L'incontro con il barone della droga messicano 'El Chapo' mentre era ancora latitante è costato l'iscrizione nel registro degli indagati a Sean Penn e a Katia del Castillo.

L'evento avrebbe aiutato la polizia messicana a individuare il covo del signore della droga.

I due attori sono indagati dalle autorità messicane per riciclaggio dopo che hanno incontrato il boss per un'intervista poi pubblicata sulla rivista Rolling Stone. L'incontro è stato ottenuto proprio grazie alla mediazione dell'attrice messicana di telenovelas Katia del Castillo, che aveva sviluppato un'improbabile amicizia con 'El Chapo' ed era anche presente quando i due si sono visti.

Scovato grazie all'incontro Sarebbe stato proprio l'incontro segreto tra Sean Penne e "El Chapo" (Joaquin Guzman) ad aiutare le autorità messicane a trovare il capo del cartello di Sinaloa. I contatti con gli attori e produttori del film autobiografico che il boss voleva realizzare sulla sua vita hanno infatti permesso di aprire una nuova linea di indagine per trovare Guzman. 7 ore con il boss L'incontro si è svolto il 2 ottobre scorso, è durato sette ore ed è avvenuto in una zona della giungla nello stato messicano di Durango, al confine con Sinaloa. Secondo quanto raccontato dall'attore americano alla rivista Rolling Stone che ha pubblicato anche la foto della stretta di mano, i due hanno "mangiato, bevuto e parlato" circondati dalle guardie del corpo del boss.

Le risposte in un video Nell'articolo intitolato 'El Chapo Speaks' (Parla El Chapo), la rivista racconta "la vita segreta dell'uomo più ricercato del pianeta", un incontro a cui partecipò anche l'attrice messicana Kate del Castillo. Anche se le parti avevano concordato che, dopo il primo incontro nelle selve, sarebbe seguita un'intervista formale otto giorni dopo, questo secondo incontro non ci fu mai. Tuttavia El Chapo inviò a Penn una registrazione video con le risposte alle domande che l'attore gli aveva mandato.

L'incontro aveva l'obiettivo esclusivo dell'intervista ma Penn percepì che Guzman aveva interesse a che si facesse una pellicola sulla sua vita. "La dea messicana mi seguiva" "Sono convinto che la dea (l'agenzia anti-droga americano) e le autorità messicane seguissero ogni mio movimento in Messico", ha poi confessato Sean Penn, nell'introduzione alla sua intervista esclusiva. "Nel momento in cui sono atterrato, sono diventato sospettoso di tutto", ha aggiunto l'attore rivelando che durante la preparazione dell'intervista era costretto "a usare telefonini una sola volta e poi bruciarli, indirizzi email anonimi, messaggi criptati".

Ingegneri in Germania per il tunnel dell'evasione Nell'intervista segreta, il boss racconta i dettagli sulla sua seconda evasione dal carcere: aveva mandato per tre mesi degli ingegneri in Germania perchè imparassero come evitare problemi scavando il lungo e profondo tunnel attraverso cui il boss è evaso da una prigione di massima sicurezza. Nella stessa intervista, raccolta in una radura nella giungla in cima a una montagna in una località segreta del Messico, 'El Chapo' si vanta anche di essere il più grande fornitore di droga del mondo e di avere una flotta di sottomarini, aerei, camion e navi.

Il governo messicano apre la strada all'estradizione Il governo messicano ha aperto la strada all'estradizione verso gli Stati Uniti di "El Chapo". Il Ministero della Giustizia messicano ha infatti reso noto di voler riavviare tutte le procedure relative all'estradizione, senza tuttavia fornire alcuna data. In precedenza, si era rifiutato di consegnare Guzman agli Stati Uniti, preferendo processarlo in patria. L'ultima evasione potrebbe tuttavia aver fatto cambiare idea alle autorità di Città del Messico.

Fonte: rainews.it

 

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Articolo pubblicato il 10/01/2016