L’Oratorio di S. Agostino (1891) e l’Istituto Richelmy (1894), a Torino, nel borgo del Martinetto

La mostra di fotografie e documenti “Il sogno continua… Le immagini raccontano”, ha fatto conoscere due realtà poco note della nostra città

La mostra di fotografie e documenti “Il sogno continua… Le immagini raccontano”, allestita presso la Residenza Richelmy di via San Donato 97, ha fatto conoscere due realtà poco note della nostra città: l’Oratorio di S. Agostino inaugurato nel 1891 e l’Istituto Richelmy,dove nel 1894, i Salesiani subentrarono ai sacerdoti della Diocesi delle Scuole Apostoliche del Martinetto, fondate nel 1885.

La nascita di queste due realtà torinesi avviene durante il governo del beato Michele Rua, primo successore di Don Bosco, tra gli anni 1888 e 1910, quando i Salesiani hanno un notevole sviluppo di seguaci e di case, in Italia e nel mondo.

Nel borgo del Martinetto di Torino (area dell’attuale Borgo San Donato adiacente al corso Tassoni), nel 1885, sono nate le Scuole Apostoliche, in particolare ad opera del canonico Agostino Richelmy che ha acquistato un terreno agricolo per fondarvi questo istituto, dove ospitare e istruire i giovani con vocazione al sacerdozio. Richelmy, sacerdote dal 1873, in seguito sarà vescovo d’ Ivrea, dal 1886, e arcivescovo di Torino, dal 1899.

Il signor Caneparo, presidente degli operai cattolici del borgo San Donato, chiede con insistenza a don Rua di aprire un oratorio festivo nei locali delle Scuole Apostoliche. Si sentiva la necessità di un oratorio per i giovani del Martinetto, abbandonati a loro stessi, lontani dalla chiesa parrocchiale di San Donato, perché allora non esisteva ancora la chiesa di S. Alfonso, in borgo Campidoglio e adiacente al Martinetto.

Nasce così, nel 1891, l’Oratorio S. Agostino, il terzo, dopo quelli di Valdocco (1841) e quello di San Luigi, aperto a Porta Nuova nel 1847. L’inaugurazione ufficiale avviene domenica 21 giugno, data scelta da don Rua perché, nel terzo centenario della morte di San Luigi Gonzaga, desidera mantenere viva la devozione per il patrono della gioventù.

All’Oratorio S. Agostino accorrono subito numerosi ragazzi: alla inaugurazione, i frequentatori sono già circa trecento. Qui si sono avvicendate numerose generazioni di bambini, ragazzi, uomini, che hanno assimilato gli insegnamenti di don Bosco e sono entrati nella vita con una ricchezza spirituale che altrimenti non avrebbero avuto.

La mostra “Il sogno continua… Le immagini raccontano” è nata proprio dal lavoro di ricerca storica e di documentazione condotto da un gruppo di ex oratoriani dell’Oratorio S. Agostino, che fino al 2002 ha contribuito alla educazione e alla formazione dei giovani del borgo.

Curatore della mostra è stato Francesco Falchero, oratoriano dal 1959, già giocatore nella squadra di pallacanestro.

Falchero ha riunito una consistente mole di materiale, ricorrendo anche ai ricordi di famiglia: nei locali della mostra si vedevano infatti gruppi di anziani ex oratoriani intenti a osservare, analizzare e confrontare le memorie del loro periodo giovanile trascorso presso l’Oratorio. In particolare, era presente il signor Coraglia, ripreso accanto ad una sua foto della mostra, scattata nel 1940, nel corso di una gara ciclistica fra oratori!

La mostra ricostruiva anche le vicende dell’Istituto Agostino Richelmy, che prende origine dalle Scuole Apostoliche del Martinetto, sorte nel 1885.

I Salesiani, il 1° ottobre 1894, vi entrano, previo accordo tra don Rua e il vescovo Agostino Richelmy. Dopo un durissimo periodo iniziale, questo Istituto salesiano del Martinetto prende sviluppo, anche grazie al sostegno più che generoso di Monsignor Richelmy.

Nel 1896 ospita 250 allievi (sarti, falegnami e calzolai con le rispettive divisioni in classi elementari), struttura che si mantiene per una decina di anni.

Nel 1911, inizia una sorta di pensionato universitario con 6 giovani più altri 12 che frequentano il primo corso normale a Valsalice; intanto nel 1913 è chiuso il laboratorio dei falegnami e dei sarti.

Quando a Torino muore il Cardinale Agostino Richelmy, il 10 agosto 1923, in occasione di una sua celebrazione, il 25 ottobre, si decide di intitolargli l’Istituto che diviene così Istituto Agostino Richelmy.

Nel 1929 scompaiono dall’Istituto gli artigiani per lasciare il posto alle sole scuole elementari che funzionano fino al 1940, quando è aperta la scuola media.

Per l’ entrata in guerra, il 9 ottobre 1940 l’Istituto Richelmy è requisito per essere adattato a ospedale militare. Dopo la guerra, nel 1946, riprende la sua attività scolastica, che negli anni a seguire comprenderà anche il ginnasio, con allievi sia in collegio che esterni, fino al finire degli anni ’60. L’attività didattica diminuisce poi progressivamente e resta attivo fino al 2000.

La mostra “Il sogno continua… Le immagini raccontano” è stata organizzata con la collaborazione di “Giocoinsieme progetto Psicosociale associazione di volontariato onlus”, della Circoscrizione 4 e della Residenza Richelmy di via San Donato 97, casa di riposo per anziani del gruppo francese Orpea che ha ristrutturato gli edifici dell’Oratorio e dell’Istituto.

Chi non ha potuto visitare la mostra, può leggere il contributo intitolato “Oratorio S. Agostino” che il curatore della mostra, Francesco Falchero, ha scritto per il volumetto “Borgo Campidoglio e dintorni. Le nostre memorie. Per un archivio partecipato di quartiere”, a cura di EUT 4 Ecomuseo urbano di quartiere Torino IV Circoscrizione, Giocoinsieme progetto Psicosociale, stampato gratuitamente presso il centro Servizi per il Volontariato Vol.To.

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Articolo pubblicato il 24/10/2015