Torino - Roberto Fiore incontra Ferdinando Berthier
Roberto Fiore

Interessante e costruttiva conferenza tenuta dal leader di FN e dal Consigliere comunale MIR

Come preannunciato, sabato 14 novembre Roberto Fiore, Leader di Forza Nuova, ha incontrato cittadini e militanti per una costruttiva disamina della situazione che sta attraversando il capoluogo piemontese. 

Con lui, al tavolo dei relatori, il Consigliere comunale Ferdinando Berthier (MIR) e l'avv. Alberto Ramin che ha da breve intrapreso il percorso che Roberto Fiore sta tracciando in vista dei prossimi appuntamenti istituzionali.

Gli interventi sono stati preceduti dal minuto di raccoglimento in memoria delle vittime di Parigi, dell'ennesimo episodio di terrorismo dilagante che pare inarrestabile.

Ha poi preso la parola Berthier che ha voluto ricordare come per la prossima tornata delle Amministrative cercherà ogni possibile accordo con Forza Nuova riconoscendo il loro contributo importante e significativo per il suo mandato in corso.

Il Consigliere ha poi descritto le difficoltà che l'Amministrazione sta affrontando per approvare un decentramento che vuole la riduzione dei costi e la riduzione del numero delle Circoscrizioni, particolare che non trova d'accordo gli stessi membri della maggioranza per il drastico taglio alle presenze nei vari Consigli.

Berthier ha poi sottolineato i toni sconvolgenti, e sconcertanti per i cittadini, in cui il Consiglio comunale sta operando già da tempo. Il Cosigliere MIR ha chiuso affermando che non si può cambiare e sconvolgere la configurazione della città a sei mesi dalle elezioni perchè ciò comporta confusione ed aggravio dei costi anzichè risparmio.

Ultima considerazione, la spaccatura che coinvolge al loro interno la maggior parte dei Gruppi politici il che rappresenta un'occasione irripetibile per vincere e che l'eventuale sconfitta rappresenterebbe, oggi come in passato, l'incapacità di trovare una coalizione unica che vada al di là dei protagonismi personali.

Ha poi preso la parola Alberto Ramin che ha raccontato le prime positive esperienze dopo l'approdo a Forza Nuova in cui vede una limpida luce di speranza per la rinascita dell'identità nazionale con il superamento dei luoghi comuni che hanno animato la scena politica italiana dall'ultimo dopoguerra.

Ramin ha altresì auspicato la rinascita di un nazionalismo sano con il superamento della netta attuale suddivisione fra sinistra e destra, cioè di ciò che serve per attuare un piano di difesa dei valori civili tradizionali sui quali è stata fondata l'Italia ed anche l'Europa.

In chiusura, ha voluto sottolineare come l'Europa si sia soprattutto prodigata nel richiedere sacrifici con la pretesa di voler insegnare a tutte le nazioni valori discutibili di finta accoglienza anche verso soggetti che potenzialmente possono rendersi protagonisti di fatti gravi come quelli appena accaduti a Parigi che egli ha definito come aggressione alla civiltà.

Il momento clou della conferenza ha vissuto l'intervento di Roberto Fiore che ha esordito affermando come i toni assumano grande solennità proprio per ciò che ieri ha colpito il popolo francese:

"Un'emergenza che non può sfuggire - ha proseguito - all'attenzione di Forza Nuova anche perchè si tratta di un'emergenza da tempo annunciata con precisazione dei contorni".

Fiore ha poi chiosato ricordando un vecchio detto che recita il fatto che il diavolo si nasconde nei dettagli:

"L'Europa sta subendo l'attacco dell'ISIS che rappresenta la più poderosa arma sferrata non solamente dal fondamentalismo islamico ma da quei poteri che lo utilizzano per attaccare innanzitutto il mondo arabo e successivamente il resto del mondo".

Fiore ha altresì ricordato le esperienze personali in Siria prima ancora che l'ISIS si manifestasse: 

"In quel momento mi resi conto di che cos'erano e chi erano i fondamentalisti islamici, di cosa circolava nella loro testa. E quando parlando con un palestinese gli chiesi perchè fosse lì e non a combattere nella sua terra mi rispose che gli era stato ordinato di essere lì". 

Un'affermazione raccapricciante che rende l'idea di come il fondamentalismo islamico riesca a pilotare menti e coscienze; ancor più la risposta relativa al dopo vittoria in Siria. Alla domanda di Fiore: andrai a combattere Israele o l'Europa? egli rispose che avrebbe combattuto contro l'Europa, contro i Nazareni:

"Da quel momento capii che c'era stato un cambio di pardigma e che qualcosa era profondamente cambiato nel fondamentalismo islamico che non avrebbe più avuto come obiettivo principale Gerusalemme bensì Roma, intesa per ciò che rappresenta e cioè la civiltà cristiana, la civiltà europea".

Fiore ha tratto spunto da ciò per rinnovare il suo pensiero che vuole dietro al fondamentalismo islamico la Turchia, l'Arabia Saudita, il Katar, gli Stati Uniti e Israele. Fatto inoppugnabile a conferma del quale Fiore ha ricordato come il premier russo Putin abbia rimarcato che l'ISIS non nasce casualmente bensì in un certo modo: in un'arma, cioè, da scatenare contro l'Europa:

"Noi dobbiamo tenere ben presente questo quadro generale - ha aggiunto Fiore - per capire come modulare la nostra risposta. Forza Nuova, comunque, anticipa i problemi e dà le soluzioni; da sempre abbiamo sostenuto come sia fondamentale il blocco delle immigrazioni, l'umano rimpatrio e l'aiuto soprattutto al continente africano che se non sarà gestito correttamente ci esploderà addosso".

Tutti temi da affrontare nell'immediato: "L'ISIS, nel momento in cui avrà sconfitto la Siria, penetrerà completamente nel Libano: già oggi 300 chilometri quadrati sono già in loro mani".

Si capisce che da lì all'Europa il passo è breve. Roberto Fiore ha poi concluso parlando delle altre precarietà già in essere in alcune parti dell'Est europeo e della forza di volontà e determinazione di alcuni popoli che hanno realizzato, con il coordinamento delle forze di polizia, l'argine alla migrazione incontrollata mentre l'occidente è quasi inerme sotto tutti i punti di vista.

Fiore ha altresì denunciato come sia ormai dilagante la realizzazione di false documentazioni fornite da stati compiacenti che vogliono questa forma di invasione e di conquista.

"La nostra - ha concluso il leader di Forza Nuova - non è una visione poliziesca o di ordine pubblico: noi facciamo politica ed è per ciò che ci rendiamo conto che se le autorità smettono di essere tali o smettono di fare il loro dovere a causa di imposizioni piovute dall'alto il popolo si deve organizzare e noi siamo e saremo sempre al fianco della gente impedendo che i soprusi della classe dirigenziale abbiano il sopravvento sui cittadini. Negli insediamenti imposti noi vediamo un attacco all'Italia e ci opporremo con tutte le nostre forze: posso dire con orgoglio che Forza Nuova possiede la migliore militanza nazionale". 

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Articolo pubblicato il 15/11/2015