Chi era il faraone ragazzo Tutankhamon?
La teca dove viene custodito il sarcofago di Tutankhamon

Le scoperte degli archeologi e la storia del celebre faraone

Il mio primo “ contatto” con il faraone Tutankhamon avvenne nel 1983 al Museo Egizio del Cairo, città dove mi recai in viaggio di nozze che poi continuò fino ad Assuan e poi sul Mar Rosso. Al Museo del Cairo feci notare a mia moglie Paola come la barba posticcia d' oro della maschera funeraria del defunto vibrasse pericolosamente e costantemente al passaggio del traffico delle auto sulla strada vicina alla sala dove sono esposti i famosi reperti esposti nel museo.

Se continua così, pensai, non ci vorrà molto tempo per provocare il deterioramento di quel prezioso e bellissimo reperto. Ovviamente, in seguito i curatori del museo si sono accorti di questo incombente e sempre presente pericolo ed hanno finalmente messo in sicurezza il sarcofago d' oro, preservandolo dalle ingiurie del tempo. Ora il sarcofago è custodito in una teca su supporti che eliminano completamente le vibrazioni ed altri disturbi esterni.

Chi era veramente Tutankhamon ?

Il più rinomato tra i sovrani egizi, Tutankhamon era un faraone minore che regnò per soli nove anni (1336-1327 a.c.). Morì diciottenne per cause sconosciute, probabilmente assassinato, anche se recenti scoperte ed argomentazioni molto discusse sostengono di essere deceduto a causa di un semplice incidente di caccia.

Genero ed erede del faraone "eretico" Akhenaton, il suo nome fu cancellato dai monumenti e non avrebbe ottenuto che una nota in calce alle pagine della storia dell'antico Egitto, se non fosse per la sua tomba rimasta inviolata fino al 1922, quando Howard Carter la scoprì. Dei favolosi tesori rinvenuti caoticamente affastellati all'interno dell'ipogeo, la cui catalogazione e la cui rimozione richiesero quattro anni, nel museo  sono esposti 1700 oggetti.

Tutankamon
La maschera funeraria di Tutankhamon

La storia del ritrovamento

Dopo cinque anni di scavi meticolosi ma anche infruttuosi nella Valle dei Re, alla ricerca delle tombe di Amenothep IV/Akhenaton e del suo successore Tutankhamon, nel 1922 Lord Carnarvon era quasi sul punto di abbandonare l'impresa. Ma Carter riuscì a convincerlo a finanziare ancora una stagione di lavori e il 4 novembre, il secondo giorno dall'avvio degli scavi, trovò i gradini che portavano alla tomba di Tutankhamon. Ventidue giorni dopo, Carter riuscì ad aprire una breccia nella via di accesso alla tomba ed ad ammirare uno scorcio del grandioso patrimonio funebre del faraone. «Riuscite a vedere qualcosa?» chiese il finanziatore, impaziente. «Sì, cose meravigliose» fu la celebre risposta di Carter.

 La camera funeraria della tomba KV62, dove riposa Tutankhamon, fu aperta nel febbraio 1923, ma alla mummia vera e propria si arrivò solo nel 1925. Il faraone infatti, era custodito in tre diversi sarcofagi incastrati l'uno nell'altro, rinchiusi a loro volta in un quarto sarcofago quadrangolare in quarzo giallo finissimo, decorato con le figure delle dee protettrici Iside, Nefti, Neith e Selkis.

La “maledizione” del faraone

 La fama della tomba di Tutankhamon è anche legata alle voci sulla misteriosa "maledizione" che colpiva chiunque venisse in contatto con essa. La sinistra nomea iniziò a circolare nel 1923, alla morte del conte di Carnarvon, finanziatore della spedizione di Carter, a causa della puntura di un insetto poi infettatasi, e di una polmonite. In realtà, Carnarvon era già minato nella salute all'epoca della spedizione, e quando si giunse alla mummia, era già morto da un anno. Per di più Howard Carter, il vero scopritore e diretto "interessato" della maledizione, visse a lungo oltre la scoperta: morì 17 anni dopo, all'età di 65 anni. Anche gli altri membri della spedizione vissero a lungo, e morirono in media a 73 anni anni di età.

 La tomba di Tutankhamon fu saccheggiata due volte. Il primo furto, secondo Carter, dovette avvenire dopo la sepoltura, per opera di qualcuno che aveva lavorato al sepolcro e conosceva bene il suo contenuto. Un secondo saccheggio avvenne 15 anni dopo la morte. Tuttavia, entrambi i furti riguardarono soltanto le stanze più esterne: le due più interne (a destra, quella del sarcofago e del tesoro) rimasero inviolate e trovate ancora con i sigilli originali. Tutankhamon rimase protetto e nascosto dalla tomba di Ramsete VI (1151-1143 a. C.). Quando Ramsete morì, infatti, la Valle dei Re era già piena di sepolture e la mummia dovette essere collocata alcuni metri sopra la tomba di Tutankhamon, alla mercé dei ladri. Quando Carter, 3.000 anni dopo, arrivò alla tomba, trovò la mummia intatta e un tesoro di 5.398 oggetti.

L' inumazione ed il sepolcro

 I faraoni iniziavano ad ammassare tesori da portare nella propria tomba al momento dell'ascesa al trono, ma la morte di Tutankhamon nel 1323 a.C., a soli 18 anni, dovette avvenire in maniera improvvisa: secondo alcuni archeologi, queste circostanze spinsero la famiglia a disporre la sua sepoltura nella tomba di Nefertiti, morta sette anni prima, e a sigillare le comunicazioni tra i due sepolcri con porte nascoste. Quando un re moriva inaspettatamente, c'erano 70 giorni per riempire il suo sepolcro tra cui cocchi cerimoniali, mobili, modelli di imbarcazioni rituali e letti per l'anima del faraone, accatastati alla rinfusa dopo i furti dei ladri di tombe.

Una ricostruzione del volto di Tutankamon

Nel suo viaggio per l'Aldilà, Tutankhamon non fu lasciato solo: nella sua tomba furono trovati anche due feti mummificati, entrambi con gravi malformazioni e mai venuti alla luce. Forse, si trattava delle figlie del faraone e della moglie Ankhesenamon, rimasta prematuramente vedova. Le recenti analisi all'infrarosso del sepolcro del re sembrerebbero indicare, inoltre, la presenza di una, forse due tombe intonacate e dipinte. In una di queste potrebbero trovarsi i resti di Nefertiti, matrigna di Tutankhamon.

Nonostante l'aspetto regale scolpito sulla maschera funeraria, Tutankhmon doveva essere piuttosto fragile di salute. Le analisi della mummia hanno evidenziato una malattia ossea - l'equinismo - al piede sinistro, una condizione che doveva rendere difficile camminare: nella tomba sono stati ritrovati, infatti, 130 bastoni da passeggio, usati. Al momento del decesso, il faraone ragazzino soffriva di malaria, ed era forse ulteriormente indebolito da uno squilibrio ormonale ereditato, si ipotizza, dal legame incestuoso tra i genitori (il padre e la madre erano tra loro fratelli). Le radiografie del feretro non hanno invece confermato l'ipotesi, più volte avanzata, della morte per una caduta dalla biga o per un regicidio.

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Articolo pubblicato il 14/12/2015