Torino Film Festival: le prime impressioni

La città ormai sa rispondere con saggezza critica degna dei migliori festival internazionali. Sabato le premiazioni

Qualche bilancio su questa edizione del Torino Film Festival si può già cominciare a fare, e magari anche qualche pronostico. La manifestazione è giunta al 33° anno e l’affluenza di pubblico è davvero notevole ancora una volta. In barba a chi ci vuole in balia del terrore, i torinesi stanno rispondendo al loro solito.

Questa settimana, come se ne è molto parlato, è caratterizzata anche da un altro evento, “Cioccolatò”, che rende ancora più intenso e confortevole questo fine novembre nel capoluogo piemontese. Il Tff quest’anno è stato finanziato in gran parte da fondi culturali della Regione, cosa che non era avvenuta lo scorso anno, provocando una forte instabilità nel futuro.

La rassegna è dedicata ad Orson Wells: vedere sul grande schermo “Quarto Potere”, film che ha rivoluzionato il modo di concepire il cinema, è un privilegio non da poco. Sabato ci sarà la premiazione al Reposi per i 15 lungometraggi in gara, domenica le repliche dei film vincenti. I Favori del pubblico sembrano riscontrarli “La Patota / Paulina” e la pellicola cinese “A simple goodbye”. Da tenere d’occhio anche il danese “Idealisten” storia vera di un giornalista che denunciò la politica nucleare nazionale a seguito di un disastro aereo in Groenlandia. Esempio di giornalismo d’inchiesta adattato ovviamente alle esigenze della settima arte.

Fuori concorso, ma molto atteso era “La felicità è un sistema complesso” del regista Gianni Zavasi con Valerio Mastrandrea, racconto disilluso del passaggio gestionale di grandi aziende da genitori a figli. Con un finale che non condanna la totalità dei casi di nepotismo. Effetto contrastante ha il ruolo drammatico ricoperto dal comico genovese Maurizio Lastrico.

Molto ampio anche quest’anno lo spazio dedicato ai documentari. Si fa segnalare “Il Solengo”: un uomo che decide fin dalla giovane età di vivere da eremita sulle colline dell’Appennino romano. Una raccolta di interviste alla gente del luogo, tra diceria di borgata e verità commoventi.

I film più gettonati sono stati ovviamente i kolossal americani con Kate Winslet e Bradley Cooper, ma tutta la kermesse ha suscitato interesse tra i torinesi e non solo, che una volta di più hanno dimostrato di saper reagire alle novità con sapiente curiosità. Non resta che godersi questi ultimi giorni di proiezioni e aspettare la settimana prossima per tirare un bilancio definitivo.

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Articolo pubblicato il 26/11/2015