Chi controlla l'informazione in Italia ?

Tempi duri per il giornalismo e per chi ha a cuore l’informazione, in mezzo mondo i giornalisti “non allineati” vengono perseguitati, incarcerati, diffamati, intimiditi. Questo accade in Turchia come in Russia dove spesso vengono anche eliminati fisicamente, ma quale è la situazione in Italia ?

In Italia apparentemente vi è una totale libertà di stampa, ognuno può scrivere ciò che vuole senza che il proprio blog venga chiuso o che a causa di un suo post su facebook si rischi il carcere come negli Stati citati sopra. Vi è invece una censura molto più fine e meno apparente, una censura che prevede che i “non allineati” non abbiano accesso al grande palcoscenico dell’informazione. E’ infatti indubbio che se il sottoscritto con il suo blog riesce a raggiungere 5.000 persone non potrà certo competere con una comparsata televisiva di Giulietto Chiesa che tramite il mezzo televisivo porta il suo messaggio nelle case di almeno 2 milioni di persone.

Si può eccepire che tali personaggi che affollano e popolano i talk show informativi siano di un livello superiore al mio ma rimane comunque il dubbio che guarda a caso questi grandi giornalisti sono sempre allineati su un pensiero unico. Altro fatto che ci impone una riflessione è su come mai taluni personaggi appaiono in certi periodi storici per poi scomparire in altri.

Prendiamo l’esempio di Gino Strada che per anni è stato ospite fisso di diverse trasmissioni, sempre pronto a scagliarsi contro azioni militari americane, paladino del pacifismo senza se e senza ma. Gino Strada negli ultimi mesi è scomparso dal panorama televisivo in quanto il suo pacifismo era in realtà un modo per dimostrare il suo anti americanismo ed oggi dovrebbe sostenere che le bombe russe sugli ospedali siriani sono egualmente criminali come le bombe americani su un ospedale in Afghanistan. Ovviamente per Gino Strada, come per tutto il movimento pacifista italiano, le bombe russe sono più intelligenti di quelle americane e non producono quei danni collaterali che facevano riempire le piazze italiane e ci spingevano a esporre la bandiera della pace sui nostri balconi.

Analizzando come sono strutturati i talk show oggi, i personaggi invitati, i servizi proposti, possiamo farci un’idea di chi controlla l’informazione e di quale messaggio si vuole far pervenire alla popolazione per poterla meglio indirizzare su cosa “deve pensare”. Sembra effettivamente di essere dei cittadini di Oceania dove il Ministero della Verità si prende cura di noi tramite una fitta rete di suoi funzionari sparsi tra le varie redazioni.

Prendiamo ad esempio la trasmissione LA GABBIA della scorsa settimana. Il buon Paragone (ex Lega Nord e vedremo successivamente che questo particolare non è secondario) ha organizzato una trasmissione con diversi step tutti volti alla santificazione di Putin e della Russia. Detto semplicemente così potrebbe sembrare la teoria complottista di un russofobo, ma se invece portiamo degli elementi oggettivi a supporto di tale tesi vediamo come invece esista una vera e propria regia dietro tutto questo. A parte gli ospiti al 80% schierati a favore della Russia, i servizi ricalcavano la propaganda proposta dal canale Russia Today anche per la parte che riguardava le notizie false ed i fake come le foto del figlio di Assad in compagnia di miliziani dell’ISIS.

Ma c’è di più, c’è un livello subliminale più sottile ed altrettanto pericoloso. In questa trasmissione, come in altre, il pubblico da casa può interagire inviando dei tweet con un certo hashtag. Ho fatto una prova inviando ad inizio trasmissione un paio di tweet di critica verso l’ideologia putiniana. Durante la trasmissione sono stati fatti passare circa una trentina di tweet ed erano tutti quanti inneggianti alla Russia e fortemente critici vero la Turchia e la NATO. Ho pensato che probabilmente ero rimasto l’unico in Italia ad avere un pensiero critico verso Putin e così sono andato a vedere su Twitter quali interazioni vi erano state con quell’hastag durante la trasmissione. Con sorpresa ho visto che il mio pensiero era condiviso da molte altre persone ed erano presenti molti tweet critici verso il regime di Mosca, ma nessuno di questi è stato proposto nella striscia presente in basso sullo schermo. In conclusione risulta evidente che esiste una regia che “sceglie” i tweet e li sceglie in base ad un certo messaggio che si vuole veicolare. I tweet devono essere allineati con la “verità” che viene proposta dalla trasmissione ed il tutto funziona se questa azione concentrica funziona su più livelli, immagini + commenti + messaggi subliminali.

Tutti sanno che l’informazione è soggetta al volere degli editori e che a loro volta debbono rispondere in qualche modo ai loro finanziatori. In un momento in cui i giornali non riescono a ripianare i loro debiti solo con le vendite dei quotidiani risulta fondamentale poter contare su finanziamenti esterni così come le trasmissioni TV necessitano di personaggi che popolino i talk show e dedichino parte del loro tempo alle comparsate. Guarda a caso in certi periodi storici questi “personaggi” diventano delle vere e proprie star televisive sempre presenti in ogni palinsesto e sempre pronte a supportare una teoria ben precisa. Ci si chiede se siano tutti ricchi di famiglia e lo facciano gratis oppure se necessitano di un cachet che venga pagato da qualcuno.

Qui viene la parte più difficile e si entra in quel difficile terreno minato che spesso sconfina nel complottismo. E’ ovvio che dimostrare che ci sia un flusso di denaro che alimenta l’informazione è cosa praticamente impossibile ma si possono trarre degli elementi investigativi interessanti analizzando le nuove “associazioni culturali”  nate negli ultimi 24 mesi. La capostipite fu l’associazione Lombardia Russia il cui Presidente è Gianluca Savoini, braccio destro di Matteo Salvini, associazione che annovera anche tra i suoi promotori Nicolai Lilin, altro elemento chiave della propaganda russa in Italia. All’articolo 2 dello Statuto è riportato “L’Associazione ha per scopo far conoscere la Russia e la sua attualità per quel che sono, dando le notizie che gli altri censurano e smontando le menzogne quando sarà il caso”

A questa associazione ne sono seguite altre con la stessa struttura che vedono sempre un uomo politico della Lega Nord nel consiglio direttivo. Si prenda ad esempio l’Associazione Piemonte Russia, nata da poco e che vede come Presidente onorario niente di meno che Alkesandr Dugin, (l’oscuro filosofo mentore di Putin che ha più volte ribadito nei convegni le sue teorie, un mix del Mein Kampf con Marx da far rabbrividire qualsiasi illuminista) ha come segretario Fabrizio Ricca (Lega Nord in regione Piemonte) e nel suo statuto riporta “Il mondo attuale, perso in un delirio mondialista, è la negazione del mondo tradizionale come noi lo abbiamo conosciuto e la Russia pare oggi l’unico baluardo e l’unico faro verso cui guardare con speranza.”.

Si tratta solo di indizi ma i buoni investigatori sanno che più indizi vanno poi a formare le prove e la comparsa di tutte queste nuove associazioni che di culturale hanno veramente poco, non possono non destare qualche sospetto.

E’ in atto da tempo un’azione concentrica da parte della Russia che tenta di dividere gli europei e di indebolire la NATO (vero obiettivo della Russia). In questo panorama la guerra di informazione e la propaganda hanno un ruolo fondamentale e Putin la sta conducendo magistralmente grazie anche alla connivenza della cosiddetta “intellighenzia” italiana che cerca in tutti i modi di condizionare la popolazione bombardandola con informazioni che spesso hanno del grottesco.

Sono rimasto sorpreso ascoltando per radio (al GR1) un giornalista commentare la notizia circa la crisi diplomatica tra Russia e Turchia, dove asseriva con gaudio che Putin ha vietato di trascorrere le vacanze in Turchia ai cittadini russi. Ma in che follia siamo entrati ?? Ma da quando un Presidente deve scegliere per me dove posso o non posso andare in vacanza ? Una scelta che va ad incidere su 4 milioni di russi e magari anche non solo sui turisti, basti pensare a tante famiglie miste i cui parenti non si possono più incontrare perché lo Zar ha deciso così. Così in Italia questo diventa un modello da prendere ad esempio e praticamente mi sto accorgendo che tutti gli studi che ho fatto nei miei primi 50 anni di vita li devo buttare nel cesso sacrificandoli sull’altare del nuovo mondo perfetto voluto da Putin, basta con la democrazia, con la pluralità o altre banalità di questo tipo, basta avere qualcuno che decida per noi e se poi questa persona è infallibile che paura dobbiamo avere ? Mi ricorda qualcuno che c’era in Italia e che era tanto criticato dalle stesse persone che invece oggi santificano la Russia di Putin.

L’operazione prodotta dalla propaganda russa ha reso possibile ciò che in Italia non si era mai concretizzato nei precedenti 70 anni e cioè la saldatura dell’estrema destra con la sinistra radicale. Così Vauro lo troviamo al fianco di Alessandra Mussolini che si fa fotografare sulla piazza Rossa con un colbacco in cui è raffigurata l’effigie di falce e martello, foto che ha provocato probabilmente dei sussulti tellurici in quel di Predappio. Giulietto Chiesa diventa alleato di Matteo Salvini ed anche Massimo Giannini (ex acerrimo nemico di Berlusconi) propone in ballarò una visione edulcorata di Putin e riscoprendo nel Cavaliere uno Statista internazionale. Gino Strada e Nanni Moretti si fanno da parte in quanto questa volta gli ospedali non sono bombardati da caccia americani ed il loro posto viene preso dagli interventisti che ripetono continuamente di come l’Italia debba prendere parti alle azioni militari in Medio Oriente a fianco della Russia. Torna di moda l’argomento dell’uscita dell’Italia dalla NATO, opzione oramai non più fantascientifica in quanto gode della maggioranza politica in Italia.

A pensarci bene oggi la situazione è molto più pericolosa che negli anni 70. Allora vi erano blocchi contrapposti, vi era addirittura una associazione segreta denominata Gladio che avrebbe dovuto proteggere l’Italia qualora ci fosse stata una deriva comunista e l’allineamento con l’Unione Sovietica. Oggi invece non vi è più nulla a protezione del sistema democratico e non esistendo più la contrapposizione destra-sinistra (sul tema della politica internazionale) si capisce come la saldatura dei due opposti radicali rappresenti un pericolo perché comporta l’eliminazione dei contrappesi. La stessa propaganda riproposta dai nostri media è al limite dell’art 245 del codice penale che recita Chiunque tiene intelligenze con lo straniero per impegnare o per compiere atti diretti a impegnare lo Stato italiano alla dichiarazione o al mantenimento della neutralità, ovvero alla dichiarazione di guerra, è punito con la reclusione da cinque a quindici anni. La pena è aumentata se le intelligenze hanno per oggetto una propaganda col mezzo della stampa.”

C’è da augurarsi che qualcuno limiti questa deriva nel mondo dell’informazione e venga presto ristabilito un pluralismo dove idee differenti possano confrontarsi lasciando agli uditori il compito di formarsi una propria idea che non sia un format predefinito.

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Articolo pubblicato il 04/12/2015