Com’è svegliarsi in Siria? Ecco il video di Amnesty International che lo racconta

La mattinata di una ragazza siriana con la sua famiglia contrapposta a quella di una ragazza australiana ed i suoi genitori. Ecco il risultato

E’ struggente il video, diffuso da Amnesty International, che in queste ore sta surfando il web: nel videoclip viene mostrata nell’arco di un minuto, la quotidianità di una ragazza australiana e di una siriana, mentre fanno colazione con le loro rispettive famiglie.

Nella video-campagna di Amnesty per la raccolta fondi in favore delle famiglie siriane, è ben riuscito il tentativo di far ricordare alle persone che, in un angolo di mondo neppure troppo lontano (e purtroppo non solo uno), si vive ancora sotto i colpi di una straziante guerra, ogni maledettissimo giorno.

Basterebbero già solo gli sguardi, intontiti – a tratti capricciosi – e sereni della famiglia occidentale e quelli pregni di dolore e incertezza della famiglia siriana, nella quale il padre esce come un atavico uomo delle caverne alla ricerca di cibo per la sua famiglia attanagliato dalla paura di non rivederla più, a far bene intendere la differenza. Ma c’è anche il resto.

Il piatto vuoto accostato a quello pieno di cereali, i piedi feriti e sporchi accostati a quelli candidi della ragazza australiana, l’abbraccio triste e preoccupato della mamma siriana contrapposto a quello dato dalla mamma australiana alla figlia, in un atto di spensierata routine.


Se pensate dunque di non avere abbastanza o di non riuscire a dare abbastanza ai vostri figli, se siete preoccupati per la vostra situazione economica e i soldi non bastano mai, provate per un attimo a pensare che, proprio in questo momento, c’è chi lotta (e spesso, quasi sempre, uscendone sconfitto) per la sua sopravvivenza e quella della sua famiglia, per potersi lavare, per potersi dissetare e nutrire o semplicemente per riuscire a chiudere occhio senza sentire costantemente l’alito della paura, che morde le caviglie.   

“Triste, ma io cosa ci posso fare?”, qualcosa nel nostro piccolo possiamo sicuramente fare: donare anche solo un piccolo contributo ad Amnesty International che opera da anni in contesti di guerra, o più impegnativamente, informarsi, approfondire, restare umani. Questo è sicuramente un altro modo di portare il proprio contributo.



Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 19/12/2015