Consiglio Regionale del Piemonte: Batzella rilancia, ma Saitta dice no, al mantenimento del Punto Nascite a Susa (TO)

Neppure la rilettura del decreto Lorenzin mette d’accordo la Giunta con la consigliera del M5S

La volontà di tener aperto il punto nascite di Susa, nonostante il calo della nascite registrato nel 2013 per cause che poco hanno a che vedere sulle nascite effettive avvenute nei territori gravitanti sull’ospedale di Susa, ha occupato molte sedute del consiglio Regione, ove Stefania Batzella non mancava di anteporre il buon senso rispetto al freddo diktat dei numeri.

Ci sono stati molte manifestazioni e convegni con il coinvolgimento dei Valsusini, l’ultimo in senso cronologico si è svolto il 29 novembre. Non sono mancate provocazioni esercitate anche da esponenti istituzionali nei confronti di cittadini, oratori ed organi d’informazione, quasi a voler rispondere a ordini superiori.

Era rimasta ancora una speranze legata all’interpretazione del recente decreto Lorenzin che, almeno a parole ha previsto  una possibilità motivata per il mantenimento dei punti nascite, anche al di sotto del cinquecento parti, per strutture ubicate in zone disagiate.

Corroborata anche da dichiarazioni formali di un sindaco intervenuto alla manifestazione, Stefania Batzella, ha presentato un’interrogazione all’assessore Saitta e, nella riunione di martedì del consiglio regionale, è nuovamente tornata alla carica dell’Assessore, per l’attivazione a favore di Susa, delle procedure previste dal decreto governativo e salvaguardarne l’operatività.

La risposta purtroppo è stata deludente.” Saitta, ci dichiara la consigliera pentastellata, ci ha risposto in maniera confusa e contradditoria. Ancora una volta, dinanzi al chiaro contenuto del decreto Lorenzin, Saitta ha dato una propria lettura non rispondente alla realtà. Il testo infatti non presenta alcun riferimento relativo ad una deroga limitata solo ai punti nascite nei Dea di primo livello, come da lui sempre sostenuto”

Come si è espresso l’assessore? “Saitta, prosegue la consigliera, ha provato a fornire argomenti tecnici che reputo del tutto strumentali per giustificare la scelta prettamente politica di chiudere il punto nascite di Susa ed il Pronto soccorso pediatrico, ostetrico e ginecologico.”

“Con quest’ulteriore interrogazione, conclude Stefania Batzella, abbiamo avuto l’ennesima prova dell’accanimento dell’assessore nei confronti di questo territorio, che ha subito una vera e propria ingiustizia, Il mio impegno non si ferma qui”...

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Articolo pubblicato il 16/12/2015