I Contractor della Pace

Dove sono finiti tutti coloro che puntualmente ci ricordavano che la Pace è un valore senza se e senza ma ? Perchè il silenzio della sinistra italiana da sempre posizionata su posizioni pacifiste ed oggi invece schierata per l'interventismo ?

Mai come in questi giorni si è vissuto in Italia una voglia di guerra così evidente, forse ci fosse ancora Mussolini vedremmo Piazza Venezia stracolma di persone giubilanti dopo aver udito “Popolo Italiano corri alle armi!!

Come sempre accade in queste situazioni la propaganda interna di uno Stato ha un ruolo predominante nel creare un humus fertile, una condivisione ideologica tra la popolazione per poi poter procedere a passi successivi ad arrivare alla decisione finale. Una volta si chiamavano Casus Belli e spesso erano organizzati ad arte per convincere i cittadini che era giunta “l’ora delle decisioni irrevocabili”.

In Italia tale movimento propagandistico è abbastanza evidente, tutti i TG parlano dei mirabolanti successi dei bombardamenti russi, del rafforzamento militare francese nella zona, i talk show traboccano di ospiti che supportano l’idea del dell’azione militare ed i servizi sono proposti quasi a senso unico dove gli islamici sono dipinti tutti come dei tagliagole. Questa è la FABBRICA DEL CONSENSO.

La stessa fabbrica del consenso è stata utilizzata in anni precedenti in maniera contraria, cioè per contrastare azioni militari che erano capitanate dagli USA. Come non ricordare Nanni Moretti, Gino Strada, Fausto Bertinotti, Giuliana Sgrena, Diliberto, Agnoletto, ma si potrebbe continuare la lista occupando tutto lo spazio del giornale. Ora questi stessi attori diventano prodromici all’intervento armato in Siria ma attenzione non con il loro supporto (che sarebbe veramente esagerato) ma semplicemente con il loro silenzio.

Gino Strada era proprio uno di questi personaggi, sempre presente in tutti i teatri di guerra, ospite fisso da Santoro, Formigli, Annunziata e compagnia cantante. In ogni dove era sempre pronto a snocciolare i dati dei civili uccisi dai bombardamenti e a ribadire di quanto inutile era la guerra, un pacifista integrale. Rondolino sostiene che ““Emergency è un’organizzazione politica antioccidentale mascherata da ospedale ambulante. Va isolata e boicottata” e snocciola tutta una serie di dati sui finanziamenti ingenti che riceve questa associazione, finanziamenti molto nebulosi e poco trasparenti, in pratica non si capisce da dove arrivano milioni di euro che sono etichettati semplicemente come “donazioni da privati” senza però conoscerne i nomi. Perlomeno un dubbio sul perchè Gino Strada non sia presente in TV a scagliarsi contro Putin credo che sia lecito. Il suo è un silenzio assenso, un silenzio che però fa tanto rumore e mina la sua stessa credibilità di uomo di pace senza se e senza ma, una macchia indelebile che sporca il suo comunque encomiabile lavoro di salvare vite umane in quanto emerge che anche per lui le vite umane non hanno lo stesso valore o perlomeno le vite spezzate dalle bombe russe valgono un pò meno.

A differenza del passato dove avevamo meno informazione disponibile, oggi chiunque può collegarsi con youtube e vedere i video che provengono da Douma, Dara, Homs, Idlib, Aleppo, tutte città non occupate dal Daesh ma bombardate quotidianamente dall’aviazione russa e dai missili cruise dal mare. Questi bombardamenti stanno uccidendo migliaia di civili e pochissimi terroristi, un’azione suicida dell’occidente che rischia di far passare dalla parte degli estremisti chi estremista non è.


Come durante l’invasione russa dell’Ucraina la gente ha deciso di non usare la propria testa ma di affidarsi alla propaganda interna per informarsi, anche oggi assistiamo a questo preoccupante fenomeno, una propaganda senza contrappesi in quanto i Contractor della pace sono stati probabilmente convinti dai privati donatori a non schierarsi contro l’intervento armato.

Bush era un criminale, Putin un santo. Questo strabismo voluto dalla propaganda che ha arruolato quasi tutti i tuttologi ed esperti che ogni sera ci propinano le loro teorie a senso unico, rischia di farci cadere in un abisso senza ritorno.

Non bisogna essere dei particolari geni per prevedere gli sviluppi successivi, basta leggere attentamente la propaganda per rendersi conto di quali siano gli obiettivi e capire dove si sta puntando. Due anni di guerra in Ucraina mi hanno aiutato a comprendere a fondo la Maskirovka russa e a prevederne gli obiettivi. La struttura è sempre uguale, l’utilizzo di qualsiasi forma di informazione e dei suoi attori per creare consenso, non importa che si propinino un sacco di falsità tanto vale la teoria che se una bugia viene ripetuta mille volte questa diventerà la verità.

Le guerre degli ultimi venti anni non sono più state le guerre come le abbiamo conosciute nella millenaria storia. Oggi le guerre si conducono contro la popolazione civile. Non si avranno più battaglie come Waterloo o Ivo Jima, non ci saranno più gli sbarchi in Normandia o la battaglia delle Ardenne, ora la guerra viene gestita come un videogame della PlayStation, i missili partono da migliaia di km o le bombe arrivano dal cielo come nell’apocalisse, il nemico è invisibile. Tutto ciò genera morte, distruzione e terrore nella popolazione. Qualcuno potrà eccepire che queste azioni avrebbero il compito di indebolire il consenso verso Daesh ma non si rende conto che invece potrebbe amplificarlo a livello mondiale. Se in parte potrebbe essere vero che una popolazione stremata dai bombardamenti dia segni di cedimento interno, quale è invece la reazione di un mussulmano in Italia, Francia etc. ? Bisogna rendersi conto che se le nostre TV non ci fanno vedere le immagini della distruzione non significa che non esistono, chiunque le può reperire su youtube, ci sono siti Siriani che pubblicano giornalmente il bollettino dei morti civili accertati con tanto di nomi e cognomi, ci sono testate internazionali come la BBC e Aljazeera che producono materiale non contaminato dalla propaganda.

Ho vissuto e vivo, la guerra in Ucraina, nonostante la tristezza di vedere tanti ragazzi morti in battaglia l’odio si alimenta quando ad essere colpiti non sono i soldati ma la popolazione civile come nel caso del bombardamento russo del mercato di Mariupol un anno fa. Le persone possono anche concepire la perdita di un familiare o un amico durante un’azione dove si affrontano dei militari, ma non accettano quando vengono colpiti degli innocenti. Queste azioni servono solo ad alimentare nuovo odio che solca in maniera ancora più profonda la società.

Forse parte del mondo mussulmano accetterebbe che gli scarponi occidentali calpestino il loro sacro suolo per liberare il medio oriente da Daesh che a sua volta uccide più islamici di qualsiasi infedele, ma certamente non può accettare che gli occidentali dal calduccio delle war room con un joystick uccidano civili inermi.

Un’ulteriore riflessione dovrà essere fatta sui motivi di questa guerra perché credere che Putin faccia la guerra perché sia un benefattore non è da sciocchi ma da lobotomizzati. Il vero obiettivo è l’Arabia Saudita, coloro che controllano il prezzo del greggio oggi ancora sotto i 50 dollari al barile, un prezzo che sta distruggendo l’economia russa che si basa in gran parte dalla vendita dell’oro nero. Basti pensare che la fortuna della Russia è stato vendere sino un anno e mezzo fa il petrolio a 120 dollari al barile, ma questo è un argomento che merita una più approfondita riflessione. Cito questo per dimostrare come è facile prevedere (se la si conosce) la propaganda russa, nei prossimi giorni assisteremo all’inizio di una campagna denigratoria nei confronti dell’Arabia Saudita per trascinarla nel conflitto e di conseguenza provocare un aumento del prezzo del petrolio.

Siamo ancora in tempo per fare un passo indietro e studiare una soluzione alternativa ai bombardamenti indiscriminati che provocano solo morti civili e non risolvono il problema del terrorismo, anzi lo amplificano, ma siamo anche giunti nei minuti di recupero, la partita sta finendo.

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 21/11/2015