Torino, quel candidato sindaco che ancor non si vede

Quando il centro destra partorirà il fatidico nome?

E’ ormai passata la befana e pure il suono dei pifferi d’Ivrea ha annunciato il carnevale, ma il candidato sindaco del centro destra, ancor non si vede.

A circa un mese dalla ridiscesa in campo di Piero Fassino, abbiamo assistito ad ignobili strusciamenti di personaggi ormai trombati in più tornate elettorali che si prostrano alla corte di Filura, per sperare in uno strapuntino e rimandare un inglorioso, ma inevitabile oblio.

Il nostro, si sta organizzando e forse, quanto prima cercherà di farci sognare, cavalcando un progetto magico che però non è stato in grado d’impostare nel mandato che sta volgendo a termine.

All’estrema sinistra, è un vociare di personaggi d’avanspettacolo che , invece di calarsi e confrontarsi sui tanti problemi che assillano i torinesi, sparano slogan contro il Governo, quale antipasto del loro programma elettorale, non capendo che sono pure fuori tema.

Per completare il panorama di chi almeno ha annunciato di esserci,  Chiara Appendino  bacchetta Fassino, ma  soprattutto coordina i suoi molteplici gruppi di esperti e prima o poi, un programma organico presenterà.

Non ancora un programma, ma qualche anticipazione di buon senso, che dovrebbe cogliere l’attenzione dei cittadini, proviene da Sonia Turinetti, candidata Sindaco per Piemonte Stato.

Tutti conosciamo gli sfaceli che la riforma Delrio ha causato con la soppressione delle province, ora, ahimé terra di nessuno.

La solerte Sonia ci fa sapere che sarà” sindaco non solo di Torino, ma della provincia”, ribadendo l’ormai nota contrarietà del suo movimento alla soppressione delle province. Intenderà così  occuparsi anche delle problematiche  della provincia di Torino e includerà nella lista, candidati residenti ed espressione di tutto il territorio metropolitano.

Ma tornado all’ignoto assente, al momento si sono registrate solamente citazioni e ricordi ormai sbiaditi, ma ancora cocenti sulle candidature sbagliate delle scorse tornate elettorali, in quanto calate dall’alto, da Roberto Rosso, Rocco Buttiglione da Gallipoli a Michele Coppola, tanto per intenderci. Il verbo, per non chiamarlo irrispettosamente   “il Messia”, dovrà ancora nascere. Quando scatterà l’ora fatidica e chi metterà mano ai programmi?


Per invertire l’ordine naturale ed occuparsi di programmi e poi del candidato sindaco, un barlume di luce, proviene dalla Lega Nord, partner importante, se non il principale della coalizione di Centro destra.

Nella tarda serata di giovedì il Consiglio Nazionale del partito ha deliberato la data del congresso, convocato in Torino il 14 febbraio. Dalla massima assise piemontese del movimento, dovrebbe risultare eletto, il segretario nazionale, in rimpiazzo del seppur volenteroso, ma dopo 15 anni, un pò datato, Roberto Cota, oggi in attesa della sentenza di “rimborsopoli”, peraltro in numerosa compagnia.

Così, con  una figura di riferimento carismatica, nell’ampiezza dei suoi poteri, almeno in casa Lega, si porrà fine ai chiacchiericci inutili e compromettenti, sbraitati oggi da pretoriani di terzo rango che non hanno titolo e autorevolezza per esprimere pareri e tanto meno decisioni vincolanti ed appropriate per il futuro della città.

Se anche da parte di Forza Italia, dove non mancano giovani amministratori che si sono cimentati con valore nel disciolto consiglio provinciale ed in opposizione a Chiamparino in Regione, prevalesse la “ragion di stato”, si potrebbe delineare un’alternativa spendibile e autorevole, per mandare a casa non solo Fassino ed i suoi supportes, ma anche i 450 manutengoli che da oltre vent’anni con risultati non certo lusinghieri, occupano il sottogoverno di Torino.

Prima o poi, il nome fatidico arriverà!

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Articolo pubblicato il 09/01/2016