Le prospettive dell' economia " verde" contro quella " classica"

Tra gli studiosi del futuro dell' economia, un esperto cileno spiega perchè il Neoliberismo sta producendo più danni che vantaggi

Il principio fondamentale per la nascita di una nuova economia in realtà è soltanto uno: nessun interesse economico, in nessun caso, può essere al di sopra del rispetto per la vita. Tutto il contrario in confronto a ciò che oggi abbiamo raggiunto con l’economia neoliberista.

Questo l' assunto di Manfred Arthur Max-Neef, noto economista cileno che da decenni viaggia attraverso gli Stati Uniti e l’America Latina e professore universitario.

Potrà sembrare un principio utopico il suo, ancorchè irrealizzabile nel breve termine per l' inerzia delle società di produzione, commerciali e di distribuzione a modificare le proprie attività in senso ecologico ( basti pensare al carburante basato sul petrolio contro le auto elettriche o ad idrogeno), ma il trend è ormai inarrestabile nel lungo periodo.

Come si vede già in questi giorni, con il rapido calo del prezzo del petrolio, l' economia globale è ostaggio di decisioni prese dai governi e soprattutto dalle multinazionali, le quali tengono in disparte lo stile di vita necessariamente sana dei cittadini che, nella maggior parte dei casi ( praticamente tutti quelli di carattere non speculativo), vorrebbero garantirsi una qualità di vita con poco inquinamento e non negoziabile.

La disponibilità ed il prezzo delle materie prime disponibili, infatti,  stanno modificando la vita di intere popolazioni, come avviene nei Paesi emergenti che subiscono anni di forte sofferenza per il calo dei prezzi delle materie prime e severe conseguenze sulle esportazioni con il calo generalizzato delle stesse.

Pensiamo ancora a quante donne, uomini e bambini lavorano come schiavi nel mondo, senza alcun diritto. I ‘grandi’ del pianeta prima o poi cambieranno la propria visione economica a favore di uno sviluppo sostenibile e del benessere dei cittadini?


Il modello umano di sviluppo, come sostiene l' economista, è basato sui bisogni fondamentali delle persone. A suo parere, il mondo sembra costretto ad una crescita continua e i consumatori sono spinti a continuare ad acquistare prodotti che vengono realizzati anche quando sono inutili. Così nasce una delle istituzioni più potenti del mondo, quale è la pubblicità, secondo lui.

La situazione ormai ha superato i limiti e Max-Neef sostiene che il neoliberismo rappresenta un fallimento estremamente pericoloso e brutale e che proprio questo approccio economico rappresenta la causa di tutti gli orrori che stiamo vivendo nel mondo.

L’ossessione per la crescita, di per sé, è assurda, dato che tutti i sistemi viventi crescono fino ad un certo punto e poi giungono necessariamente ad uno stop. Ad esempio, un albero smette di crescere quando raggiunge il suo massimo sviluppo possibile, come un' altezza eccessiva che lo priverebbe di stabilità: in pratica opera un sistema di controreazione agli eccessi, cosa che sembra non appartenga al genere umano.

La soluzione è una visione ecologica dell’economia: la green economy come intesa da Max-Neef, a differenza dell’economia tradizionale, è al servizio della vita ed è di base contraria alle caratteristiche del sistema economico attuale.


Mentre l’economia classica si basa su una visione meccanica, l’economia ecologica ha una visione organica in cui le persone come individui hanno un ruolo importante.

L’esperto propone 5 principi per una nuova economia:

1) L’economia è al servizio delle persone, non viceversa.
2) Lo sviluppo ha a che fare con le persone e la vita, non con gli oggetti.
3) Crescita e sviluppo non sono la stessa cosa e lo sviluppo non richiede necessariamente la crescita.
4) Nessuna economia è possibile al di fuori dei servizi forniti dagli ecosistemi.
5) La crescita permanente è impossibile poiché l’economia è un sottosistema di un sistema finito (la biosfera). Ecco dunque che la crescita non può essere infinita.

Le critiche alla crescita costante e illimitata da parte dell' economista è saggia nella misura in cui si applica alle società avanzate. E' ovvio che nei Paesi che hanno la maggior parte dei loro cittadini con un reddito di 2 dollari al giorno ciò non si applica. Ma qui subentrano altri tipi di considerazioni, quali l' auspicata ridistribuzione del reddito tra Paesi ricchi e poveri, che è uno sperabile processo epocale e di lungo termine, ed una democrazia ancora non realizzata in molti di questi Paesi, che migliorerebbe i servizi ai cittadini e l' accesso agli stessi da parte della popolazione.

Basti pensare alla Libia che avrebbe le condizioni climatiche ottimali per poter diventare un paradiso del turismo ed avere così un' economia in gran parte basata su questo settore, mentre invece è terreno di scontro per le sue ricchezze petrolifere, che hanno già condotto l' ISIS a prendere possesso di parte del suo territorio.

L' economia verde non ammette guerre invece, perchè è in opposizione al consumo indiscriminato delle materie prime ed al loro possesso da parte degli Stati e delle multinazionali, è autosostenibile e protegge di più le popolazioni dall' intervento di altri governi nei propri fatti interni.

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Articolo pubblicato il 27/01/2016