Consiglio Regionale del Piemonte: Stefania Batzella (M5S), ha presentato due mozioni per garantire l’urgenza e l’emergenza ostetrica, Pediatrica e Ginecologica al Pronto Soccorso di Susa (TO)

Non c’é pace all’Ospedale di Susa, dopo la chiusura del punto nascite

Ieri in Consiglio Regionale, sono state depositate  due mozioni da parte del M5S (primo firmatario Stefania Batzella) per garantire la continuità assistenziale in caso di urgenza ed emergenza a donne e bambini presso il pronto soccorso di Susa (TO).

Nel primo documento si chiede la presenza attiva in Pronto Soccorso di figure specialistiche (ginecologo, pediatra, ostetrica e infermiera pediatrica) . Un intervento doveroso, ci conferma la consigliera Batzella, “poiché non  è più previsto il servizio (  ostetrico, ginecologico e pediatrico) nel Pronto Soccorso in seguito al nuovo progetto di day service materno infantile in sostituzione di un funzionale ed organizzato reparto materno infantile”.

Nella seconda mozione si chiede l’introduzione a Susa della STAM (Servizio di Trasporto Assistito Materno), che prevede la presenza h 24 di personale (ginecologo, ostetrica, infermiera professionale, barelliere ed autista) dedicato e formato per effettuare il trasporto in utero e per espletare l’eventuale parto durante il trasferimento.

“Sono proposte di buon senso, prosegue Stefania Batzella, scaturite dal confronto con la popolazione della Valle che chiede assistenza e sicurezza. Queste iniziative rappresentano un risposta chiara a chi ci accusa di saper solo contestare. Attendiamo il PD e la maggioranza alla prova dei fatti ed auspichiamo che i nostri atti d’indirizzo vengano accolti.”

Le soluzioni proposteci dopo la chiusura del centro nascite sono lacunose e pasticciate e non affrontano il problema sotto il profilo della sicurezza e della continuità di cura, prosegue Stefania Batzella.  Ribadiamo la nostra contrarietà alla sciagurata scelta effettuata dalla Giunta Chiamparino che ha privato la Valsusa del proprio punto nascite. Si spendono soldi per grandi opere inutili, si chiudono servizi essenziali per i cittadini in campo sanitario”.

“Questa è una vergogna, conclude la consigliera. Siamo sicuri che i cittadini se ne ricorderanno quando saranno chiamati ad esprimere nuovamente il proprio voto.

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Articolo pubblicato il 13/11/2015