Il completamento della riforma 2014 del ministro Franceschini
Il Ministro Franceschini ha firmato sabato 23 gennaio, il decreto che attribuisce un nuovo nome al Polo Reale di Torino. Nascono così i Musei Reali di Torino. Nuove parole per rendere più trasparente la radice storica che unisce le cinque grandi istituzioni culturali ospitate nell'antica residenza torinese dei Savoia: il Palazzo Reale con l'Armeria e la Biblioteca; il Museo di Antichità e la Galleria Sabauda.
Lo straordinario patrimonio custodito nei Musei Reali affonda le sue radici nella storia della dinastia sabauda, da Emanuele Filiberto, a cui si deve il trasferimento della capitale da Chambéry a Torino, fino a Carlo Alberto, con il quale si compie la trasformazione delle collezioni di famiglia in un museo pubblico.
I Musei Reali sono oggi un distretto culturale confrontabile per superficie e ricchezza delle collezioni con i grandi musei d'Europa (Louvre, British Museum, Ermitage). Oltre 3 chilometri di percorsi espositivi, più di 46.000 metri quadrati di pertinenze, 7 ettari di giardini rappresentano un cuore pulsante di natura e cultura, nel centro della città.
Il nuovo nome è anche un nuovo inizio. Molto c'è ancora da fare per migliorare l'accoglienza e per adeguare i servizi dei Musei Reali ai migliori standard internazionali, ma il cammino è tracciato.
I Musei Reali avanzano quindi nel processo dell'autonomia indicato dalla riforma Franceschini del 2014.
Il 27 dicembre scorso sono stati nominati gli organi direttivi: il Consiglio di Amministrazione, del quale fanno parte Cristina Acidini, Maurizio Braccialarghe, Alessandra Guerrini e Daniele Jalla; il Comitato scientifico composto da Arnaldo Colasanti, Costanza Roggero, Alberto Vanelli e Gianfranco Adornato e il Collegio dei revisori dei conti formato da Oreste Malatesa, Ernesto Carrera, Margherita Spaini, Orazio Grilli e Pier Luigi Passoni.
Un gruppo di esperti del settore che dovrà sostenere e dirigere lo sviluppo dei Musei Reali e i grandi obiettivi previsti per l’immediato futuro: l’imminente riapertura al pubblico dei Giardini Reali, restaurati grazie alle risorse del Programma Operativo Regionale finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale 2007/2013, la conclusione dei lavori nella Cappella della Sindone, gli interventi di riallestimento e rifunzionalizzazione dell’area archeologica del Teatro Romano e del Museo di Antichità e la creazione di nuovi percorsi nel Palazzo Reale.
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Articolo pubblicato il 27/01/2016