Ricerca e Innovazioni al “Bodoni Scienza” di Saluzzo (CN) - Avvincente testimonianza della professoressa Maria Lodovica Gullino

Ricerca e innovazione: queste le due parole chiave della conferenza svoltasi durante la mattinata di sabato 16 gennaio 2016, presso l'aula magna della sede scientifica del liceo Bodoni di Saluzzo e rivolta agli studenti di alcune classi quarte e quinte nell'ambito della manifestazione “Bodoni Scienza”

Protagonista della lezione Maria Lodovica Gullino, la quale, dopo una breve presentazione del percorso di studi da lei affrontato, durante la quale ha ribadito, non senza fierezza e una punta di malinconia, la sua carriera di studentessa presso il liceo classico saluzzese, ha intrapreso la spiegazione della sua occupazione attuale, in qualità di direttrice di Agroinnova e professoressa di patologia vegetale presso l'Università degli studi di Torino.

Agroinnova è, dal 2002, un centro di competenza per l'innovazione in campo agro-ambientale, con sede presso il campus universitario di Grugliasco (Torino). I laboratori, serre e campi sperimentali di cui esso è dotato rendono possibile lo svolgimento di una ricerca di base e applicata incentrata su alcune tematiche inerenti alla sicurezza alimentare, ad un'agricoltura sostenibile, alla protezione delle colture attraverso lo studio e l'analisi di malattie vegetali, alle biotecnologie.

In particolar modo, l'interesse di Agroinnova è rivolto alle cosiddette “biotecnologie verdi”, consistenti nell'utilizzo di organismi viventi o loro derivati al fine di creare o modificare prodotti, processi o servizi per un uso molto specifico e per la protezione e gestione delle malattie, che rappresentano mezzi di lotta alternativi rispetto a quelli chimici. “Servirsi della ricerca per garantire cibo sano, sicuro  e per tutti”, afferma la Gullino, è la finalità primaria di ricercatori e fitopatologi che, come lei, lavorano presso il centro Agroinnova, perseguendo incessantemente l'obiettivo della salvaguardia e della tutela, garantita dalla normativa e dai protocolli della quarantena, di uno stato dall'invasione di fitopatogeni e fitofagi.

Tale proposito, definito “biosicurezza delle colture”, risulta oggi minacciato da una serie di fattori, tra i quali la globalizzazione del mercato, con le sue “quattro T”: trade (commercio), travel (viaggio), transportation (trasporti), tourism (turismo). Ma anche le nuove tecniche di produzione, l'agroterrorismo – consistente nell'uso intenzionale di patogeni e parassiti delle piante per generare paura, perdite economiche, danni alla stabilità sociale ed ambientale –i cambiamenti climatici (nei futuri 20 anni è previsto un aumento della temperatura media di circa 2 gradi)...

Significativo a tale proposito l'appello promosso da Slow Food nel corso della XXI conferenza delle Parti, svoltasi a Parigi nel novembre e dicembre scorso: “Non mangiamoci il clima”, teso a sottolineare la necessità di introdurre un cambiamento negli attuali metodi di produzione, consumo e smaltimento del cibo, ai quali si rivela inesorabilmente collegato l'innalzamento climatico.

La ricerca è inoltre influenzata da alcuni nuovi “trend”, tendenze, che caratterizzano lo scenario mondiale attuale: aumento demografico e, conseguentemente, aumento della domanda di cibo; cambio delle diete, a favore di maggiori proteine animali, oli vegetali e zuccheri; migrazioni e urbanizzazione (da 1/3 di popolazione residente in città nel 1960, si è giunti oggi a ½ e si giungerà probabilmente ai 2/3 nel 2050); scarsità di risorse naturali, in primo luogo acqua, fosforo.

Funzionale nel mettere in evidenza e stimolare la coscienza delle masse a proposito di tali argomenti è stato l'evento mediatico dell'EXPO.

La direttrice Gullino insiste ancora sull'importanza di trasmettere e comunicare i risultati della ricerca, al fine di farli fruttare e perché costituiscano un giovamento per la collettività. Per questo motivo il centro Agroinnova è in collaborazione con la società Agri New Tech, la quale ha l'obiettivo di trasferire al mondo operativo e commerciale tali risultati, offrendo anche numerose possibilità di lavoro a laureati e diplomati.

Proprio ai ragazzi frequentanti  l'ultimo anno di liceo si è rivolta l'ultima parte dell'incontro, dedicata all'orientamento universitario.

La professoressa Gullino si è mostrata lieta di rispondere ai quesiti esposti dai ragazzi e, attraverso l'esempio concreto del suo percorso, ha rivolto loro l'esortazione a non omologarsi mai alla massa, a non aver paura di dare ascolto alla voce del proprio istinto e dei propri sogni, a lasciarsi pervadere dalla passione per lo studio, ad essere pronti a valicare i confini del proprio luogo di origine e considerare il viaggio come uno strumento di confronto e di crescita.

Si è infine congedata regalando agli studenti alcune parole di Margherita Hack, che possano essere per loro uno stimolo e un incoraggiamento:

“Ai giovani vorrei dare un consiglio: scegliere la professione che interessa di più. Quando dovrete decidere cosa studiare, non pensate solo a cosa vi permette di trovare lavoro, ma a quello che vi piace veramente. Poi fatelo seriamente. Alle ragazze, in particolare, consiglio di avere più fiducia in se stesse e pretendere che i loro diritti vengano rispettati. E, da ex sportiva, voglio dare un ultimo consiglio a tutti: affrontate la vita come s’affronta una gara. Con la voglia di vincere.”

Ludovica Rossi

III liceo classico

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Articolo pubblicato il 19/01/2016