Eletti i tre giudici della Consulta

La fine di una commedia insopportabile

In un articolo apparso il 5 dicembre scorso su questa rivista stigmatizzavo il comportamento tenuto dalle forze politiche in Parlamento che, dopo 17 mesi e 32 votazioni, non erano ancora giunte ad un accordo definitivo sulla nomina dei tre giudici mancanti al completamento dell’organico della Consulta.

Esprimevo anche il mio sommesso parere che, nella lunga ed estenuante battaglia svoltasi alle Camere, fosse del tutto assente la individuazione dei criteri di valutazione circa l’idoneità, le qualità e la esperienza dei candidati ritenuti meritevoli a tal punto da giustificare la loro elezione.

 Asserivo ancora che ciò avesse indubbi riflessi sia sulla credibilità dei votanti sia sulla integrità degli eventuali eletti in quanto espressione di logiche politiche del tutto estranee alla Corte Costituzionale.

Con un colpo a sorpresa inaspettato il PD e il M5S, in una temporanea alleanza determinata da ragioni alquanto oscure, hanno eletto ieri alla Corte i professori Barbera, Modugno e Prosperetti.

Si afferma che non sarebbe azzardato individuare uno dei motivi che avrebbe affossato Francesco Paolo Sisto, candidato di Forza Italia, nel velleitario protagonismo di Renato Brunetta il quale, in mattinata, polemizzando in aula con Matteo Renzi, aveva dato luogo ad una strampalata serie di asserzioni che avrebbero molto irritato il premier: da ciò la rottura di ogni indugio e l’alleanza con il M5S.

Ciò che però interessa veramente è che, comunque, si è posto fine alle repliche di una commedia  grottesca, inconcepibile per la più gran parte degli elettori italiani anche se abituati, in molti casi, a rappresentazioni di basso profilo, soprattutto da parte di chi ambisce ad impossessarsi delle leve del comando cadendo nel tranello di una bagarre controproducente di cui si vedono immediatamente i risultati negativi per chi la fomenta.

Lode dunque all’elezione dei tre giudici della Consulta !

Per quanto riguarda le perplessità che manifestavo circa il collegamento fra i giudici da eleggersi e le forze politiche in lotta mi sembra fuori di dubbio che i tre magistrati eletti nella votazione di ieri abbiano tutti i requisiti  a cui facevo riferimento e cioè idoneità, qualità ed esperienza e che pertanto possa qualificarsi come una buona scelta la loro elezione.

Circa il dubbio che mi ponevo, ovvero se l’elezione di un giudice avvenuta per effetto di una scelta operata da una forza politica piuttosto che da un’altra abbia influenza sulla libertà, autonomia e indipendenza della magistratura non è possibile rispondere oggi.


La risposta deve essere necessariamente rinviata al futuro quando sarà oggettivamente possibile esprimere, in forza della lettura degli atti e dei provvedimenti che potranno essere riconducibili ai tre giudici eletti ieri alla più alta carica della magistratura italiana, una valutazione corretta ed onesta su quanto e su come essi avranno operato.

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Articolo pubblicato il 18/12/2015