Incontro con Altotas, Alchimista contemporaneo che ha recuperato l'antico "Libro delle Formule"

Come curatore della Collana Alchemica della casa editrice Psiche 2, ho avuto il piacere di venire a conoscenza di un  nuovo lavoro  relativo all'Alchimia tale da poter arricchire  una  collezione libraria unica nel panorama letterario di quest'epoca. La collana è caratterizzata dalla presenza di volumi rari, finalmente recuperati, tradotti e comparsi per la prima volta in lingua italiana. Quando l'editore mi propose di valutare un nuovo testo per scriverne la prefazione, studiai con calma il manoscritto lieto di scoprire materiale raccolto e curato da uno studioso appassionato e, cosa rara di questi tempi, operativo.

CAGLIOSTROLa prima caratteristica da cui sono stato sorpreso è stato lo pseudonimo utilizzato dallo studioso: Altotas. E' questo il nome che il grande Cagliostro indicò come suo Maestro che, come racconta, aveva incontrato all'età di 23 anni. A causa del suo carattere ribelle, accusato di vari reati, ricercato ed accusato di truffa, Cagliostro era stato costretto a fuggire da Palermo dirigendosi a Messina in cerca di quiete. In quest'occasione conobbe Altotas di cui racconta fosse a conoscenza del segreto della Pietra Filosofale. Insieme raggiunsero Rodi, Malta e l'Egitto. Da Altotas, come racconta ancora Cagliostro, fu iniziato alla Magia, all'Alchimia ed introdotto nell'Ordine dei Cavalieri di Malta. Uno pseudonimo impegnativo, dunque, ma fin dalla lettura delle prime pagine risulta degno del lavoro che sto esaminando.

"Il libro delle Formule", questo il titolo, è costituito da una raccolta di indicazioni operative tradotte dal nostro moderno Altotas in italiano. Le formule sono ricavate da insegnamenti di Paracelso, Faber, Quercetano e molti altri filosofi ermetici, di primo piano. Furono raccolte da John Hazelrigg, studioso di Alchimia, di cui si può leggere la prefazione anch'essa tradotta, elemento che arricchisce ulteriormente il lavoro.  Le indicazioni recuperate e presentate ai lettori, sono di norma ben occultate nei testi classici dell'Alchimia, ed ora finalmente  sono state  rese chiare per essere presentate ai lettori interessati all'Alchimia.  La scienza antica, con tutta la sua complessità, richiede infatti anni di studi e di sacrifici che l'artefice del recupero di questo raro manuale presentato in questa occasione, offre la prova di aver approfondito in maniera impeccabile nella sua vastità.

Nel corso del lavoro di editing si sono resi alcuni inevitabili chiarimenti, necessari per poter impaginare il libro. Come sempre capita quando sta nascendo un libro, dovevano essere effettuate alcune correzioni, ed in questo caso è indispensabile che siano  compiute insieme all'autore. Dopo molte mie insistenze, e numerosi dinieghi, dal momento che il lavoro non procedeva, sono finalmente riuscito a convincere l'editore a fornirmi l'indirizzo dello schivo "Altotas" , avendo infine la possibilità di essere ricevuto da lui.

La sua abitazione rimane lontana dalle grandi città, in cima ad una collina, con un ampio spazio all'aperto ed unaLIBRO esposizione solare  e lunare ottimali, assai utili  entrambe per il lavoro alchemico. La vista è invidiabile , spaziando su una vasta distesa collinare sottostante. Sono stato ricevuto molto cordialmente da una persona non più giovane, ma che si muove con leggerezza e rapidità nel suo laboratorio che mi ha permesso di visitare. Al pari degli antichi cultori della materia, si costruisce buona parte della strumentazione necessaria al suo lavoro, dalle sue agili mani ho visto il procedimento utilizzato per realizzare una cucurbita di notevoli dimensioni. "E'uguale a quelle abitualmente in commercio, ma riesco a costruirla con pochi euro. Niente in confronto a quello che si paga volendo acquistare simili prodotti nei negozi specializzati, e in più  elimino la fatica di recarmi altrove per procuramela". Sorride soddisfatto mentre me la mostra orgoglioso.

Sono incuriosito dai suoi lavori : "Come hai iniziato a fare l'alchimista?" domando. "  Per anni ho praticato l'alchimia fisica, poi  mi sono isolato fino a che ho sentito dentro di me l'impulso ad iniziare l'Alchimia operativa, L'Arte Reale. Ho allora  comprato libri relativi all'argomento, ovunque li trovassi. Mi sono recato in laboratori di vetreria, procurandomi la prima strumentazione necessaria e contemporaneamente ho cominciato a raccogliere e distillare le erbe. A  quell'epoca, come ora, abitavo in campagna, ne avevo molta a disposizione  ed ho iniziato a lavorare sulle quintessenze,  praticando l'Alchimia spagirica,  che è propedeutica per l'Alchimia metallica".

"Ho conosciuto alcuni appassionati,  ho avuto il privilegio di  frequentare  i loro laboratori, scambiando informazioni, ma poi ho preferito continuare il mio cammino da solo. L'Alchimia è una via solitaria, la si deve sentire dentro di se. Per quanto riguarda la ricerca dei materiali, bisogna individuare quella che viene definita la "materia prima", appartenente al mondo minerale. E' il grande segreto dell'Opera, il suo nome non può essere scritto o pronunciato in pubblico. Di norma viene comunicata da "bocca a orecchio" da un Maestro all'allievo, oppure può essere suggerita per via sottile, come attraverso un sogno.  Si ricevono messaggi dalla dimensione eterica, con cui si entra in contatto fin dall'inizio dei lavori.

Oggi la ricerca è resa difficile dal fatto che, una volta,  i minerali si potevano trovare  facilmente.  Ma poi,  sia a causa dei collezionisti che  per la chiusura delle miniere, sono insorte notevoli difficoltà  per reperire la sostanza idonea. Vi sono però delle "materie seconde"  con cui si può compiere il lavoro completo,   utilizzando alcuni artifizi"."Come trascorre la sua giornata un Alchimista Operativo?".  "La mia giornata trascorre quasi completamente nel laboratorio, ormai da anni.  Il lavoro è molto.  Numerose sono le incombenze che mi attendono. In questo periodo sono alle prese con la putrefazione dei materiali, un procedimento questo in cui  incontro le maggiori difficoltà e che rappresenta la chiave dell'intera Opera.  E' il percorso che porta l'essenza  della materia a morire, per poi resuscitare rinnovata".

"Devo cercare di capire quali sono le cause che mi bloccano a questo livello. Gli antichi, per quanto chiari possano essere stati i loro insegnamenti, devono essere interpretati correttamente, e questo è tutt'altro che facile. E' richiesto che chi opera risolva i problemi da solo. Questo non  mi pesa affatto; ormai sono abituato a portare il peso di questa fatica e dei turbamenti che, talvolta si possono provare. Nel corso del lavoro capita infatti che vi siano manifestazioni capaci di lasciare perplessi, ma non spaventati. Al limite può succedere qualcosa che turba perché nel processo alchemico, lavorando con dedizione, si possano aprire varchi mentali, facendo riaffiorare manifestazioni personali dell'inconscio, di cui non si aveva coscienza piena.  Questo può turbare ma, il più delle volte,  rappresenta uno stimolo per proseguire nella ricerca, sia materiale che spirituale".

"Bisogna anche prestare attenzione a tutte le manifestazioni fisiche,  perché si utilizzano elevate temperature. E' illuminante un episodio che mi occorse già molti anni orsono. Un giorno stavo fondendo con il crogiolo alcuni materiali.  Non trovando un coperchio idoneo per tapparlo, ho preso il classico batticarne sufficientemente pesante per fungere da coperchio e l'ho poggiato sul crogiolo. Mi sono voltato pochi minuti per seguire un'altra parte del procedimento e,  quando ho di nuovo ripreso l'operazione precedente,  mi sono accorto che la temperatura, assai elevata, aveva fuso competamente il batticarne".

CROGIOLO"Questa è la prova delle elevate temperature che si raggiungono in laboratorio. è chiaro che basta un attimo di disattenzione per causare un disastro. Si usano anche sostanze velenose da cui bisogna difendersi con i comuni accorgimenti utilizzati nel manipolare sostanze pericolose. La vera esperienza è dunque  solo quella che si fa lavorando il laboratorio con le proprie mani, in silenzio e solitudine".

"Cosa ti aspetti dal futuro, quale è il significato di tutto il tuo lavoro?" "La mia aspettativa è quella di riuscire ad ottenere  la tintura universale, sto lavorando su quella. È  certa la frustrazione causata dalla grande fatica e dalla difficoltà nell'ottenere risultati positivi, ma comunque non mi fermo. Non mi fermo per nessun motivo. Sento di dover continuare,  anche se non dovessi raggiungere l'obbiettivo finale, perlomeno in questa vita. Un alchimista famoso come Flamel  ha impiegato vent'anni per ottenere la Pietra; Ireneo Filalete ne ha impiegati tre;  dipende dalla bravura del singolo operatore, ma non solo da questo.  Vi sono altri elementi di natura extra-fisica  di cui l'alchimista deve tenere conto"

"Non sono interessato ad ottenere l'oro o l'argento;  quello che mi preme ottenere è la Tintura, la Medicina Universale, il Farmaco Katholicon. La Tradizione vuole che tale farmaco guarisca tutte le malattie, offrendo all'operatore notevoli capacità spirituali, che sono quelle che più mi preme raggiungere. Viene insegnato che, assumendo questa tintura, vi sia un risveglio cellulare tale da riattivare la ghiandola pineale, la sede dello Spirito, in cui sarebbe contenuta la registrazione di tutte le nostre vite precedenti, riuscendo ad accedere alle informazioni in essa contenute.  Si potrebbe allora usufruire di un tipo di conoscenza che,  al momento, non possiamo nemmeno immaginare. Ovviamente il tutto dovrebbe avvenire per gradi,  per evitare shock che potrebbero essere fatali all'operatore".

 "E' ovvio che non esiste al mondo un Tesoro che possa comprare un simile dono. Mi rendo conto della originalità di una simile idea, mal accettata dal mondo accademico, ma millenni di tradizione alchemica contenuta in migliaia e migliaia di testi che ripetono gli stessi concetti in tutto il mondo,  mi permettono di pensare, al pari di grandi studiosi come Jung, che in tutto questo vi sia un fondo di verità, ma  di cui, forse, si ha paura. È molto più rassicurante addentrarsi in territori ben conosciuti, sperimentati e verificati,  che abbandonare questa strada,  sia pure per compiere tentativi di scoprirne nuove, accedendo a dimensioni spirituali che potrebbero permetterci di vedere il mondo in  tutt'altra maniera rispetto a quella cui siamo abituati. È importante tenere presente sempre che, tutte le manifestazioni dell'universo, sono riprodotte in maniera esattamente identica nell'essere umano. Come vuole Ermete Trismegisto così in alto, così in basso, è questa la verità nota agli antichi di cui noi abbiamo perso il significato, ma su cui bisogna insistere per avvicinarci alla vera Sapienza".

Sono rimasto colpito dalla profondità del pensiero di Altotas, e dalla conoscenza notevole che possiede dei lavori relativi alla Grande Opera. L'Alchimia abbraccia infatti tutte le discipline dell'umano sapere;  è una scienza difficile da accostare in entrambe le sue due sfaccettature, una rivelata nella branca che costituisce il vasto campo dell'essoterismo, un'altra ben nascosta, che ne costituisce  l'esoterismo la parte, quest'ultima,  che veniva un tempo insegnata nei grandi santuari dell'antichità all'interno dei quali venivano istruiti i giovani. E'  la più complessa e difficile da rintracciare in assenza di un vero Maestro o di testi adeguati e caritatevoli su cui impegnare la propria mente.

Sono certo che colui che vorrà cimentarsi nello studio dell'Alchimia, trarrà dunque enorme giovamento dalla lettura de "Il libro delle formule",  in cui vengono svelati numerosi passaggi, normalmente tenuti nascosti o perlomeno descritti in maniera assai complicata nei trattati classici relativi alla preparazione di alcuni componenti fondamentali, indispensabili alla corretta riuscita del lavoro.

Alcuni semplici schemi di attrezzi, pubblicati al termine del libro, saranno di grande aiuto allo studioso che ha la necessità  di conoscere l'esatto modo di operare adattato all'epoca moderna ed alle attrezzature cui oggi si può disporre, affinché possa compiere tutte le fasi dell'Opera, ognuna rappresentante il risveglio interiore e quelle di laboratorio che gli consentiranno, se ne sarà capace, di ottenere e sperimentare le importanti espansioni psichiche e spirituali promesse da antichi Maestri, ormai lontani da noi nello spazio e nel tempo, ma in realtà sempre vicini a noi dalla  dimensione sottile da cui siamo avvolti, e  che varrebbe la pena ricercare. 

"Il Libro delle Formule"

Autore:  ALTOTAS

editore: Psiche2

prezzo 22 Euro


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Articolo pubblicato il 10/01/2016