Siamo a Torino, nel caldo luglio 1946, e due uomini, in tempi e luoghi diversi, passano a vie di fatto con agenti di polizia e finiscono per essere arrestati.

L’attenzione del cronista è però molto maggiore nei confronti del primo energumeno, prepotente e violento verso una donna poi insolente e villano con gli agenti di polizia, mentre al secondo arrestato sono dedicate poche righe stringate, con l’ipotesi che sia andato fuori di testa per il caldo.    

I due episodi sono raccontati dall’ articolo anonimo intitolato « Percuote una donna / aggredisce tre agenti» che appare nella Cronaca Cittadina de “La Nuova Stampa”, di giovedì 25 luglio 1946 (m.j.).

In corso Massimo d’Azeglio, ieri, alle 15.

Un uomo e una ragazza camminano lentamente sul vialetto, lungo il Valentino. Ad un tratto l’uomo alza la voce e si precipita sulla compagna, menando pugni e schiaffi all’impazzata: è una scenataccia che disgusta i passanti.

Corrono subito i tre agenti ausiliari Musso, Riva e Borgogno, intimando allo sconosciuto di smetterla.

Apriti cielo! L’energumeno inveiva rabbiosamente contro i tutori dell’ordine: «Non sapete chi sono io?». E vanta benemerenze di ogni genere.

I tre però non s’impressionano; e quando il tizio, perso il lume della ragione, cerca di far valere ancora i pugni, gli agenti lo immobilizzano e lo trascinano, congestionato e mugghiante al vicino commissariato di San Salvario.

Il bollente individuo è qui individuato per il commerciante Bernardino L. di Giuseppe, domiciliato in un albergo cittadino. Egli, trattenuto in arresto, sarà denunciato per violenza ed oltraggio alla forza pubblica.

Anche il quarantenne Luigi A. di Alessandro abitante in via Artisti 13, s’è lanciato ieri, forse tocco dal gran caldo, contro alcuni agenti, ingiuriandoli e percuotendoli.

È finito nell’ufficio di P.S. Vanchiglia, in istato d’arresto.