Erri De Luca

Sentenza assolutoria del Tribunale di Torino

Il Tribunale Penale di Torino ha assolto lo scrittore napoletano Erri De Luca dalla imputazione di istigazione a delinquere.

I fatti sono noti e dunque per brevità ricorderemo soltanto che le circostanze alle quali si riferivano le accuse nei confronti del De Luca risalgono al mese di settembre 2013, quando in seguito agli attacchi dei movimenti No Tav ai cantieri della Val di Susa, lo scrittore rilasciò numerose interviste  nelle quali dichiarava apertamente che i lavori per l’attuazione della linea Torino Lyon andavano intralciati in ogni modo ed anzi che “la Tav va sabotata”.

Il Tribunale non ha accolto le motivazioni a sostegno delle imputazioni portate alla sua attenzione dai pm Antonio Rinaudo e Andrea Padalino e ha motivato l’assoluzione con la formula “perché il fatto non sussiste”.

Dal punto di vista strettamente giuridico sembra che il Tribunale abbia dato un’interpretazione alquanto elastica del dettato normativo previsto dall’art. 21 della nostra Costituzione che prevede, tra l’altro, che “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione…”, ma sarà sicuramente interessante leggere l’intera motivazione posta a sostegno del provvedimento.

De Luca non ha perso tempo e subito dopo la lettura della sentenza ha dichiarato “Non è una mia vittoria è stata impedita un’ingiustizia. E’ stata ripristinata la legalità dell’art. 21. Come ostinato cittadino di questo paese non mi sarei fatto togliere la cittadinanza da nessuna sentenza. Ora mi sento tornato uno qualunque e la Valle di Susa resta una questione che mi riguarda”.

Lo scrittore ha ancora manifestato la sua gratitudine nei confronti di quei cittadini e di quelle istituzioni che gli hanno tributato solidarietà durante le varie fasi del processo e subito dopo la lettura della sentenza, ha ricordato come tale solidarietà gli sia stata manifestata anche in Francia dove, come ben sappiamo, gli ideali di libertà sono sempre stati privilegiati sopra tutto anche quando hanno sollevato, in particolare  nel nostro paese, non poche perplessità.

La sentenza però ha, a mio avviso, anche una non lieve importanza politica perché di fatto pone il problema di quando e se taluni principi costituzionali abbiano dei limiti, soprattutto quando questi limiti vengano a confondersi dando origine a possibili abusi sicuramente pericolosi per l’intera società.

Vedremo dunque se la questione avrà un seguito processuale ma soprattutto vedremo se nei fatti la sentenza del Tribunale di Torino avrà qualche conseguenza negativa, come ad esempio l’incentivazione a manifestare in forme e modalità inaccettabili sulla falsa convinzione che la sentenza abbia  in qualche modo legittimato atti contrari alle norme del nostro codice penale.


Il chè potrebbe essere preso a pretesto da parte di chi, pur rendendosi conto della portata della sentenza, voglia strumentalizzarla.

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Articolo pubblicato il 20/10/2015