La conferenza degli architetti Zannoni e Bevilacqua sul cantiere che distrugge le Gallerie della Cittadella

Il giudizio dell’associazione piemontesista “Gioventura Piemontèisa” sulla conferenza svoltasi a Torino, l’11 novembre 2015

A Torino, l’Associazione “Amici del Museo Pietro Micca e dell'Assedio di Torino del 1706”, mercoledì 11 novembre, per la  62ma “Storica Conversazione presso il Museo Pietro Micca” ha organizzato una conferenza di Fabrizio Zannoni e Paolo Bevilacqua dedicata ai recenti scavi per la realizzazione del parcheggio sotterraneo di corso Galileo Ferraris, che hanno permesso di riportare alla luce tratti fino ad oggi non noti delle contromine e delle comunicazioni sotterranee della Cittadella, la cui parziale demolizione ha avuto una forte eco mediatica.

Fabrizio Zannoni, primo relatore della conferenza, è il Vicepresidente dell'Associazione “Amici del Museo P. Micca”.

Archeologo, ha iniziato ad occuparsi del patrimonio fortificato sotterraneo nel 1981, partecipando agli scavi del forte Pastiss sotto la direzione del gen. Guido Amoretti e di Piergiuseppe Menietti. Dal 1995 collabora professionalmente con la Direzione del Museo nelle attività di ricerca e tutela dei sistemi di contromina della piazzaforte di Torino.

Zannoni è coautore con Paolo Bevilacqua, secondo relatore e componente del Gruppo Rilievi Archeologici dell'Associazione, del volume "Mastri da muro e picca pietre al servizio del Duca - Cronaca della costruzione delle gallerie che salvarono Torino", dove hanno ricostruito storia e cronologia dei cantieri che portarono la piazzaforte di Torino ad essere una tra le meglio controminate d'Europa.

Questa conferenza, cui potevano partecipare anche invitati dell'Associazione, si proponeva - attraverso la descrizione delle operazioni di scavo e delle strutture rinvenute, - di affrontare i principali problemi di carattere storico riguardanti il patrimonio sotterraneo della piazzaforte sabauda, ancora in gran parte da riscoprire.

L’associazione piemontesista “Gioventura Piemontèisa”, che si prodiga da tempo con grande impegno per evitare la distruzione della Cittadella sotterranea di Torino causata della costruzione del parcheggio sotterraneo, ha espresso il seguente giudizio.

 

La conferenza di oggi, 11 Novembre, che gli architetti Zannoni e Bevilacqua hanno tenuto al Museo Pietro Micca, ha contribuito a chiarire un aspetto importante della faccenda tutt’altro che chiusa della distruzione delle gallerie sotterranee di Torino durante gli scavi per il parcheggio interrato di corso Galileo Ferraris: i pretesti avanzati dalla Soprintendenza per giustificare il suo inqualificabile operato non stanno in piedi.

La soprintendenza motivò il proprio comportamento anche affermando che la cartografia storica non sarebbe attendibile (!) e quindi autorizzò tranquillamente i lavori che in maggio abbatterono la Galleria Magistrale (vedere le dichiarazioni della soprintendente in commissione comunale il 10 luglio scorso).

Oggi i relatori hanno invece dimostrato l’attendibilità delle mappe storiche, confrontandole con le foto aeree dei primi scavi: tra le carte militari piemontesi del Settecento e la realtà del sottosuolo lo scarto è minimo e del tutto trascurabile di fronte alla vastità del cantiere del parcheggio.

L’esistenza di strutture murarie sotto il livello del suolo e, in particolare, della Galleria Magistrale sotto corso Galileo Ferraris, era peraltro ben nota; dopo averla percorsa tutta e constatatone l’ottimo stato di conservazione, la soprintendente ne autorizzò comunque (e inspiegabilmente, a nostro avviso) la demolizione. L’architetto Zannoni, il massimo esperto delle fortificazioni sotterranee di Torino, ha mostrato le fotografie delle eccellenti condizioni in cui si è presentata la Magistrale appena portata alla luce. Eppure la Soprintendenza, per giustificarne l’abbattimento (che poi venne ritirato – ormai troppo tardi – per intervento del Ministero), ha dichiarato che quella galleria era “pericolante”! Forse lo diventò dopo il continuo passaggio delle ruspe e dei camion sopra le sue volte… Il numeroso pubblico presente ha avuto un fremito di sdegno constatando quanto è andato perduto.

Proponiamo la registrazione integrale dell’incontro anche per coloro che non hanno potuto essere presenti.

Malgrado per il momento non sia possibile accompagnare le relazioni alle immagini, crediamo che gli autorevoli interventi aggiungano altri elementi di conoscenza a questa incredibile vicenda.

Siamo certi che questa brutta storia non sia affatto chiusa e che tutto è ancora da chiarire.

Per maggiori informazioni: http://www.gioventurapiemonteisa.net/

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Articolo pubblicato il 17/11/2015