La “Torino noir” vista e narrata da Milo Julini

Pignatte che volano contro il cuoco fedifrago

Questo racconto ha come location una villa storica della collina di Torino, la settecentesca Vigna Borbonese poi chiamata Villa Geisser dopo che questa famiglia di origine svizzera trapiantata a Torino nel 1846, l’aveva acquistata nel 1863.

In questa villa, nella Torino del 1946, si sono insediati degli ufficiali alleati che vengono a costituire una sorta di coro greco al sempiterno dramma della gelosia che ha come protagonisti il cuoco e una ex cameriera della villa adattata ad alloggio militare.  

Tutto questo lo leggiamo in un articolo anonimo della Cronaca Cittadina di “La Nuova Stampa”, di giovedì 25 luglio 1946, intitolato «Pignatte che volano / contro il cuoco fedifrago» (m.j.).

 

Settimane or sono dalla Villa «Geisser», in strada San Vito, veniva allontanata la cameriera venticinquenne Natalia R. fu Camillo, causa le frequentissime e violente scenate di gelosia che essa, giornalmente, faceva al cuoco, suo innamorato.

La ragazza non dava più notizie di sé sino a ieri sera alle 21: allorquando, animata da furibondi spiriti, penetrata nella villa e, colto di sorpresa il povero cuoco intento a spignattare, accusandolo di tradimenti, lo investiva con un profluvio di male parole prima e con un riuscito lancio di mestoli, recipienti e coperchi dopo.

Gli ufficiali alleati che occupano la villa, impressionati del fatto e più ancora preoccupati della prospettiva di rimanere senza colazione, chiamavano la «Volante» che accorreva d’urgenza, traeva il maestro d’intingoli in salvo e fermava la ragazza.

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Articolo pubblicato il 07/11/2015