Ucraina - l'ultimo saluto alla leggenda Barney

Oggi Kiev ha dato l’ultimo saluto a Barney, ucciso da un cecchino russo nel Donbass il 9 gennaio.

La mattina è fredda, ha nevicato tutta la notte, l’appuntamento è alle otto in piazza Maidan, non è un appuntamento ufficiale ma nella tarda serata di ieri ha cominciato a circolare un post dove si annunciava che prima di tornare a Leopoli, la salma di Barney sarebbe transitata da Maidan, laddove era cominciato tutto.

Le persone si mettono in fila silenziose con un fiore in mano, il feretro è adagiato sotto la statua dell’angelo di Kiev, proprio su quella immaginaria linea di confine che nella notte del 20 febbraio 2014 i reparti speciali dell’ex Presidente Yanukovich non riuscirono mai a sfondare.

Purtroppo la notizia non è questa nuova vittima di una assurda guerra, chi vive in Ucraina lo sa bene, nonostante la tregua, il trattato di Minsk non è mai stato rispettato dalla Russia e i morti sono una triste quotidianità’, la notizia è la morte di uno dei soldati più famosi dei volontari Ucraini.

Alexander Ilnitskiy conosciuto da tutti come "Barney" era famoso per il suo coraggio ma anche per la sua bontà, era molto amato da tutti ed era considerato immortale per essere già sopravvissuto a numerosi scontri ed alla disfatta di Ilovaisk. Apparteneva al battaglione Mirotvoriez la cui traduzione è Peacemaker. Dopo Ilovaisk gli avevano dato un posto al Ministero degli Interni, ma lui non si sentiva a suo agio tra le scartoffie, il suo posto era in Donbass vicino ai suoi ragazzi che con la sua presenza si sentivano piu' sicuri. Il 9 gennaio tentando di salvare dei civili da una imboscata è stato freddato da un cecchino russo il quale ora potrà probabilmente ritirare il premio in denaro previsto per l’uccisione di “nemici” importanti. Esiste infatti un borsino con delle vere e proprie quotazioni per l’eliminazione di combattenti Ucraini, sia al fronte ma anche lontano dal Donbass. Si vocifera infatti che siano presenti anche nella città di Kiev gruppi sovversivi che hanno il compito di eliminare coloro che rientrano dal fronte in licenza.

Visti da qui gli accordi di Minsk sembrano solo una copertura per i politici europei a giustificazione del fatto che i loro Stati continuano a collaborare e a fare business con la Russia.

Niente di nuovo sul fronte orientale. 

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Articolo pubblicato il 11/01/2016