Tre passi di FINE ANNO

Il conto alla rovescia per l'anno nuovo può essere più lungo di dieci secondi... un'ora e mezza o due magari, giusto il tempo di gustarsi un bel film prima di sparare i botti di fine anno!

Il veglione di capodanno, insindacabile simbolo di gozzoviglie e festeggiamenti per le strade con amici e parenti, improbobabili situazioni che nascono e muoiono a cavallo del nuovo anno, in quell'arco di poche ore che si snodano dal cenone al conto alla rovescia di mezzanotte fino ai fuochi d'artificio e l'inevitabile dopo-sbornia mattutino, magari per i più sobri una digestione più lenta del solito... tutti uniti, scaglionati ora per ora ad ogni meridiano della terra, in un globale e univoco festeggiamento del fatto che il nostro caro vecchio pianeta Terra abbia compiuto l'ennesimo giro intorno al sole.

Uno dei primi film che mi viene in mente riguardo al Capodanno è "Risate di gioia", film degli anni '60 diretto da un maestro della commedia, come l'ahimè scomparso Mario Monicelli, interpretato memorabilmente da due icone del cinema italiano come Totò e Anna Magnani.


Ritrovatosi entrambi a zonzo per le strade di Roma, meravigliosamente incorniciate nella solita elegante e basilare fotografia del regista romano, lei alla ricerca di una festa e un gruppo che non la scacci come all'inizio del film e lui alla ricerca di piccoli furti assieme al suo socio Ben Gazzara, ovviamente cercando di liberarsi dell'ingombrante presenza femminile per potere delinquere in tranquillità, in una girandola di scenette e improbabili situazioni e personaggi, alternando la carica comica dei personaggi a dolci e malinconiche fantasie di successo "cinematografico" dei protagonisti, diretti con mano sicura dal regista fino all'agrodolce finale con un inconcludente epilogo che azzera la storia all'inizio ripartendo da dove si era cominciati.

Un piccolo cult del regista Monicelli, famoso soprattutto per "Amici miei" e "L'armata Brancaleone", ma autore di quasi 80 anni di carriera sulle spalle costellato da tanti piccoli, grandi film sempre votati alla commedia popolare, come ad esempio "Romanzo popolare" del 1964, "Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno" del 1984, "Speriamo che sia femmina" del 1986... e tanti, tanti altri ancora, in una filmografia di altissimo livello che difficilmente trova eguali nel mondo del cinema.

Tutt'altro genere di film è invece "Dimmi addio" del 1947, interpretato da Louis Hayward e Joan Leslie per la regia di Alfred L. Werker, autore successivamente poi premiato con l'Oscar per il suo drammatico epilogo anti-razzista " La tragedia di Harlem" del 1949.


Il film inizia e finisce nel capodanno del 1947, dove grazie a un magico e inspiegato sortilegio la protagonista torna a ri-vivere l'intero anno appena passato, nella speranza di non concluderlo nuovamente uccidendo suo marito come avviene all'inizio.

Interessante film noir-fantascientifico, interpretato ottimamente da Joan Leslie e che può ricordare in una certa misura "La vita è meravigliosa" dell'anno precedente, dove James Stewart si trovava a rivivere tutte le vicende dei suoi familiari, amici e conoscenti in un presente "alternativo" dove lui non era mai stato presente, cambiando in peggio ciascuna delle loro vite.

Passando a qualcosa di più leggero e divertente, ma comunque film di culto di un registo di culto come il genio della commedia Billy Wilder, altra pellicola a cavallo dell'anno nuovo è "L'appartamento" del 1960.

Interpretato dal solito fenomenale Jack Lemmon e una bellissima e malinconica Shirley MacLaine, il film è la classica storia d'amore tra i due protagonisti coi soliti equivoci e battute e doppisensi tra dirigenti sesso-dipendenti e un appartamento dove e concesso fare loro follie, gestito dallo stesso Lemmon che al contempo si innamora e prende cura della povera ragazza, presa in giro con fasulle proposte e promesse matrimoniali infrante da parte del suo amante, il solito belloccio interpretato da Fred MacMurray.

Il film alza e abbassa sapientemente l'asticella tra ironia e sentimenti, dramma e commedia, fino all'epilogo conclusivo appunto ambientato durante la serata di Capodanno, dove i fili della storia vengono al pettine e la vicenda si conclude senza appello per il piccolo carosello di personaggi protagonisti della storia.

Fiore all'occhiello di un'ottima filmografia che va dagli storici "Sabrina" del 1954 e "Quando la moglie è in vacanza" del '55, fino a "A qualcuno piace caldo" del 1959 e "Irma la dolce" del 1963, parlando soltanto poi dei film preferiti del sottoscritto diretti da questo regista.

Altro film storico che raggiunge il suo apice nella notte di capodanno è "Colpo grosso", del 1960, diretto da Lewis Milestone e successivamente remakizzato dal bravissimo regista Steven Soderbergh nel 2001, col celebre "Ocean's Eleven" interpretato da George Clooney e Brad Pitt e il quale avrà due ulteriori seguiti, "Ocean's Twelve" del 2004 e "Ocean's Thirteen" del 2007, sempre diretti con grande mestiere dal solito Soderbergh.


Tornando all'originale degli anni '60, il film è invece interpretato dallo storico "Rat Pack" composto da Sammy Davis Jr., Frank Sinatra, Peter Lawford, Joey Bishop e Dean Martin.

Il gruppo di ladri e truffatori, tutti amici ed ex-commilitoni, decide di tentare (appunto) il "Colpo Grosso" ad una serie di casinò di Las Vegas, durante la vigilia di Capodanno, organizzando un piano maniacale che deve funzionare al millisecondo ma che ovviamente non finirà affatto come previsto, in una serie di gag e colpi di scena che porteranno al deludente (per i rapinatori) epilogo finale.

Il film si regge tutto sulla regia classica di Milestone e l'affiatamento inimitabile degli attori protagonisti, in una rara miscela di atteggiamenti "cool" da divi del cinema e simpatia comune da uomini della strada, una formula vincente successivamente riproposta negli anni '80 da altri attori come Emilio Estevez, Judd Nelson e Demi Moore (e altri ancora) che tentarono (con discreto successo) di fondare il loro gruppo chiamato invece "Brat Pack", dal quale però non molti emersero come stelle del cinema in assoluto come il gruppo precedente.

Parlando del cinema dei bei tempi andati non posso poi che concludere i film di capodanno più "stagionati" con l'intramontabile "Viale del tramonto", film del 1950 sempre diretto dal sopra-citato Billy Wilder e interpretato da William Holden e Gloria Swanson.

Ritrovatosi per caso nella casa di una ricca e anziana attrice di successo, un giovane sceneggiatore finirà per entrare nelle sue grazie ed essere mantenuto dalla stessa, pateticamente convinta di un suo prossimo rilancio nel mondo del cinema e decisa ad aggrapparsi al ricordo della sua gioventù ormai appassita facendo del giovane non solo il suo protetto e favorito, ma anche il suo ultimo giovane amante.


In un crescendo di gelosie e vendetta che culminano in un tentativo di suicidio, appunto durante l'infelice (per la donna) nottata di Capodanno, il film ci riporta nuovamente all'inizio col misterioso cadavere galleggiante nella piscina che è poi la voce narrante che ci racconta il film stesso.

Un film senza tempo che gira tutto all'incapacità del personaggio della Swanson di accettare la sua caduta come donna e diva del cinema, in un tragico finale dove la vediamo scortata come pazza omicida dalla polizia, mentre la povera è invece convinta di trovarsi sotto i riflettori per la sua rinata carriera di attrice e diva di successo.

Passando a film più recenti, come non ricordare poi "Il Padrino - Parte II", seguito del 1974 del famoso capolavoro di Francis Ford Coppola.

Il film infatti ha una lunga parte verso il finale ambientato nell'anno 1958 a l'Avana, alla vigilia dell'ascesa al potere di Fidel Castro l'anno successivo.

Memorabili tutte le sequenze ambientate nella assolata capitale cubana, dalle manifestazioni per strada dei rivoltosi agli spettacoli di ballo e danza nel lusso sfarzesco riservato solo ai militari e all'elitè dominante.


Sullo sfondo dei festeggiamenti di fine anno, il protagonista interpretato in modo superbo da Al Pacino riuscirà a tirare le fila di tutti i problemi che lo hanno assillato da quando un gruppo armato ha attentato alla sua vita, costringendolo a guardarsi le spalle e sospettare di tutti e non di meno porre le basi per dei grossi investimenti della sua famiglia malavitosa nel mondo del gioco d'azzardo di Cuba, progetto ovviamente destinato a naufragare in vista dell'imminente rivoluzione.

Un film storico che resta il punto più alto, per chi scrive, della trilogia criminale sulle famiglie di "Cosa nostra" negli Stati Uniti, alternando il presente burrascoso del giovane Pacino al passato glorioso con la conquista del potere da parte di suo padre, altrettanto mirabilmente interpretato da Robert De Niro.

Cambiando decisamente tono parliamo invece di un altro film fortemente legato al capodanno, "Mister Hula Hoop", film del '94 dei fratelli Coen che vede il suo inizio e la sua fine appunto nell'ultimo giorno dell'anno 1958, in una commedia dai toni esasperati e personaggi grotteschi ed esagerati su cui tra tutti ricordiamo un fenomenale Paul Newman, nel ruolo di manager spietato ma divertentissimo, affiancato da un "mai così idiota" Tim Robbins nel ruolo del idiota di turno eletto a "presidente" per far crollare il valore delle azioni della sua società e farle riacquistare a prezzo stracciato al consiglio di amministrazione della stessa.


Purtroppo per i laidi capitalisti però, il presidente idiota sforna la geniale invenzione dell'Hula Hoop che porta nuovo splendore alla società e le azioni al prezzo più alto mai raggiunto nella loro storia, costringendo quindi i cattivoni a tutt'altra strategia per re-impossessarsi delle loro proprietà.

Un film divertente e ritmatissimo, animato e danzante come un numero di circo, diretto con ironia e auto-ironia da una delle coppie di autori/registi più geniali di Hollywood, che da "Arizona Junior" a "Il grande Lebowski" e infine "Non è un paese per vecchi" sembrano incapaci di fallire un colpo, in tanti film diversi tra loro ma sempre con l'impronta ben riconoscibile di chi li ha creati e diretti, come solo i grandi autori sono veramente in grado di fare.

Più classico come action alla "americana" è invece il film "Money Train" del 1995, con la riuscita accoppiata Wesley Snipes/Woody Harrelson affiancati da una sempre sexy e affascinante Jennifer Lopez.


Nel ruolo di due fratellastri che lavorano come poliziotti nella metropolitana di New York, tra normali scippatori e un rapinatore serial killer che si diverte a dare fuoco alle sue vittime, si ritroveranno loro malgrado costretti a rapinare un convoglio pieno di soldi, gli incassi delle varie stazioni, che sarebbero incaricati di proteggere, per coprire i debiti di gioco del più scapestrato dei due. Il tutto ovviamente, nella rissosa e affollata notte di capodanno newyorkese.

Un film leggero, semplice e divertente diretto con buon mestiere da Joseph Ruben, già regista dei (decisamente più riusciti) "Verdetto finale" del 1989 (da non confondere con l'omonimo film del '91 di Russell Mulcahy) oppure "L'innocenza del diavolo" (col simpatico bambino di "Mamma ho perso l'aereo" nel ruolo di un deviato minorenne psicopatico) oppure ancora il suo forse più famoso "A letto con il nemico", dove una maltrattata Julia Roberts è in fuga dal marito ossessivo e violento che la crede morta in un incidente in mare.

Sempre dello stesso anno è poi il divertentissimo film ad episodi "Four Rooms", diretto rispettivamente dai registi Quentin Tarantino, Robert Rodriguez, Allison Anders e Alexandre Rockwell.


Tra una congrega squinternata di streghe in cerca di un orgasmo maschile per completare il loro sortilegio e risvegliare la loro dea, due terribili bambini a cui dovrà fare da babysitter, una coppia sposata con marito armato in preda di folle gelosia e un gruppetto di superstar in voglia di un gioco "tutto particolare" per festeggiare la fine dell'anno; il povero fattorino interpretato da Tim Roth dovrà sudare sette camicie e passarne di tutti i colori passando da una stanza all'altra e da un episodio all'altro di questo film, tutto ambientato all'interno del "Mon Signor", un vecchio e famoso albergo di Los Angeles caduto ormai dalla sua gloria passata.

Pieno di cameo di attori e caratteristi, da Madonna a Bruce Willis, l'ex "flash-dancer" Jennifer Beals e Antonio Banderas e infine lo stesso Tarantino in persona nel ruolo di un regista praticamente ispirato a sè stesso, divertente e insopportabile ma anche geniale e guascone, nell'episodio più riuscito e ispirato ovviamente come da tradizione "citazionistica" del regista al film "L'uomo del sud" di Alfred Hitchcock del 1960.

Un pò pulp e un pò commedia, il film è un divertito e divertente esercizio di mestiere dei quattro registi, su cui tra tutti Tarantino che forte del successo di "Pulp fiction" spinse fortemente per la sua realizzazione.

Prima dei miei 3 consigli di fine anno, passiamo infine a quello che personalmente ritengo il migliore dei film per il 31 Dicembre, "Strange Days", film del 1995 diretto dalla bravissima regista statunitense Kathryn Bigelow, prodotto e scritto dal grande James Cameron il quale, probabilmente, ha dato anche più che una mano nella sua realizzazione, visto il suo palese marchio nella fotografia e la regia ipercinetica ma tuttavia classicissima delle scene d'azione.

In un futuro noir-punk la società moderna è stravolta da una nuova droga elettronica, la possibilità di rivivere esperienze altrui attraverso un sistema chiamato "Squid" e del quale il protagonista Lenny Nero (nome non casuale, dato il taglio "noir" della pellicola) interpretato da un bravissimo Ralph Fiennes è lo spacciatore per eccellenza.


Tra poliziotti corrotti, produttori musicali criminali e una ex-fidanzata cantante (una sexy e contorta Juliette Lewis) sotto etichetta col suo peggior nemico, il protagonista dovrà districarsi in una complicata indagine di omicidi di un misterioso serial killer che gli lascia una scia di indizi da seguire, accompagnato dalla sua fedele amica e autista di limousine interpretata dalla tostissima Angela Bassett, braccio armato che aiuta continuamente il nostro perdente Lenny Nero a salvare la buccia da uno stuolo di sicari pronti a fargli la pelle durante tutto il film.

Un film che è una girandola elettronica di emozioni e personaggi noir, riproposti in una gustosa e riuscitissima salsa di action e thriller fantascientifico, veramente uno dei film più adatti per entrare nel nuovo millennio come i suoi protagonisti, oltre ad avere un animo più nascosto e romantico che esce fuori soprattutto nel memorabile finale, durante i concitatissimi festeggiamenti per l'anno 2.000 per le strade della città di Los Angeles.

Ma ora passiamo ai 3 film che vi consiglio di vedere durante il vostro conto alla rovescia di fine anno.


L'ultimo capodanno (1998 - Marco Risi)
Diretto dal bravissimo regista italiano Marco Risi, già autore di ottimi film come "Il muro di gomma", "Soldati - 365 all'alba" e il carcerario film di culto "Mery per sempre", questo film è una spassosissima "commedia-pulp" tutta made in Italy, la vigilia di Capodanno in un grande condominio popolare di Roma abituato dai più svariati e svalvolati personaggi.

Una al solito bellissima ma resa folle dalla gelosia Monica Bellucci, un avvocato masochista interpretato da Alessandro Haber, alcuni ragazzini in cerca di sballo armati di dinamite e un trio improbabile di sicari "pulp" sono soltanto alcuni dei personaggi che girano attorno e dentro gli appartamenti di questo condominio, alternando momenti tragicamente divertenti e tragedie comicamente lancinanti raccontando le varie storie in modo semplice e popolare, con simpatiche sagome e situazioni in cui ci siamo ritrovati tutti, dalla mamma ansiosa per il capodanno al fighetto del giro che si spaccia per più di quello che è in realtà, fino ad una banda di borgatari capitanata storicamente dal mitico Pappalardo che si auto-invita ad un esclusivo party di una contessa, riducendo letteralmente a brandelli il lussuoso appartamento della nobile ma ipocrita borghese benestante.

Risi si conferma più che valido dietro la macchina da presa, lavorando su alcuni momenti di fotografia più "raffinata" ad altre scene più "nevrotiche" e di tipica commedia all'italiana, con un sapiente uso della fotografia e del montaggio come ormai si va perdendo nel cinema nostrano, uniti ad alcuni brani orecchiabili di musica popolare da "hit parade" dell'epoca.

Un bel film tutto italiano, divertente e caciarone nei momenti giusti, più drammatico e "pulp" in altri frangenti, tutti con gli attori giusti nella situazione giusta che recitano nel modo più ideale, per un'ottima ora e mezza da trascorrere in attesa dell'anno nuovo.


200 Cigarettes (1999 - Risa Bramon Garcia)
Film prodotto da MTV e infatti con molto del colorato e patinato stile televisivo del famoso canale musicale, nella sua regia e nella sua storia e nei suoi personaggi.

Una girandola di coppie si aggira per New York nella notte di Capodanno del 1981, alla ricerca della festa perfetta, chi invece per cercare di dimenticare un rapporto finito male e chi invece per trovare giusto un compagno da una notte con cui festeggiare il fatidico anno nuovo.

Baricentro involontario di tutta la vicenda diventerà la festa di una ragazza intepretata dalla simpaticissima Martha Plimpton, la quale inizialmente disperata per l'insuccesso del suo party, sarà poi allegramente priva di sensi quando invece la sua casa diventerà il posto più "cool" della città soltanto per una notte.

Il film è una divertente sequenza di battibecchi e romanticherie che si spostano da un locale all'altro durante i festeggiamenti della Grande Mela, con due ragazzine alla ricerca di una festa senza indirizzo, due amici che forse vorrebbero essere qualcosa "di più" che semplici amici, una coppia di amiche ansiose di disfarsi di un ex-fidanzato rompiscatole, una giovane vergine al suo primo appuntamento e un autista di "inframmezzo" che fa da raccordo fra i vari episodi e le varie situazioni, corteggiando divertito tutte le protagoniste e dispensando saggi consigli di colore ai protagonisti.

Divertente e colorato, film da guardare per trascorrere un simpatico capodanno nella città più affollata del mondo, nel solito stile pop e colorato della famosa emittente musicale televisiva.


Project X - Una festa che spacca (2012 - Nima Nourizadeh)
Ad onore del vero sono un pò bugiardo a consigliarvi questo "Project X" come film di Capodanno, in quanto in realtà si tratta più precisamente si tratta di una festa di compleanno, ma il film è dannatamente divertente in quanto è un "crescendo" di festa da sballo che arriva in breve a diventare un sovraffollato party abbondante di donne nude e gente fuori di testa, unendo le più basilari meccaniche alla "American pie" nei film da sballo giovanile ma diventando nel finale ad arrivare a un "Una notte da leoni" alla ennesima potenza, in una conclusione delirante di "guerriglia urbana" degno del finale devastante della parata finale di "Animal House".

Diretto in modo semplice attraverso l'uso di una telecamera a mano da parte di uno dei protagonisti, il film arriva ad alternare le sequenze a mano con riprese dai cellulari e nel finale seguendo i commenti esasperati dei telegiornali che seguono l'evento "live" nella classica e spettacolare tradizione dei mezzi di informazione americani.

Il film è semplice e divertente, più o meno con i soliti personaggi che siamo abituati a vedere in questo tipo di commedie, dal giovane incompreso al nerd occhialuto, dalla "amica-fidanzata" fino alla "gnocca più quotata della scuola", passando per un nanerottolo che ama tirare pugni nelle parti basse fino ad un allucinato spacciatore armato di lanciafiamme in cerca del suo amato pupazzo di Babbo Natale ripieno di pillole di ecstasi, le quali ovviamente contribuiranno ulteriormente il rapido degenerare della situazione fino allo sfociare nel caos completo della devastazione finale nell'epilogo della storia.

Una festa a cui ogni adolescente sogna segretamente di partecipare, anche se ovviamente difficilmente sognerà che si svolga a casa sua, una volta raggiunti i minuti finali di questo party da sballo che ovviamente farà venire il prurito dello scandalo ai più puritani e bacchettoni.

Un film che comunque consiglio, ricordandoci che si parla pur sempre di finzione, ed in questo riesce a raggiungere perfettamente lo scopo che si prefigge nel titolo, "una festa che spacca"... anzi "spacca" anche troppo.


AL PROSSIMO ANNO A TUTTI VOI, MI AUGURO CHE RIUSCIATE A VEDERE UNO DEI FILM DA ME PROPOSTI E CONSIGLIATI E CHE VI PIACCIANO QUANTO SONO PIACIUTI AL SOTTOSCRITTO, NEL FRATTEMPO ASPETTO VOSTRE CRITICHE O CONSIGLI NELLO SPAZIO DISQUS SOTTOSTANTE E VI DO APPUNTAMENTO AL PROSSIMO ANNO PER I PROSSIMI CONSIGLI SUL PROSSIMO TEMA CHE DECIDEREMO DI SEGUIRE. BUON ANNO NUOVO A TUTTI, VI RINGRAZIO PER LA VOSTRA PAZIENZA E ATTENZIONE NEL LEGGERE I MIEI ARTICOLI!

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Articolo pubblicato il 27/12/2015