Una prima risposta al vertice sul clima a Parigi: Il Giappone riprenderà la mattanza delle balene

Cosa possiamo realmente aspettarci dai “grandi” della terra? Il nulla!

Il Giappone riprenderà la caccia alle balene per presunti “scopi scientifici”. La strage delle balene, cetaceo di gigantesca taglia fondamentale per l’eco sistema, dovrebbe avvenire al largo di Hokkaido, in pieno Oceano Pacifico e nonostante le proteste ormai globali che da anni cercano di interrompere questa devastante pratica asservita agli interessi nipponici.

 

Opportuno ricordare che, nel 2014, una sentenza della Corte dell’Aia aveva vietato la caccia e il Giappone, momentaneamente, l’aveva sospesa ma nel marzo di quest’anno, di fatto sfidando la legge, il governo giapponese aveva annunciato la sua intenzione di riprenderla.

Relativamente al vertice di Parigi, che vede 150 capi di stato e di governo del mondo riuniti per salvare in extremis il nostro pianeta “malato” di surriscaldamento, gli “inquinatori pentiti” come li ha definiti Obama, forniscono di fatto poche speranze di un reale ed immediato intervento.

Il petrolio e il carbone, i primi responsabili della lenta agonia della terra, fra breve irreversibile, continueranno a farla da padroni nel nome del profitto e del PIL; la Cina, a parole disponibile a fare la sua parte, ha già fatto sapere che le iniziative che saranno decise non dovranno essere vincolanti per i paesi sottoscrittori.

Continua pertanto il teatrino delle promesse e delle parole, un desolante spettacolo che vede coinvolto anche il nostro paese che, al pari di altri, è del tutto incapace di politiche coerenti.

Spf

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Articolo pubblicato il 01/12/2015