Una curiosa parola italiana ormai in disuso: gibigiana
Lampada " Gibigiana"

Il molteplice significato di un termine che pochi utilizzano nel linguaggio corrente

Nella lingua italiana, così ricca di parole dense di significato, alcune delle quali ormai desuete e poco utilizzate, possiamo annoverare la parola “gibigiana”, che ha dato lo spunto anche a scrittori famosi come Alessandro Manzoni per comporre un suo poema giovanile.

D' altronde lo scrittore era lombardo, e proprio in Lombardia venne coniato questo curioso termine che si diffuse poi in tutta l' Italia, ma del quale pochi, specialmente i più giovani, conoscono il significato in quanto usato raramente al giorno d' oggi.


Per questo motivo riportiamo l' etimologia della parola gibigiana ( o gibigianna), che ricorda i termini usati dalle nonne quando raccontavano le fiabe ai nipotini, ma che oggi non sono più usati, e sono praticamente scomparsi dal lessico del XXI ° secolo. Varrebbe la pena, quindi, di rinverdire nel linguaggio comunemente usato termini come questo, non foss' altro per comporre frasi di sicuro effetto che possono stimolare, nell' immaginario di chi le sente, percezioni e fantasie quasi fiabesche, come nel caso dei bambini.

Gibigiana

Bagliore di luce riflessa, come da uno specchio o dall'acqua.

Voce lombarda di etimo incerto, forse collegata a  "gianna"  (strega, dal nome della dea Diana, spesso legata a figure di fate o streghe) o a "giubiana", (fantasma).

Si tratta di un regionalismo lombardo che ha avuto una notevole diffusione su scala nazionale, anche grazie a celebri autori lombardi, come Manzoni (ricordiamo il suo poema giovanile intitolato proprio 'Gibigiana').

La gibigiana - o gibigianna - è il bagliore luminoso che lampeggia da una superficie e che riflette, quale un vetro, uno specchio, una superficie d'acqua: ad esempio, ci si diverte a fare la gibigiana sul compagno alla lavagna, il lampadario colpito dal raggio di sole riflette una gibigiana in tutta la stanza, e nei pomeriggi d'estate ci si incanta a guardare la gibigiana sui muri della casa sul lago.

I sinonimi, anche regionali, sono molti; il fatto che, ad esempio, in Veneto e in Emilia l'equivalente della gibigiana sia la 'vecchia' rafforza l'ipotesi etimologica che trova un nesso con streghe o fate. Ad ogni modo, l' espressività del significato in diversi ambiti e la simpatia del suono  fanno di questa parola una risorsa davvero interessante per esprimere la propria fantasia.

Tant'è vero che questo termine è stato d'ispirazione per il nome di alcuni tipi di lampada: pensiamo a quella direzionale - nell' immagine in alto - ideata nel 1980 dal designer Achille Castiglioni (non a caso milanese), o all'omonimo dispositivo cinematografico che, posto davanti a una fonte luminosa, ne può alterare il colore e qualità. Inoltre, la gibigiana può indicare anche una donna vestita in maniera pacchiana e vistosa, appariscente e inconsistente come un luccichìo.

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Articolo pubblicato il 29/01/2016