Camille Claudel

Il ricordo di una scultrice geniale, ma dimenticata

Camille Claudel fu una donna ricca di doti eccellenti e di grande fiera bellezza, una scultrice di talento, ma anche un’artista maledetta come Rimbaud o Van Gogh, un eroina dei tempi moderni

Nasce nel 1864 nella regione Champagne e fu scultrice e sorella del poeta Paul. Nel 1881, non ancora ventenne, giunge a Parigi, con tutta la famiglia, e incontra quasi subito Auguste Rodin, quarantenne e all’inizio di una carriera favolosa. Il modo di scolpire di Camille ricorda quello di Rodin, quando ancora lei non lo conosce.

Ne diviene l’allieva e poi la collaboratrice e , ad un certo punto, l’amante. M.Morhardt (1863-1939),scrittore svizzero, venuto a Parigi nel 1883 dipinge Camille discepola di Rodin, come” giovane fanciulla silenziosa e diligente che , lontana dagli ozi, impasta e lavora la terra argillosa”.

Ma come fu la coppia Claudel e Rodin? Rodin davvero ha donato quasi tutto a Camille o le ha tolto quasi tutto ? L’abbandono di Rodin fu effettivamente una grande cesura nella vita di Camille, tale da inaridire le sorgenti della sua creazione?

Eppure, non vi è traccia di lettere appassionate: probabilmente Camille ebbe per Rodin un sentimento ragionato e misurato. Solo in una lettera Camille si rivolge in tono civettuolo a Rodin “….Sareste così gentile da comperarmi un piccolo costume da bagno blu scuro con guarnizioni bianche? Lo vorrei in due pezzi: blusa e pantaloni (taglia media). Lo troverete al Louvre o al Bon Marchè (in sargia) oppure al Tours.

Dormo nuda per credere che voi siate qui con me ma quando mi sveglio non è più la stessa cosa. Soprattutto, non mi ingannate più”.

Camille, viveva con i genitori ed era impensabile, all’epoca, che una ragazza della borghesia fosse l’amante fissa di un quarantenne concubino. Comunque, Rodin portava Camille nei migliori salotti dell’epoca, salotti frequentati da liberi pensatori che non condannavano la loro relazione.

Questo sodalizio affettivo e artistico dura diversi anni. Poi, nel 1893, Camille sceglie l’indipendenza (una donna celibe, libera, artista…uno scandalo vivente!) e, pur senza rompere con Rodin (la loro relazione cesserà soltanto nel 1898), abbandona il suo atelier.

Rodin fece molto per Camille Claudel ma le fece anche molto male. Si parla di quattro aborti, si parla di sfruttamento del talento di Camille…

Rodin : una relazione a doppio taglio: gli sviamenti e le circonvenzioni delle idee e del lavoro di Camille; la presa di possesso della sua giovinezza e del suo corpo a soli 21 anni; gli aborti; l’aggressione che subì nel 1896 da due allievi di Rodin; la sua posizione come allieva di Rodin senza autonomia o geni personale; la sua rottura con Rodin dopo tredici anni di passione tumultuosa.

Verso il 1888-1889 c’è un legame nuovo nella vita di Camille: incontra il musicista Debussy. Non si sa se furono amanti, sicuramente ci fu una corrente di simpatia. Si sa che Robert Godet riceveva i due artisti: Debussy al piano suonava i suoi pezzi, Camille ascoltava silenziosa e rapita. Per sempre, sino alla sua morte, Debussy conservò sul caminetto del suo studio La valse .

Camille Claudel si ritira nel suo domicilio di Boulevard d’Italie trasformato in studio e vive in un disordine tale da stupire i visitatori. Ha appena trent’anni. Comincia a vivere in semi miseria: è certo che suo padre e suo fratello la aiutano regolarmente di nascosto dalla madre Luoise e dalla sorella. Probabilmente, per vivere, fornisce bozzetti per oggetti utilitari come lampade e posaceneri.

Quasi ogni anno, però, presenta delle opere alla Sociètè nationale des Beaux Arts, al Salon d’Automne, a Parigi, in Belgio, a Roma e forse anche a New York. La sua Hamadryde è presentata all’esposizione universale del 1900 e qui incontra Rodin che, a sue spese, fa costruire un intero padiglione per contenere le sue opere.

Camille Claudel vede crescere la fama di Rodin e si sente derubata delle sue idee e dal 1905 Rodin diventa nella mente di Camille la mente di un complotto che vuole annientarla. Dal 1905 Comincia a distruggere le sue opere e dal 1906 cessa ogni attività artistica. Qualche anno più tardi, Camille è internata in un ospedale per malati di mente che lascerà solo da morta nel 1943.

La bella e orgogliosa Camille che scolpì la famiglia, l’amore e l’infanzia, che rappresentò sentimenti umani nella freschezza palpitante dei suoi busti dalla naturale sensualità, si dice, fu chiamata da Rodin mentre moriva. Finì così la sua vita romantica e fallita: come una vecchia sconosciuta povera e sola.

Le rimase accanto solo suo fratello Paul; la madre non le perdonò mai la sua relazione con Rodin e nè lei nè sua sorella andarono mai a trovarla in manicomio.

Esiste una relazione tra psicosi delirante e l’inaridirsi della creatività artistica di Camille? Camille che rappresentò l’amore carnale, l’uomo in ginocchio davanti l’amata cinta in un abbraccio simbolo di afflato vitale in Cacountala, che rappresentò l’amore ideale, poetico danzante su musica dell’anima ne La valse non ci ha lasciato il capolavoro della maturità.

Ci ha lasciato la freschezza palpitante dei suoi busti, la sensualità naturale, quasi contadina dei suoi corpi e dei suoi volti in contrapposizione con l’eleganza delle superfici e dei gesti delle sue sculture. Ci ha lasciato la rappresentazione delle sue ossessioni, proprie dell’anima femminile: la famiglia, l’amore, l’infanzia. Un genio annientato dalla malattia, una donna ammazzata dal suo bisogno d’amore.

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 05/12/2015