Consiglio Regionale del Piemonte: Esenzione dei TicKet per le donne vittime di violenza, ma Saitta blocca ogni proposta per la sopravvivenza del centro nascite di Susa

In prossimità della Giornata contro la violenza delle donne, vittoria a metà. Ma non è detta l’ultima parola

Esenzione del ticket sanitario in tutto il Piemonte per le donne vittime di violenza. E' quanto prevede una mozione a 5 stelle (primo firmatario Stefania Batzella) sottoscritta da tutti i gruppi consiliari ed approvata ieri, all'unanimità dal Consiglio regionale del Piemonte.


Un fatto concreto, non le solite parole di circostanza, per celebrare nel migliore dei modi il 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

“Finalmente la politica piemontese ha dato un forte segnale di attenzione nei confronti delle donne che subiscono violenze. Le azioni di contrasto alla violenza sono prioritarie per la società civile e il sostegno alle vittime non può essere solo formale e di facciata, ci dichiara Stefania Batzella”.

Il documento è nato in seguito alle legittime richieste da parte delle vittime e anche dalle segnalazioni di alcune aziende sanitarie piemontesi pervenute ai Centri di riferimento regionale Demetra delle Molinette e al Servizio Violenza Sessuale dell'ospedale Sant'Anna di Torino, in merito all'applicazione del ticket sanitario per le prestazioni successive e conseguenti ad atti di violenza domestica e sessuale.

“Una grande vittoria per tutte le donne, conclude la consigliera del M5S. Per una volta si è manifestata l'unità d'intenti di tutti i rappresentanti del Consiglio regionale, al di là delle appartenenze politiche.

L'impegno di questa mozione sarà compreso nel disegno di legge n. 142 "Interventi di prevenzione e contrasto della violenza di genere per il sostegno alle donne vittime di violenza ed ai loro figli" che presto sarà discusso in aula.

Meno scontata la risposta dell’assessore Saitta ad una interrogazione presentata dalla stessa Batzella per consentire la sopravvivenza del punto nascite di Susa, avvalendosi di una possibilità prevista da un recente decreto della ministra Lorenzin.

“Saitta nega ogni speranza di sopravvivenza al punto nascite di Susa e non accetta nessuna proposta dal territorio, ci dichiara un’amareggiata Stefania Batzella”.

A prescindere dalla risposta negativa della Giunta, non essendo ancora pubblicato il decreto, la questione si riproporrà a breve. Va ricordato che nelle scorse settimana, per Susa, il cui centro nascite chiuderà il 30 novembre, era stata anche  bocciata, in Commissione Sanità la proposta di realizzare un centro specializzato in parto naturale, sempre presentata da Stefania Batzella

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Articolo pubblicato il 25/11/2015