La “Supercazzola”

Un riconoscimento postumo per Ugo Tognazzi

Possiamo essere sicuri che se Ugo Tognazzi, uno dei nostri più grandi attori comici, fosse ancora vivo, si farebbe un mare di risate apprendendo che la sua “Supercazzola “ è entrata ufficialmente nel vocabolario della lingua italiana !

E’ stato reso noto infatti che il termine, molto popolare fra tutti gli italiani, farà parte, insieme ad altri inserimenti, della nuova versione 2016 del vocabolario Zingarelli.

E’ vero che la “supercazzola” divenne famosa grazie allo straordinario film comico di Mario Monicelli di 40 anni fa, “Amici miei” (con un cast di attori bravissimi, oggi ripresentato nelle sale cinematografiche in versione restaurata) ma la sua popolarità fu dovuta e lo è tuttora grazie alla recitazione di Tognazzi che nei dialoghi del film utilizzò questo termine con una tale disinvoltura e sfrontatezza nei confronti dei suoi malcapitati interlocutori da ottenere effetti comici incontenibili.

Lo Zingarelli verrà arricchito, dicevamo, di altri termini ormai entrati a far parte del linguaggio comune in settori diversi come quello politico, sportivo e sociale in genere.

Parole ormai certamente comprensibili, altre un po’ meno, rientrano in queste categorie come Jihadista, Complottista, Poltronismo, Pentastellato, Paraculaggine, Italofobia (ostilità verso l’Italia), Bordocampista (giornalista radio televisivo di sport), Capocurva, Tiki-Taca (palleggio insistito nel gioco del calcio), Cooking Show (spettacolarizzazione video dell’arte di cucinare), Telepedaggio, Sfanalare (usare ripetutamente gli abbaglianti dell’auto), Cogenitore, Madre Surrogata (per indicare schemi e rapporti al di fuori della famiglia tradizionale) etc. etc..

Sarà interessante sapere in futuro cosa ne penserà di questi neologismi l’Accademia della Crusca ma fin d’ora si può ritenere che sia un bene per tutti che il vocabolario della lingua italiana recepisca questa nuova terminologia dal contesto sociale, proprio perché è fondamentale il suo adeguamento al dinamismo del linguaggio popolare.

Di questi termini tre mi hanno particolarmente colpito per la loro effettiva immediatezza e adattabilità ai tempi moderni.

La “Supercazzola”, di cui già conosciamo l’origine, che viene definita: “Parola o frase senza senso, pronunciata con serietà per sbalordire e confondere l’interlocutore”.

Definizione che nella sua stringatezza non potrebbe qualificare meglio le dichiarazioni di molti nostri politici.

L’altro termine è “Italofobia”. Termine che mi sembra attribuibile ancora una volta ad alcuni nostri uomini politici (ai quali peraltro, salve notevoli eccezioni, aggiungerei anche molti commentatori sia di professione sia sedicenti tali) per la definizione che ne è stata data: “Atteggiamento di forte avversione, di ostilità verso l’Italia e tutto ciò che è italiano”.

Costoro  infatti non perdono occasione di esprimere la loro virtuosa indignazione  ricorrendo ad una sorta di politica comparata per denigrare sempre e comunque il nostro Paese se confrontato con le altre nazioni di qualunque Continente esse siano: “Soltanto in Italia accadono…”; “In nessuna parte del mondo succede che…”; “Noi in Italia siamo bravi soltanto a…” e così di seguito.

Non nego che molti paesi siano sicuramente più avanzati del nostro o che le istanze sociali siano meglio accolte in altre nazioni o che in esse le scelte politiche abbiano maggiore concretezza e sicura attuazione.


Per contro, la litania a cui ho accennato dimostra soltanto la pochezza e l’insicurezza di chi vi ricorre, soprattutto quando il confronto diventa futile per mancanza di proposte reali, serie, attuabili e non formulate soltanto per compiacere l’elettorato e dunque al fine di mantenere la propria poltrona, quel “Poltronismo” che è il terzo termine che più mi ha colpito.

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Articolo pubblicato il 21/11/2015