R.I.P. PRIMO BROWN

IL MONDO DEL RAP PIANGE IL SUO CAPOSTIPITE

Avrei voluto iniziare l’anno scrivendo una recensione di un evento live, e invece mi sveglio e trovo mio figlio in lacrime perchè oggi la vita ha detto stop ad un grande del mondo della musica italiana.

L’annuncio del padre sul suo profilo facebook fa immediatamente il giro del social e il mondo del rap è in lutto.

All’anagrafe romana  David Berardi, per tutti, Primo Brown Primero. Leader dei Cor Veleno.  

Primi in assoluto a portare il rap italiano all’estero,  allo "Splash!", il festival che si tiene in Germania, si distinguono al punto di aggiudicarsi l’apertura dei concerti di artisti del calibro di 50 Cents, De La Soul, Wu Tang e Jovanotti, di essere scelti per la colonna sonora di diversi film e di firmare diverse collaborazioni, tra cui Jovanotti, Mondo Marcio e Negrita e Roy Paci.

Ma il mondo del Rap è il mondo del "rap", duro, spietato, con il coltello tra i denti e il mondo della discografia in generale tiene in nicchia questo genere e lo rende ancora più duro. Inevitabile che restino quindi "di nicchia" certi nomi e certi talenti.

Ma chi frequenta l’ambiente conosce, sa e oggi piange.

Artisticamente unico, perchè si porta dietro “tutta la rivoluzione della musica negra che ho scoperto attraverso l’hip hop, come il soul e il funk, mescolandola con il rock che mi ha fatto scoprire mio papà quando ero bambino”, riesce a dare un’impronta tutta nuova al modo di fare hip hop in Italia. 

Primo lascia basiti tutti coloro che lo conoscevano, perchè non si può morire a 39 anni, la notte di capodanno, per la solita maledetta malattia “del secolo”. Non possono morire cuori come il suo che hanno scritto testi che sono autentiche poesie, insegnamenti schietti di vita, quella vita che viene dalla gavetta, dalla strada e che fa dire: "Rivedo la superbia camminare sopra a me di mezzo metro con la forza di un fagiano di 20 anni”.

Un’umiltà schietta, sincera, che non ha mai perso, nonostante la sua popolarità.

Già...non può morire qualcuno che così giovane ha capito il valore del tempo, delle persone, dei sentimenti e che da sotto la visiera del suo cap sussurra: “voi che ne sapete,voi restate a terra lungo il marciapiede e noi,noi restiamo calmi se troviamo pietre ci facciamo i diamanti e poi, poi che ne sappiamo ci spingono in corsa ci cambiano il piano, e voi siete dei bugiardi quando dite pietre a tutti i vostri diamanti”.

Qui non si tratta di amare o non amare il genere, ma di riconoscere la maturità, la crescita e la sensibilità dell’anima di un essere umano. Si tratta di comprendere quanto e come un artista resta uomo abbastanza per trasmettere a livello sociale, un messaggio molto più profondo che rappresenta i giovani in qualche modo.

Il significato della sua vita è tutto nel suo nome: Primo.

Primo in tutto ciò che ha fatto, dall’inizio alla fine. E’ stato primo anche nel modo di andarsene, il primo di questo lungo anno che è appena iniziato.

R.I.P. Primo Brown detto IL PRIMERO, e non a caso....

Stay always tuned...

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Articolo pubblicato il 01/01/2016