Grande clamore se in Europa si erige un muro per contrastare l’immigrazione clandestina e l’infiltrazione di estremisti islamici

Totale indifferenza per ciò che accade in altre parti del mondo, per esempio in Tunisia dove, dopo l'attentato a Sousse, si costruisce un muro sul confine con la Libia

Questa la decisione annunciata lo scorso luglio alla tv di stato dal primo ministro tunisino Habib Essid. La decisione della costruzione di un muro sul confine tra la Tunisia e la Libia è maturato dopo l’ennesimo attentato che negli ultimi mesi ha insanguinato il paese dei gelsomini.

Il muro, che sarà terminato entro la fine del 2015, lungo i 160 chilometri che dividono i due paesi, avrà la funzione di limitare le minacce jihadiste provenienti dalla Libia. Il muro verrà costruito dall’esercito e avrà alcune postazioni militari che verranno usate per la sorveglianza.

L’annuncio della costruzione di un muro è uno dei provvedimenti presi dal governo tunisino dopo l’attentato di giugno a Sousse e che ha visto coinvolto un resort che ospitava soprattutto europei, albergo nel quale sono rimaste uccise 38 persone tra cui molti turisti britannici.

L’attentatore, hanno detto le autorità tunisine, aveva ricevuto probabilmente addestramento in un campo in Libia da parte di Ansar al Sharia, un gruppo estremista islamista che opera piuttosto liberamente in territorio libico.

Da parecchio tempo in Libia si fronteggiano  due governi e due Parlamenti che si contendono il controllo del paese. A ovest c’è “Alba della Libia”, una coalizione di forze islamiste più o meno moderate. A est c’è invece il governo di Tobruk, che è quello riconosciuto dalla maggior parte dei paesi occidentali. In alcune città libiche sono presenti diversi gruppi estremisti come lo Stato Islamico (ISIS) e Ansar al Sharia.

Spf

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Articolo pubblicato il 29/11/2015