Consiglio Regionale del Piemonte: Basta con il flusso d’immigrazione incontrollata!

Nel corso del dibattito, sconcertanti affermazioni del consigliere Barazzotto PD

La seduta antimeridiana del Consiglio Regionale del Piemonte di mercoledì 11 novembre è stata interamente dedicata alla discussione di un ordine del giorno, primo firmatario il capogruppo di FdI, Marrone e sottoscritto da tutti i consiglieri del Centrodestra e del M5S. Posizioni differenti, ma univoco impegno a richiedere l’abrogazione della delibera “Sistema regionale di accoglienza i richiedenti asilo”. L’Aula ha poi respinto la mozione che chiedeva di ritirare la delibera di Giunta in oggetto con 21 voti favorevoli, 14 contrari e due non votanti...

“Noi Fratelli d'Italia, ha affermato Marrone, siamo riusciti oggi a unire tutte le opposizioni, dal centrodestra ai 5 Stelle, nel condannare il completo fallimento del Piano di accoglienza 2014-2020 deliberato dalla Giunta Chiamparino alla chetichella questo agosto: da un lato gli hub mai realizzati con il Castello  d'Annone bloccato dalla bonifica di amianto fino al centro Croce Rossa di Settimo torinese trasformato in tendopoli solo durante l'estate.

Dall'altro il cosiddetto "ripopolamento dei borghi montani" che in provincia di Torino ha comportato l'invasione di 60 immigrati nella borgata di Villar Pellice da 120 residenti senza servizi sufficienti contro la volontà del Sindaco, le prime risse e il business assistenza poco chiaro e rispettoso di leggi e regolamenti”

I consiglieri di maggioranza si sono nascosti dietro il pallottoliere delle cifre sostenendo che i flussi migratori e le assegnazioni governative in Piemonte erano diminuite nel 2015, senza valutare minimamente i disagi per i cittadini ed i traffici poco puliti e speculativi che sono sorti con l’avvio massiccio dei clandestini, da parte del Governo.

A forza di recitare le tesi del buonismo e della normalità, il consigliere Vittorio Barazzotto del PD è incorso in un citazione sconcertante e totalmente gratuita oltre che inopportuna.

Per rimarcare l’ammirazione verso la nostra Marina ed in particolare nei confronti di una donna colonnello che si è commossa sino alle lacrime nel raccontare il pietoso recupero dei corpi di donne bambini periti nel Mediterraneo, così si esprimeva: “molto colleghi, in occasione del 4 novembre hanno ricordato l'esempio dei Marò, una situazione che fa sempre molto effetto.  Io non  so, la storia dei Marò è ancora molto nebulosa e spero che prima o poi venga fatta chiarezza e per concludere Io sono fiero e orgoglioso di quell'esercito (ndr, quello che recupera i morti): quelli sono i miei ufficiali di riferimento, quelli sono i patrioti di riferimento, quelli sono gli italiani di cui vado fiero.

Di questo ho sicuramente una certezza; del resto non lo so”. Questo servilismo ideologico, non è certo funzionale per affrontare una situazione di disagio che coinvolge tutti i piemontesi. Affermazione prontamente ripresa da Gianna Gancia, capogruppo della Lega Nord: “preferisco i militari che si occupino dei vivi, non del recupero dei morti”.

Seguono gli interventi di tutti  consiglieri del M5S che sostengono come fino ad ora l'immigrazione sia stata gestita in maniera inadeguata. “Questo tema non può rappresentare solo uno spauracchio per raccogliere voti oppure uno strumento per invocare un allentamento degli stretti vincoli economici imposti dall'Unione Europea.

E' necessario cambiare marcia, a Roma come a Torino; è un sistema da ripensare completamente. In un comunicato si sostiene infatti che “ il così detto “Piano per l'accoglienza degli immigrati” redatto dall'assessore regionale Cerutti è un concentrato di fuffa, un libro dei sogni difficilmente realizzabile. Mancano le fondamenta, ovvero: il ruolo della Regione, risorse certe ed obiettivi chiari.

Emblema dell'inadeguatezza del piano è l'obiettivo di ripopolare le borgate alpine con i migranti. La Regione Piemonte non è in grado di garantire una vita dignitosa a chi è nato e cresciuto in montagna, e scappa per la mancanza di lavoro e servizi, come pensa di garantirla a chi arriva da un altro continente?

 

E’ poi seguito l’intervento di Gianna Gancia che ha evidenziato la conseguenza più pericolosa sul piano etico ed economico, dovuta alle dissennate politiche governative “«Sta passando il messaggio che i cittadini possano vivere accogliendo un migrante, piuttosto che lavorare o fare impresa»,  Questo è un autentico campanello d’allarme che attesta come parte della popolazione seguendo gli esempi nefasti già verificatesi in altre regioni, si adagi sull’andazzo immigrazione – accoglienza dei clandestini ed invece d’impegnarsi in attività produttive e di sviluppo d’imprenditorialità famigliare, preferisca fare l’affittacamere e magari specularci su, trovando scorciatoie che con il lavoro vero e duraturo hanno poco da spartire.

Sul piano complessivo, la consigliera Gancia ha così proseguito “E’ molto grave  che il Governo ci abbia portato a questo punto, perché nella gestione della tragedia dei migranti, una cosa è l’umanitarismo, un’altra l’irresponsabilità e l’impreparazione che rendono insicura e socialmente instabile la nostra terra. Non siamo insensibili all’aspetto umanitario, ma chiediamo che le regole vengano fatte rispettare a tutti, nell’interesse di tutti. Carceri e ospedali sono pieni di stranieri, e anche in Piemonte si sta vivacchiando, senza ordine né pianificazione, delegando l’accoglienza alle solite cooperative e associazioni che ne fanno un business». Ha poi concluso l’intervento, ricordando che “anni fa dissi che la gestione degli immigrati era un business e fui querelata. Oggi i fatti e le inchieste della magistratura mi danno ragione”

Sono poi seguiti gli interventi di Per Gianluca Vignale (Fi) “non ci troviamo di fronte a una crisi derivante da Stati in guerra o a persone che scappano da situazioni dove è impossibile vivere: è un enorme flusso migratorio che sta arrivando in Europa dall’Africa. Soltanto il 12 per cento chiedono lo status di rifugiato politico, mentre l’88 per cento va considerato come immigrazione clandestina

Secondo Alessandro Benvenuto (Ln) “è necessaria una presa di posizione ferma, perché il Piemonte non può più accogliere immigrati”. Così Daniela Ruffino (Fi) puntualizza che “è difficile pensare di integrare gli immigrati, piazzandoli in montagna, dove è difficile vivere anche per chi è nato lì”. Altri consiglieri di Forza Italia, tra cui Claudia Porchietto  hanno chiesto all’assessore un momento di confronto, di presa d’atto di una situazione difficile, ove malavita organizzata e terrorismo, come già avvenuto in altre regioni, potrebbero insinuarsi tra le pieghe di una gestione massimalista e pasticciata.

Conclude la discussione l’assessore Monica Cerutti che, dando atto della civiltà del dibattito e delle lacune che la Regione non ha colmato, prevalendo la cieca obbedienza a Renzi, conferma la validità a suo dire, delle scelte operate da Chiamparino.

La convergenza d’intendi che si è creata nel presentare un’istanza unitaria, si sta prestando a speculazioni prive di senso, con l’occhio alle possibili alleanze  del M5S con l’estrema sinistra di Ariaudo, nell’eventuale ballottaggio nelle elezioni della primavera prossima a Torino. Non ci prestiamo alle fantasticherie.

Lo stato di disagio del cittadino ed il disprezzo delle istituzioni per la qualità della vita e per il bene comune, sono ampiamente risaltate.

Dibattito concluso, nulla cambia, ma resta nei consiglieri e uditori il vulnus causato da Barazzotto.

Forse siamo tornati a chi vuole apparire più compagno degli altri?

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Articolo pubblicato il 12/11/2015