Regione Piemonte: Saitta Go Home!

Anche il Tar del Piemonte pone un freno alla tracotanza della giunta Chiamparino

Da quando l’assessore Saitta con le sue adamantine, ma lacunose certezze, ha presentato e sostenuto i provvedimenti di riordino delle attività ospedaliere, non sono cessate le partecipate prese di posizione di utenti, associazioni di pazienti, docenti universitari, medici, cittadini e di alcuni esponenti di forze politiche che in modo puntuale e documentato hanno provato a contestate i presupposti che hanno animato le decisioni della Giunta Chiamparino.

Sul piano politico, ogni istanza, sino ad ora, è stata respinta con perdite. Meno scontato l’impatto con la giustizia amministrativa.

Tra le decisioni contestate, ultimamente, c’è la limitazione del Tar alla delibera sul riordino dell’assistenza ai malati psichiatrici, perché può “ritenersi sussistente il danno grave e irreparabile”, come denunciato dalla Diapsi e dalla Almm, associazione per la Lotta contro le Malattie Mentali, così come peraltro fatto anche da altre associazioni dei malati e delle loro famiglie.

 Per questo motivo il Tar del Piemonte ha disposto la sospensiva della stessa delibera predisposta dall’assessorato alla sanità e varata lo scorso 3 giugno dalla giunta di Sergio Chiamparino. I giudici amministrativi discuteranno nel merito il ricorso il prossimo 13 gennaio. Nel frattempo ogni effetto dell’atto è congelato.

Intanto, come annunciato in precedenti articoli, come a causa della prossima chiusura dei centri nascite(  Susa, Cuorgné, Domodossola), dell’ospedale Oftalmico e altre realtà nella regione, anche gli utenti e i lavoratori dell’ospedale Maria Adelaide si stanno mobilitando.

Nel pomeriggio di venerdì, il Comitato “Salviamo il Maria Adelaide”, ha promosso una manifestazione di protesta contro l’imminente chiusura dello storico presidio ospedaliero chirurgico ortopedico e riabilitativo di Torino, presso l’assessorato alla Sanità di corso Regina Margherita, formando un corteo che dal nosocomio di Lungo Dora Firenze, ha percorso il centro cittadino.

Il portavoce del comitato, Mario Pedone, afferma “la consapevolezza della gravità e delle ricadute negative che il progetto di chiusura avrebbe sui bisogni di salute dei cittadini della nostra Regione. Ci siamo sentiti in dovere di rivolgere questo appello per rivedere la questione Maria Adelaide e per dare un futuro positivo eventualmente assegnando un nuovo ruolo a questo presidio.”

Il Comitato si era costituito da oltre due anni, in seguito alla Delibera Regionale della Giunta Cota del 14 marzo 2013 ed aveva raccolto oltre dodicimila firme di cittadini e utenti, che oggi sono state consegnate in Assessorato. La caduta della Giunta Cota, non ha messo al riparo il destino di utenti e lavoratori della struttura, in quanto Saitta ha seguito le orme dei suoi predecessori della Lega Nord.

Alla manifestazione e al corteo, per le Forze politiche presenti in Consiglio Regionale, hanno partecipato la consigliera Stefania Batzella del M5S e Andrea Tronzano, capogruppo di Forza Italia in Consiglio Comunale, con la latitanza degli altri partiti.

Al termine della manifestazione, Stefania Batzella ci ha dichiarato”Abbiamo partecipato questo pomeriggio alla manifestazione contro la chiusura del Maria Adelaide di Torino, prevista a dicembre 2015.

Abbiamo ribadito il nostro No allo smantellamento della struttura, dove era presente un ospedale di qualità, senza un adeguato progetto alternativo, peraltro promesso da Saitta ma mai avviato. Solo pochi mesi fa infatti l'assessore alla Sanità aveva annunciato l'intenzione di mantenere le attività di tipo ambulatoriale ed assistenziale affiancandovi una sorta di “Casa della salute” come centro di assistenza primaria. Alle parole, ancora una volta, non sono seguiti i fatti.

La strategia della Giunta Chiamparino è sempre la stessa quando si tratta di chiudere un presidio sanitario. Prima trasferiscono i servizi in altri ospedali (ad esempio il reparto di chirurgia protesica spostato dal Maria Adelaide al CTO) e successivamente, con la scusa che si registrano numeri bassi per le prestazioni sanitarie, chiudono l'ospedale” Batzella conclude il suo intervento assicurando che “ Continueremo a tenere alta l'attenzione su questa vicenda in Consiglio regionale così come nella Commissione regionale competente”.

Andrea Tronzano, nel pretendere rispetto per le richieste dei cittadini, ha rivendicato alla sua Forza Politica il merito di aver preteso, quando faceva parte della Giunta Cota, che ogni decisione di chiusura di strutture significative, fosse subordinata alla realizzazione della Città della Salute, al fine di evitare carenze nell’offerta sanitaria e scompiglio per i cittadini.

Intanto è già in gestazione lo stato di agitazione della guardie mediche, per gravi carenze negli organici, la parziale copertura dei turni festivi ed il pregiudizio possibile per gli utenti

Nessuno nega i presupposti di un Piano Sanitario che tenga conto delle evoluzioni della Medicina e di voler assicurare ai cittadini, le migliori cure possibili e sicure, operando sinergie e istituzioni di poli d’eccellenza.

Ci stupisce la scarsità d’intelligenza con la quale vengono maneggiati i singoli provvedimenti, senza uno sguardo d’insieme che tenga conto, in modo particolare alle esigenze dei cittadini, operando in modo graduale i provvedimenti previsti.

Ma Chiamparino, continua ad essere fiero di quest’assessore? Natale é vicino, e poiché le incongruenze dell’operato della giunta regionale, non riguardano solamente la Sanità, con quali dei suoi assessori il Presidente taglierà ancora il panettone?

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 31/10/2015