FRED BUSCAGLIONE, leggendario eroe di un Paese in bianco e nero

“Sono un vero sognatore, musicista un po’ pittore, strimpellando sopra i tasti, molto spesso salto i pasti” (Leo Chiosso – Fantastica).


23 novembre 1921, nasceva a Torino Ferdinando Buscaglione, in arte Fred.

Genio e sregolatezza, gossip-man ante litteram, precursore dei tempi, artista maledetto: tante sono le etichette affibbiate al grande artista torinese.

Personalmente, voglio ricordarlo con un unico aggettivo: leggendario.

Fred leggendario eroe di un’Italia in bianco e nero, ancora scottata dal dramma della guerra e altresì succube della memoria del “ventennio”, un’Italia che nel dopoguerra scopre il “nuovo mondo”, quello che arriva da oltreoceano, fatto di blue-jeans, di auto gigantesche e potenti e soprattutto di musica mai ascoltata prima, in particolar modo lo swing.

Fred, leggendario eroe arrivato relativamente tardi al successo, che dopo una lunga, lunghissima gavetta, con la collaborazione di Leo Chiosso, suo vicino di casa, sforna una serie incredibile di successi, quando i dischi erano ancora a 78 giri e spesso il rumore di fondo della puntina, era più forte della musica stessa.

Fred, leggendario eroe diventato il sex symbol di una intera generazione: baffetti alla Clark Gable, sorriso da paraculo ed eleganza raffinata, il classico mascalzone che fa impazzire le donne.

Fred, leggendario eroe insieme a pochi altri, Renato Carosone e Alberto Sordi, capace di ironizzare sul “sogno americano”.

Fred, leggendario eroe che ci ha lasciato troppo presto, una maledetta mattina di Febbraio, a soli trentanove anni, quando a bordo della amata Ford Thunderbird color lilla, finisce contro un camion, lasciando l’Italia intera sgomenta e triste.

Fred, leggendario eroe, forse una meteora nel panorama artistico italiano, ma che ha lasciato un segno indelebile, ha ispirato numerosi altri artisti, il compianto Gipo Farassino primo fra tutti.

Fred, leggendario eroe che suonava il suo pianoforte al “Lutrario” di Torino, pianoforte che è rimasto in eredità al prestigioso dancing, e che Toni Campa ha conservato gelosamente per anni anche quando il Lutrairio è diventato “le Roi”, per poi donarlo ad uno dei più grandi artisti italiani, ma non vi dico chi.

Fred, leggendario eroe di canzoni che almeno una volta abbiamo canticchiato tutti nella vita, “Guarda che luna”, “Eri piccola così”, “Che bambola”.

Fred, leggendario eroe che se ne è andato troppo presto, ma che come tutti i grandi miti non invecchia mai.

Fred, leggendario eroe che ci guarda da lassù, dal “cielo dei bar”.

 

Stay always tuned !!!

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Articolo pubblicato il 23/11/2015