Torino,“Dal risparmio all’investimento per il rilancio dell’occupazione, dell’innovazione e della produzione in Piemonte”

Il Convegno organizzato da AMMA e TOSETTI VALUE S.I.M. per proporre nuovi strumenti per il rilancio della manifattura piemontese

Si è svolto giovedì 26 novembre a Torino, presso il Centro Congressi dell’Unione Industriale il Convegno “Dal risparmio all’investimento per il rilancio dell’occupazione, dell’innovazione e della produzione in Piemonte”. Il meeting, organizzato da Amma e da Tosetti Value S.I.M., nasce per approfondire il tema del rapporto fra risparmio privato ed investimenti in Piemonte e, in particolare, sulle risorse mobilitabili da parte dei privati verso le imprese al fine di favorire nuovi investimenti al di fuori del sistema bancario, sul modello di quanto avviene da tempo nei paesi anglosassoni.

La proposta è quella di dar vita a nuovi strumenti che siano in grado di far affluire i risparmi dei privati alle imprese eccellenti per contribuire al rilancio definitivo dell’industria piemontese.

 

Ad aprire i lavori il Presidente di Amma, Alberto Dal Poz, che ha introdotto il tema principale del Convegno:  «Il nostro sistema industriale ha retto a sette anni di questa lunga e durissima crisi perché possiede alcuni elementi di solidità. L’evoluzione recente del settore manifatturiero è fortemente caratterizzato da due elementi distintivi: l’ascesa di medie imprese fortemente dinamiche e ben proiettate nel contesto internazionale e il considerevole livello di risparmio dei privati

Secondo Dal Poz ci troviamo in una situazione in cui si devono creare delle basi per agevolare queste due eccellenze che, al momento, non riescono ad entrare in sinergia.  «Oggi i tradizionali canali di finanziamento bancario, anche in virtù dei vincoli introdotti dagli accordi Basilea 2 e Basilea 3, non sono più sufficienti per le imprese. Bisognerebbe quindi creare una sorta di “corsia preferenziale” per facilitare l’impiego dei risparmi nelle aziende non solo attivando nuovi canali di investimento, ma riducendo le tassazioni dei proventi derivanti dall’investimento diretto nelle industrie».

 

Dario Tosetti, Presidente del prestigioso studio Tosetti Value, ha illustrato le proposte relative ai nuovi e auspicabili strumenti di finanziamento per indirizzare parte del considerevole risparmio privato in investimenti nelle aziende di eccellenza. « Il risparmio finanziario in Piemonte vale circa 90 miliardi di euro. Un patrimonio che, come dimostra l’esempio degli Stati Uniti, può rappresentare una leva molto forte per far crescere il tessuto imprenditoriale e rilanciare l’industria, se utilizzato a sostegno del sistema produttivo. Servono, però, nuovi strumenti in grado di avvicinare risparmio ed investimenti, per far affluire risorse alle imprese eccellenti. Un modo potrebbe essere quello di favorire aziende di medie dimensioni nell’emettere prestiti obbligazionari, sottoscrivendo un fondo di una Società di gestione del risparmio, possibilmente piemontese, che abbia la caratteristica di essere illiquido per cinque anni, ma che allo stesso tempo dia un premio di redditività in grado di remunerare, in modo corretto, sia il risparmiatore che l’Sgr. Oggi un fondo di questo tipo potrebbe rendere il 3,5%. Ci sono, in Piemonte, almeno 150 aziende coinvolgibili in questo tipo di percorso. Realtà sane che possono essere interessate, nel medio periodo, a un finanziamento dal sistema privato, per avere meno debito bancario nel proprio patrimonio e, quindi, più potere contrattuale nelle linee di credito a breve termine. Stiamo lavorando a un team operativo sul progetto e confido che nell’arco di sei mesi possa prendere forma». 

Il Convegno ha visto inoltre la partecipazione  del Professor Giuseppe Berta, Docente di Storia economica presso l’Università Bocconi di Milano,  che ha fornito un’interessante chiave di lettura per il panorama delle aziende del territorio, sottolineando la consistenza e le prospettive dell’industria manifatturiera piemontese ed evidenziando quanto il “capitalismo imprenditoriale” sia in grado di introdurre maggiore innovazione e dinamica economica nel nostro sistema. «Il “capitalismo imprenditoriale” e il processo della crescita economica sono strettamente correlati. Il capitalismo industriale rappresenta la molla dello sviluppo. Tale parte del sistema industriale ha saputo reagire con efficacia alla crisi, a testimonianza che nell’organizzazione produttiva dell’Italia settentrionale esistono leve e punti di forza qualificati.  Il  capitalismo imprenditoriale italiano oggi però – continua Berta - non possiede quei legami che nel passato hanno determinato la coesione e l'efficacia del nostro sistema economico. Da qui la necessità di orientare gli investimenti sul capitalismo imprenditoriale per farlo ridiventare la forza trainante di una nuova fase dello sviluppo italiano».

Al seminario ha inoltre partecipato l’editorialista de “La Stampa”, e già caporedattore del Wall Street Journal, Francesco Guerrera che ha fornito una testimonianza sulla realtà statunitense dove il rapporto diretto fra investitori ed imprese è una delle componenti fondamentali  della vitalità del tessuto economico e  della sua capacità di evolversi e  rigenerarsi. «Negli Stati Uniti realtà come la Lending Club, che presta soldi via Internet con il sistema “peer to peer lending” (prestiti da pari a pari) sono ormai realtà che non possono passare inosservate. Queste aziende hanno acquisito una delle funzioni storiche delle banche, il prestito, facendosi intermediari tra investitori e piccole imprese o privati che hanno necessità di accedere al credito».


Nell’occasione  del Convegno è stato distribuito a tutti i partecipanti  il libro dal medesimo titolo  edito da Egea – Bocconi realizzato da Giuseppe Berta e Dario Tosetti con prefazione di Alberto Dal Poz, Presidente AMMA.  Il volume, affronta i temi del Convegno e  il tema del superamento del diaframma, oggi esistente, fra risparmi privati e risorse al servizio delle attività produttive con la  proposta di dare vita a nuovi strumenti in grado di favorirne l’avvicinamento a vantaggio di tutta l’economia locale.

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Articolo pubblicato il 28/11/2015