazione, che pare tuttora in evoluzione, e comunicheremo nei prossimi giorni in una conferenza stampa le nostre decisioni”.

Al termine di questi passaggi, forse qualcuno si ricorderà del cittadino elettore? Gli eventuali candidati alle ipotetiche  primarie, oltre al proprio volto, si degneranno di presentare uno straccio di programma?

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Articolo pubblicato il 02/02/2016