Pianeta Toro - Toro incompiuto
Grande Cuore Toro (Foto Torino FC)

L'Opinione - A cura di Francescoi Venchi

Se il Toro avesse battuto il Milan avrebbe demolito un altro record negativo che resiste dal 4 novembre 2001; è infatti da allora che i granata non riescono ad avere ragione del Milan (rete di Lucarelli).

Inoltre, la vittoria avrebbe portato tre punti importanti per la classifica e il morale, dopo la clamorosa sconfitta di Carpi, e avrebbe anche consentito di celebrare nel migliore dei modi un fatto veramente importante, vale a dire la posa della prima pietra per la rinascita del mitico e leggendario “Filadelfia”.

Sabato 17 ottobre, alla presenza di una marea di cuori granata, s’è svolta la cerimonia, dove non sono mancati i momenti di grande commozione. Il Presidente Cairo si è confermato un Presidente straordinario; tra le altre cose ha ricordato il compianto Don Aldo Rabino, “presenza continua e costante”, e ha rivendicato l’8° scudetto, revocato al Toro nel 1927 in seguito ad una vicenda molto strana, e mai chiarita.

Puliciclone ha detto, senza mezzi termini, che in un’altra città quel monumento rappresentato dal “Filadelfia” non sarebbe mai stato demolito, invece noi granata l’abbiamo visto ridotto ad una massa di macerie per ben 17 lunghi anni. Ora, il sogno di vedere rinascere quel luogo memorabile sta diventando, finalmente, realtà. 

Ma la vittoria contro il Milan avrebbe reso omaggio anche a quel grandissimo giocatore che è stato Gigi Meroni, di cui il 15 ottobre ricorreva il 48° anniversario della sua tragica scomparsa.  Invece, ancora una volta il Toro ha disputato un primo tempo anonimo, senza impegnare minimamente Diego Lòpez.

Solo dopo aver subìto il gol di Bacca si è svegliato, cambiando modulo, passando dal 3-5-2 al 4-3-3 e raggiungendo il pareggio dopo 10 minuti dal vantaggio del Milan, con un bel gol messo a segno da un Baselli che si conferma giocatore di gran classe, ormai in odore di nazionale.

L’ingresso di Belotti al posto di un incerto Zappacosta, ha dato profondità alla squadra che è parsa trasformata, tanto che il Milan sembrava frastornato. Tuttavia, anziché insistere per la ricerca della vittoria, Mister Ventura ha deciso di tornare al 3-5-2, accontentandosi di un punto per smuovere la classifica; evidentemente la sconfitta di Carpi pesava ancora sulla psiche della squadra. 

Baselli, Belotti, Maxi Lopez, Bovo e Molinaro sono piaciuti, mentre Quagliarella è apparso sotto tono, e in occasione del vantaggio del Milan la difesa granata non è parsa esente da colpe. Al termine dell’ottava giornata del campionato 2014/2015, il Toro aveva 8 punti, rispetto ai 14 attuali; indubbiamente una bella crescita, ma si vorrebbe che il Toro facesse sempre la partita, dettando il suo gioco, senza dover sempre rincorrere il risultato.

Forse è un problema di mentalità che necessita di tempo per essere completamente acquisito, in ogni caso la squadra ha compiuto un grosso salto di qualità perché ha dimostrato in più occasioni d’avere un grande carattere.

La Maratona non ha lesinato fischi all’ex Cerci, che il suo tecnico Mihajlovic ha pensato bene di sostituire all’88°. Del resto, quando un calciatore, che indubbiamente ha lasciato un segno nel Toro, aspetta l’ultimo giorno di mercato per accasarsi altrove, in una “grande squadra”, non può chiedere che i suoi ex tifosi che in passato l’hanno osannato, ripongano sentimenti perenni di riconoscenza nei suoi confronti.

 

 

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 21/10/2015