Previsioni dei tempi: il quadro della situazione.

Lo scioglimento dei ghiacciai alpini. L'inverno inizia con 0° a 3000 m, il Piemonte va arrosto nel silenzio di una composta, rassegnata accettazione?

1° Dicembre 2015. Dopo la bolla sahariana matrice della più calda estate della storia, è il turno anomalo dell'anticiclone delle Azzorre. Favorito dai mutamenti ambientali, l’anticiclone si è posizionato sull'Europa meridionale portando un clima primaverile e prolungando una siccità che, nel Nord Italia, sta avendo effetti devastanti.

Il Piemonte è una delle regioni più colpite. La causa è da attribuire a una sinergia di fattori che vanno:

  • dal riscaldamento globale,
  • all'aumento esponenziale delle emissioni di CO2 ,
  • all'aumento dell'emissione di polveri sottili,
  • all’urbanizzazione dell'area prealpina e della pianura Padana,
  • alla conseguente diminuzione del terreno agricolo e delle specie vegetali
  • alla parallela perdita di fotosintesi clorofilliana, unico rimedio per la riconversione dell'anidride carbonica in ossigeno.
  • Alla conformazione geografica della regione

La morfologia del Piemonte è nel suo nome stesso, territorio circondato  da montagne che vanno dall’Appennino alle Alpi Marittime fino ai 4000 della valle d'Aosta, recintando in una sacca di creste la pianura Padana. In assenza di correnti l'aria staziona.

A causa dell'aumento della temperatura al suolo (Vedere statistiche Arpa e centro meteorologico italiano), a ridosso delle montagne si forma un microclima artificiale; aria calda che "sbarra" l'accesso delle correnti atlantiche dalle vallate. Il risultato è una deviazione delle perturbazioni che scivolano sull'arco alpino e si dirigono a sud, a far danni sulle isole maggiori.

http://www.centrometeoitaliano.it/notizie-meteo/analisi-modelli-gfs-00z-del-29-novembre-2015-torna-anticiclone-italia-29-11-2015-33753/

È un fenomeno in progressivo aumento, ma le previsioni di questo inverno 2015, sono allarmanti. Dalle analisi modelli Gfs 00Z (Global forecast system)  del 1º dicembre, l'inverno meteorologico inizia nel segno di un'alta pressione destinata a soggiornare sul Nord Italia fin oltre la metà del mese. Da questi dati si possono ricavare profonde riflessioni.

La situazione dell'area piemontese, ma non solo, è drammatica:

·        l'inquinamento dell'aria, in mancanza di un ricambio ventoso e di precipitazioni è allarmante, e Torino è una delle città più inquinate d'Italia.

·        Le precipitazioni nevose sull'arco alpino sono assenti, con conseguente danno per l'industria turistica, ma non solo.

·        L'assenza di nevicate e di precipitazioni autunnali lascia intravedere a breve termine un futuro di grandi siccità.

·        Le previsioni segnalano il prossimo aumento della temperatura che porterà lo 0° termico a 3000 m, con drammatiche conseguenze per i ghiacciai alpini, già fortemente compromessi da un'estate torrida e dal riscaldamento globale.

I ghiacciai sono la nostra "banca" di acqua dolce. Il monitoraggio del loro rapido declino riporta dati impressionanti. Il 95% dei ghiacciai alpini, nell'ultimo secolo è diminuito con ritmo costante. Le previsioni sono sconcertanti: se non vi sarà un'inversione di tendenza, nel 2100 saranno scomparsi. Le conseguenze sono inimmaginabili.

I dati sono facilmente reperibili sul Web. I filmati sono raccapriccianti.

http://www.repubblica.it/2006/a/sezioni/scienza_e_tecnologia/clima/ghiacciai/ghiacciai.html

http://www.youreporter.it/video-foto/Estate_2015_l_agonia_dei_ghiacciai?refresh_ce-cp

Cercando di portarsi avanti tra le macerie del grande gioco di Monopoli che ci ha portato a tutto questo, occorre riappropriarsi di un pensiero proprio che consenta di cambiare le cose, andando in cerca dei perché.

·        stabilito infine che l'apocalisse planetaria non ha niente di naturale, ma è opera umana, dapprima dobbiamo ringraziare l'informazione che sapeva, gli scienziati che hanno cercato di dimostrare il contrario, e noi stessi, che non abbiamo approfondito.

·        Oggi possediamo sofisticata tecnologia che ci consente di giocare con una infinità di oggetti inutili al processo della vita, realizzati saccheggiando le risorse della terra.

·        La logica del profitto che ci vende e compra ha preso il posto della manualità e della conoscenza ancestrale; parametri di sicurezza.  

·        Abbiamo computer, telefonia, aerei di linea, navi da crociera, armamenti sofisticati, medicinali, laboratori di ricerca, sonde spaziali ai confini del sistema solare, velocità, balocchi e profumi di ogni genere e valore, eppure non vi è serenità, qualcosa ci turba.

·        È la consapevolezza atavica che c'è qualcosa di immenso che non va.

 

Come è stato possibile arrivare fino a questo punto? C'erano regole correttive che avrebbero potuto consentire un equilibrio tra uomo e natura?

È un mistero inquietante. La televisione ci informa sul progressivo riscaldamento del mare, sullo scioglimento dei ghiacci, sulla desertificazione e le conseguenze disordinate sono sotto i nostri occhi:

  • vertice di Parigi 2015, ultimo appuntamento per salvare la terra, obiettivi minimi, occasione senza appello,
  • Expo 2015, "business" alla milanese  su come sfamare il pianeta.
  • Migrazioni di massa.
  • Conflitti legati al potere sui giacimenti di combustibili fossili...
  • mentre intanto si preparano grandi porti di approdo in Islanda e in Groenlandia, in previsione dello scioglimento dei ghiacci al polo Nord e l'apertura delle nuove rotte artiche.

http://www.limesonline.com/le-nuove-rotte-artiche/203

Uno scenario diabolico, perverso, allucinante.

Tutto si svolge in un clima surreale di cui la Tv è l'irrazionale megafono che ipnotizza sui disastri prossimi, senza educare ad una soluzione presente e poi: documentari, giochi milionari, consigli per gli acquisti…

Non è cosa logica; chi decide tutto questo?

Nel frattempo, gli evoluti figli dalla società civile acquistano macchine elettriche, comprano prodotti biologici, diventano vegetariani, si danno al fitness che riduce lo stress, fanno la raccolta differenziata, non comprano prodotti scaduti o ammorbiditi con l'olio di palma.

Tutto questo salverà i ghiacciai dalla loro agonia?

1º dicembre 2015. Mentre la domanda si risponde da sé, guardando l'arco alpino dalla finestra, lo spettacolo desolante di un tramonto "estivo" chiama a raccolta le ultime briciole del libero pensiero.

La malinconia mi assale, poiché non è un articolo di cronaca questo, né tanto meno un lesto trattato. Potrei scendere nei particolari, in quanto già lo feci nel 1980, dopo due anni di ricerca sulle energie rinnovabili.

A quel tempo era già tutto previsto: l'andamento del consumo di combustibili fossili, lo scioglimento dei ghiacci, la desertificazione, la modificazione del clima, l'ostruzionismo delle multinazionali. Tutto documentato con trattati, diagrammi, dati, curve esponenziali. Ma si poteva ancora rimediare!

Un testo consigliato da leggere oggi: "Medioevo prossimo venturo", di Roberto Vacca

Dunque concludo con una domanda inquietante: quale mano devastante dirige tutto questo? Da anni si ipotizza sulle manipolazioni del clima, su scie chimiche, ipotesi di complotti. Il mistero resta, ma vi sono prove sulla possibilità di modificare il clima. E allora perché stiamo andando arrosto?

http://www.bdtorino.eu/sito/articolo.php?id=15381

Chi si sta fregando le mani di fronte all'avvicinarsi dell'apocalisse climatica?

I ghiacciai hanno visto il tempo dell'orso di montagna, dei primi uomini che li calpestavano prudenti, hanno visto ogni cosa che non conosciamo ancora e sciogliendosi, riportano alla luce il trascorrere delle ere, custodi di ogni evento accaduto nei tempi.

I 150 capi di Stato riuniti a Parigi avranno tempo per riflettere su tutto questo?

E mentre sto annotando tutto ciò, non da giornalista, non da opinionista, ma come preoccupato interlocutore attento a questi fatti vitali per tutti, il tramonto sull'arco alpino brullo e spoglio mi dice che è giusto scrivere di queste cose.

 

 

 

 

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 02/12/2015