Ciao Valerio!

Un ricordo personale di Valerio Zanone

La triste notizia ci ha raggiunti nella mattinata di ieri ed è stata ripresa dagli organi di Stampa, con qualche commento da parte di amici storici che ancora non l’hanno preceduto, nel regno del non ritorno e da esponenti politici che lo hanno conosciuto e stimato.

Qualche cronista, che forse non ha nemmeno avuto il privilegio di conoscerlo, elencando le tappe del suo percorso politico, non ha mancato, incautamente, di calcare la mano sulle scelte politiche intraprese negli ultimi vent’anni, lasciando intraveder anche un pizzico di partigianeria.

E’ indubbio che mentre resta adamantina la sua figura di piemontese per bene, di studioso profondo, di giornalista brillante e colto,  di sindaco integerrimo dell’amata Torino, le ultime sue scelte politiche possono aver procurato qualche delusione in alcuni che lo conoscevano e frequentavano.

Ma, a differenza degli esempi, non certo imitabili, che i politici di oggi ci presentano, alla base di ogni sua azione, emergeva la personalizzazione di quel Liberalismo assunto come religione della libertà che sempre aveva contraddistinto la sua militanza ideale, prima ancora che partitica.

Così sin dai tempi della segreteria di Giovanni Malagodi, che ha sempre nutrito rispetto e considerazione nei suoi confronti, pur considerandolo un competitore, sino all’ultima scelta di campo.

Il rigore e la serietà con la quale Valerio Zanone assumeva  ruoli temporali e istituzionali, non fecero che accrescere il rispetto anche di avversari politici. Così quando nel 1970, agli albori dell’Istituzione delle Regioni, si occupò in modo autorevole di coordinare i lavori di approvazione dello Statuto della Regione Piemonte.

Identico rigore  e lucidità dimostrò quando fu eletto segretario generale del Partito Liberale Italiano e per lunghi anni titolare di dicasteri rilevanti. Professando tali principi e convinzioni, confidava  difficoltà e decisioni da assumere, agli amici torinesi che lo incontravano nella storica sede del Partito Liberale Italiano in via Frattina a Roma.

Ricordo l’ultimo incontro del 2014, quando fu relatore autorevole ed applaudito in un convengo che si tenne nella sala del Consiglio regionale del Piemonte.

Occasione dove compariva il Valerio Zanone, insigne studioso dell’età giolittiana, del Liberalismo e non l’esponente partitico.

C’è una frase che, tra noi è rimasta in sospeso e che, negli incontri degli ultimi anni non ho voluto riprendere.

Ritorno con la mente al 1994, l’anno della grande affermazione del Polo della Libertà e, in modo incontrovertibile di Silvio Berlusconi.

Si tenne un convegno presso il centro congressi della Camera di Commercio di Torino in piazzale Fusi.

Nessun oratore era in possesso della veggenza e la vittoria di quel centro destra era recentissima per poter con cognizione di causa, delineare percorsi certi e futuri.

A fine incontro, nel congedarmi si dimostrò dapprima stupito per il risultato elettorale e l’affermazione di una forza politica emergente, ma lontana dal suo pensiero di studioso dei movimenti politici del novecento.

Con l’ottimismo della sua volontà mi disse “Fermiamoci un attimo per capire e poi bisognerà costruire tutto da capo”.

Non dimenticai quella frase, anche quando con ruoli non di primo piano, ritornò brevemente sull’agone politico con l’alleanza con Rutelli.

Non ritenevo e ne sono convinto ancor oggi che quella, pur breve fase politica, nonostante il suo entusiasmo, potesse convincerlo e soddisfarlo pienamente.

Nel rispetto dell’amico, ormai lontano dalla politica attiva, che  negli ultimi anni aveva, con maggior impegno ricoperto l’ambito e prediletto ruolo di studioso del liberalismo, mi sono astenuto dal riprendere il discorso interrotto ed oggi me ne pento.

Ciao Valerio, il tuo esempio di Uomo di antica probità e rettitudine, di galantuomo d’altri tempi, oltre a confortare  i tuoi amici di sempre, sia di stimolo per i giovani che si affacciano, come cittadini, all’esercizio dei diritti politici, almeno sino a quando in Italia ci verrà consentito.

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Articolo pubblicato il 08/01/2016