Torino, Uno spiraglio di luce per gli “Amici dell’Ospedale Oftalmico”

Il 2015 si chiude con una notizia positiva; quando trionfa il buon senso, è un gran giorno!

Il riordino delle attività ospedaliere approvato dalla Giunta Chiamparino, prevedeva una vittima illustre: L’Ospedale Oftalmico Casimiro Sperino. Contro tale delibera,in primavera è partita la mobilitazione.

Medici, pazienti, cittadini, operatori economici e personale sanitario, addetti ai servizi, con la costituzione del “Comitato a difesa dell’Ospedale Oftalmico” si sono impegnati ed hanno raccolto oltre 60.000 firme di persone identificabili contro quest’illogica decisione. Sono seguite manifestazioni e prese di posizioni energiche e documentate in consiglio regionale e sul territorio che hanno visto tra i principali sostenitori, pue con sfumature specifiche, i consiglieri regionali Stefania Batzella, Davide Bono, Gianluca Vignale, Gianna Gancia, Maurizio Marrone, Alfredo Monaco e loro colleghi di partito, confortati dal silenzio cinico ed assordante del PD.

L’assessorato alla Sanità, al culmine della mobilitazione, si è accorto che, al momento in Torino non esistevano spazi ospedalieri idonei ad ospitare le strutture del nosocomio di via Juvarra, 19.

A ricordo di queste giornate, sempre seguite dalla nostra rivista, Civico20 pubblica uno scritto di G. Del Campo, uno dei principali attori della mobilitazione che, giustamente di definisce Scrittore estemporaneo.

 

POEMETTO

“Semplicemente una lettera di servizio”

Ore 6,30 sveglia quotidiana, il citofono squilla:

pronto, chi è? Arrivo subito, lo so; oggi 13 ottobre c’è la manifestazione contro lo smembramento dell’Ospedale Oftalmico di via Juvarra, 19 a Torino.

Ahimé non ho risposta, cosa succede? Il citofono si illumina di luce blu,  formando una stella bianca, di sicuro sono fotoni di elettroni che si intrecciano velocemente nelle mie orbite oculari. Pronto Soccorso – Codice rosso.

Con voce fioca, quasi spenta “Sono Casimiro Sperino”. “Sperino esclamai? Di getto risposi, non dirmi niente, so già tutto. Aiutami, aiutami signor operatore, un attimo dottor Sperino mi presento sono Del Campo, colui il quale può avere questa connessione con i suoi Elettroni.

Grazie a Dio, rispose lui, finalmente posso essere rispolverato dopo 121 anni.

Il dialogo si fece interessante, non esitai a chiamarlo illustre Dottore e padre fondatore. Questa è casa tua; patrimonio di tutti, ricchi e poveri, etnie diverse. Così hai scritto nel tuo Regolamento quel dì.

Certo, sarebbe molto bello e culturale far conoscere la tua storia di Medico Oculista, talento e professionalità al di fuori di ogni schema umano.

Ora illustre Dottore andiamo in sala operatoria dove ti aspettano un team di colleghi specializzati nella tecnica di fotoni, oggi è chiamato Laser, mi raccomando non spaventarti tutto sarà indolore.

Nel frattempo io ti racconterò un detto popolare sugli occhi. Gli occhi sono lo specchio dell’anima, se essi sono malati o non vedono bene, anche l’anima si ammala gravemente. Io in confidenza penso sia meglio presentarsi al cospetto di Dio pulito, intendo senza peccati.

Bene! Signor Del Campo, per ora non posso che dirti grazie. Incontro più che interessante, spero tanto che oggi la ragione trionfi su decisioni giuste e sagge.

G. Del Campo

Scrittore Estemporaneo

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Articolo pubblicato il 26/12/2015