Arriva il Santo Natale

Per favore non rompetemi le palle !

Gianluca Nicoletti è un apprezzato giornalista che conduce su Radio 24, emittente di Confindustria, una serie di trasmissioni giornaliere molto seguita dai radioascoltatori, dal titolo Melog Cronache Meridiane.

La puntata del 30 novembre aveva come oggetto il “Rapporto tra scuola, religiosità e multiculturalismo”.

La trasmissione verteva, fra l’altro, sull’iniziativa presa da Marco Parma, dirigente scolastico dell’Istituto Garofano di Rozzano, di vietare i tradizionali canti natalizi (peraltro richiesti da alcune madri) sostituendoli con una più laica “Festa d’Inverno”.

Il motivo addotto dal dirigente era quello di evitare, dando vita ad una celebrazione simile, di urtare la sensibilità degli studenti mussulmani e dei loro genitori.

La reazione degli altri genitori e dei cittadini è stata di profondo sdegno, forse per la concomitanza con altri episodi in cui, come nel caso di Rozzano, dirigenti scolastici e insegnanti hanno privilegiato quella  presunta sensibilità mussulmana (che a mio parere riveste più i connotati dell’insofferenza se non addirittura della rabbia !) piuttosto che mantenere o ribadire le manifestazioni della festa cristiana più serena e più felice di quasi tutto l’Occidente e non solo.

La Messa di mezzanotte, i canti natalizi, il Presepe, l’Albero di Natale, la cena della Vigilia e il pranzo in famiglia del 25 dicembre sono tutti simboli rappresentativi della nostra storia di fronte ai quali poche famiglie italiane rimangono indifferenti.

Tornando a Nuvoletti e alla sua trasmissione, sono stato sorpreso dal tono sarcastico con cui il giornalista (che peraltro stimo molto) ha commentato la tradizione che vuole grandi e bambini impegnati nei giorni che precedono la nascita di Gesù nella preparazione del presepe e, in particolare, nell’acquisto degli ornamenti dell’Albero di Natale: festoni, stelle comete, palline colorate, palle dorate o argentate e così via.

In particolare Nuvoletti affermava che, soprattutto per quanto riguarda l’Albero di Natale sotto il quale si esalta la gioia dello scambio dei doni, la tradizione si starebbe ormai perdendo, svilita e  depauperata  di una vera partecipazione spirituale ed emotiva, tant’è che, ad esempio, gli ornamenti dell’Albero sono ormai acquistati per lo più presso i magazzini di commercianti cinesi per pochi euro !

Ora, posso anche argomentare che quella di Nuvoletti sia stata una provocazione (ormai, quando si dice una corbelleria o quando si fa una domanda senza senso, tutti si difendono affermando che la loro è stata una provocazione !) ma, se queste erano le sue intenzioni, debbo anche sottolineare che le sue affermazioni sono sembrate del tutto fuori luogo e, in quanto tali, inutili, irrilevanti ma comunque sufficientemente irritanti.

Infatti, a prescindere dall’adesione che si può e, a mio avviso,  si deve dare all’esigenza conclamata che uno Stato si comporti veramente in modo conforme alla sua laicità; a prescindere dalle richieste ritenute imprescindibili da più parti circa la necessità di un dialogo ad oltranza con il mondo mussulmano; a prescindere ancora dall’esigenza che sia necessario se non indispensabile che si combatta l’invasione di commercianti e produttori cinesi e quant’altro, penso, al di là di tutto questo, di avere il diritto di difendere anche come laico tutto ciò che è parte fondamentale della storia e delle radici del Paese in cui sono nato e in cui vivo.

Ragion per cui non credo di essere un bieco integralista se andrò fra pochi giorni a comprare un paio di pecorelle e un pastore che mancano al mio presepe o alcune palle colorate, dorate o argentate da appendere ai rami del mio Albero di Natale.


Con la speranza che non si rompano per effetto di suggestioni di chi vorrebbe a tutti i costi spiegare a chi ha dimostrato e tuttora dimostra di non voler capire che anche esse debbono essere rispettate.

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Articolo pubblicato il 03/12/2015